Summa Teologica - II-II

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Articolo 4 - Se le cause dell'idolatria siano da riscontrarsi nell'uomo

C. G., III, c. 120; Expos. in Decal., c. De Primo Praecepto; In 1 Cor., c. 12, lect.

Pare che le cause dell'idolatria non vadano riscontrate nell'uomo.

Infatti:

1. Nell'uomo non si riscontra altro che la natura, la virtù o la colpa.

Ma la causa dell'idolatria non può trovarsi dalla parte della natura dell'uomo, anzi, la ragione naturale detta che vi è un unico Dio, e che il culto divino non va prestato né ai morti, né alle cose inanimate.

Parimenti l'idolatria non può avere la sua causa dalla parte della virtù umana: poiché secondo il Vangelo [ Mt 7,18 ] « un albero buono non può dare frutti cattivi ».

Così pure non può avere la sua causa dalla parte della colpa, poiché nella Scrittura [ Sap 14,27 ] si legge: « L'adorazione di idoli senza nome è principio, causa e fine di ogni male ».

Quindi l'idolatria non ha la sua causa nell'uomo.

2. Le cose che vengono causate dall'uomo si riscontrano in lui in tutti i tempi.

Invece l'idolatria non è di tutti i tempi, ma si legge [ P. Comest., Hist., cc. 38,40 ] che fu inventata nella seconda età del mondo: da Nemrod, il quale si dice che costringesse gli uomini ad adorare il fuoco; o da Nino, che fece adorare suo padre Belo.

Presso i greci poi, come riferisce S. Isidoro [ Etym. 8,11 ], « Prometeo fabbricò per primo i simulacri umani con la creta.

Mentre i Giudei affermano che il primo a fabbricare i simulacri con la creta fu Ismaele ».

Finalmente nella sesta età del mondo l'idolatria è in gran parte scomparsa.

Perciò l'idolatria non ha la sua causa nell'uomo.

3. S. Agostino [ De civ. Dei 21,6 ] ha scritto: « Non si sarebbe potuto conoscere da principio, se essi stessi, cioè i demoni, non l'avessero insegnato, quello che ciascuno di essi desidera, quello che aborrisce, con quali parole si lasci attirare e con quali costringere: dalle quali cose sono scaturite le arti magiche, e i loro mestieranti ».

Ma lo stesso pare che si possa dire dell'idolatria.

Quindi la cause dell'idolatria non si riscontrano nell'uomo.

In contrario:

A proposito degli idoli così si esprime la Sapienza [ Sap 14,14 ]: « Entrarono nel mondo per la vanità dell'uomo ».

Dimostrazione:

Due sono le cause dell'idolatria.

La prima è solo dispositiva.

E questa è da ricercarsi nell'uomo per tre motivi.

Primo, per il disordine dell'affetto: cioè per il fatto che gli uomini, amando o venerando troppo una persona umana, presero a tributarle onori divini.

E a questo proposito si legge nella Sapienza [ Sap 14,15 ]: « Un padre, consumato da un lutto prematuro, ordinò un'immagine di quel suo figlio così presto rapito, e onorò come un dio chi poco prima era solo un defunto ».

E ancora [ Sap 14,21 ]: « Gli uomini, vittime della disgrazia o della tirannide, imposero a pietre o a legni il nome incomunicabile », cioè il nome di Dio.

Secondo, per il fatto che l'uomo è portato naturalmente a gustare le rappresentazioni, come nota il Filosofo [ Poet. 4 ].

E così gli uomini primitivi, vedendo delle immagini umane ben plasmate dall'abilità degli artisti, presero a farne degli oggetti di culto.

Da cui le parole della Sapienza [ Sap 13,11.13.17 ]: « Un abile legnaiolo, segato un albero maneggevole, lo fa simile a un'immagine umana, e non si vergogna di parlare a quell'oggetto inanimato, invocandolo per la sua salute ».

Terzo, per l'ignoranza del vero Dio: nel senso che gli uomini, misconoscendone la grandezza, attribuirono il culto divino a delle creature, a motivo della loro bellezza o potenza.

Da cui le parole della Scrittura [ Sap 13,1s ]: « Dai beni visibili non riconobbero colui che è: non riconobbero l'artefice, pur considerandone le opere.

Ma il fuoco, o il vento, o l'aria sottile, o la volta stellata, o l'acqua impetuosa, o le luci del cielo considerarono come dèi, reggitori del mondo ».

L'altra causa invece che dà all'idolatria il suo coronamento va cercata nei demoni, i quali negli idoli si rivelarono all'uomo immerso nell'errore per esservi adorati, dando responsi e facendo altre cose che agli uomini potevano parere miracoli.

Da cui le parole del Salmo [ Sal 96,5 ]: « Tutti gli dèi delle nazioni sono demoni ».

Analisi delle obiezioni:

1. La causa dispositiva dell'idolatria dalla parte dell'uomo venne dalle deficienze di ordine naturale, dovute o all'ignoranza dell'intelletto o al disordine degli affetti, come si è notato [ nel corpo ].

- Ma si dice che l'idolatria è « principio, causa e fine di ogni male » perché non c'è un genere di peccati che l'idolatria non arrivi talora a produrre: o portando l'uomo a peccare come causa diretta; o presentando l'occasione come incentivo; oppure, come causa finale, per il fatto che certi peccati rientravano nel culto idolatrico, quali ad es. l'omicidio, la mutilazione delle membra e altre cose del genere.

E tuttavia non mancano dei peccati che possono precedere l'idolatria, disponendo l'uomo a cadervi.

2. Nella prima età del mondo non ci fu l'idolatria per il ricordo recente della creazione dell'universo, dal quale scaturiva ancora nella mente degli uomini la conoscenza di Dio.

- Invece nella sesta età del mondo l'idolatria viene debellata dall'insegnamento e dalla virtù di Cristo, il quale ha trionfato del demonio.

3. La obiezioni vale per la causa che dà all'idolatria il suo coronamento.

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