Summa Teologica - II-II

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Articolo 8 - Se uno sia tenuto a restituire subito, o possa invece rimandare la restituzione

In 4 Sent., d. 17, q. 3, a. 1, sol. 4, ad 3

Pare che uno non sia tenuto a restituire subito, ma possa lecitamente rimandare la restituzione.

Infatti:

1. I precetti affermativi non obbligano in tutti i momenti.

Ma l'obbligo di restituire viene da un precetto affermativo.

Quindi non si è obbligati a restituire subito.

2. Nessuno è tenuto all'impossibile.

Ma talora uno è nell'impossibilità di restituire.

Quindi nessuno è tenuto a restituire subito.

3. La restituzione è l'atto di una virtù, cioè della giustizia.

Ora, una delle circostanze richieste dalla virtù è il tempo.

Come quindi negli atti delle virtù le altre circostanze non sono già determinate, ma vanno determinate secondo i criteri della prudenza, così è chiaro che anche nella restituzione il tempo non è determinato nel senso che si debba restituire subito.

In contrario:

Le cose da restituire si trovano tutte nella medesima condizione.

Ma chi assume un operaio non può differire la restituzione, come appare evidente dalle parole del Levitico [ Lv 19,13 ]: « Il salario del bracciante al tuo servizio non resti la notte presso di te fino al mattino dopo ».

Quindi non si ammette dilazione neppure nelle altre restituzioni, ma bisogna restituire subito.

Dimostrazione:

Come è un peccato contro la giustizia il prendere la roba altrui, così è un peccato il ritenerla: poiché ritenendo la roba altrui senza il consenso del padrone uno impedisce a costui l'uso dei suoi beni, e quindi gli fa un torto.

Ora, è evidente che non è lecito rimanere in peccato neppure per poco tempo, ma tutti sono tenuti ad abbandonare il peccato subito, secondo le parole della Scrittura [ Sir 21,2 ]: « Come alla vista del serpente fuggi il peccato ».

Perciò tutti sono tenuti a restituire subito la roba altrui, o a chiedere una dilazione a chi può concederla in uso.

Analisi delle obiezioni:

1. Il comandamento che impone la restituzione, sebbene sia in forma affermativa, implica tuttavia un precetto negativo, che ci proibisce di ritenere la roba altrui.

2. Quando uno non può restituire subito, l'impossibilità lo dispensa dalla restituzione immediata; come lo dispensa da qualsiasi restituzione se ne è del tutto incapace.

Egli però deve chiedere, da se stesso o mediante altri, il condono o la dilazione a chi ha il diritto di concederli.

3. Quando l'omissione di una circostanza è incompatibile con la virtù, bisogna considerare come determinata tale circostanza, e osservarla rigorosamente.

Poiché dunque dilazionando la restituzione si commette il peccato di detenzione indebita, che è incompatibile con la giustizia, è necessario che il tempo sia determinato, così da costringere all'immediata restituzione.

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