Summa Teologica - III

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Articolo 4 - Se la preghiera di Cristo sia stata sempre esaudita

In 3 Sent., d. 17, q. 1, a. 3, sol. 4; Comp. Theol., c. 233; In Psalm., 21;In Ioan., c. 11, lect. 6; c. 12, lect. 5; In Hebr., c. 5, lect. 1

Pare che la preghiera di Cristo non sia stata sempre esaudita.

Infatti:

1. Egli chiese che fosse allontanato da lui il calice della passione, come risulta dal Vangelo [ Mt 26,39 ], ma esso non fu allontanato.

Quindi non ogni sua preghiera fu esaudita.

2. Egli pregò che fosse rimesso il peccato dei suoi crocifissori, come attesta il Vangelo [ Lc 23,34 ].

Ma non a tutti quel peccato fu rimesso, poiché i Giudei furono puniti per esso.

Quindi non ogni sua preghiera fu esaudita.

3. Il Signore [ Gv 17,20.21.24 ] pregò « per quelli che avrebbero creduto in lui sulla parola degli Apostoli, perché tutti fossero in lui una cosa sola », e perché a lui si riunissero.

Ma non tutti raggiungono questa meta.

Quindi non tutte le sue preghiere furono esaudite.

4. Il Salmista [ Sal 22,3 ] mette sulle labbra di Cristo queste parole: « Mio Dio, invoco di giorno e non rispondi ».

Quindi non ogni sua preghiera fu esaudita.

In contrario:

L'Apostolo [ Eb 5,7 ] afferma che Cristo, « avendo offerto preghiere e suppliche con forti grida e lacrime, fu esaudito per la sua pietà ».

Dimostrazione:

Come si è già detto [ a. 1 ], la preghiera è l'interprete della volontà umana.

Quindi uno viene esaudito quando si compie la sua volontà.

Ora, la volontà umana in senso proprio è la volontà come ragione, poiché noi vogliamo in modo assoluto ciò che vogliamo con la deliberazione razionale.

Invece ciò che vogliamo con la sensualità, o anche con la volontà come natura, non lo vogliamo in modo assoluto, ma in maniera condizionata, a patto cioè che nulla si opponga da parte della deliberazione razionale.

Perciò un tale volere è una velleità più che una volontà assoluta, in quanto cioè si vorrebbe se non ci fossero certi impedimenti.

Ora Cristo, secondo la sua volontà come ragione, non voleva altro che quanto sapeva essere voluto da Dio.

Per cui ogni volontà assoluta di Cristo, anche umana, fu soddisfatta, essendo essa conforme a Dio: quindi ogni sua preghiera fu esaudita.

Infatti da questa conformità al volere di Dio dipende l'esaudimento anche delle preghiere degli altri, come dice S. Paolo [ Rm 8,27 ]: « Colui che scruta i cuori sa », cioè approva, « che cosa desideri lo Spirito », vale a dire che cosa faccia desiderare ai santi, « poiché secondo Dio », cioè in conformità alla volontà divina, « esso intercede per i santi ».

Analisi delle obiezioni:

1. La richiesta dell'allontanamento del calice viene interpretata in vari modi dai Santi [ Padri ].

S. Ilario [ In Mt 31 ] scrive: « Chiedendo che il calice passi da lui non prega di evitarlo, ma di farne partecipi gli altri.

Prega dunque per coloro che avrebbero sofferto dopo di lui, in questo senso: Come io bevo il calice della passione, così lo bevano altri senza scoramento, senza paura di soffrire, senza temere la morte ».

Oppure, secondo S. Girolamo [ In Mt 4, su 26,39 ]: « Espressamente dice: "Questo calice", cioè il popolo giudaico, il quale non può avere la scusa dell'ignoranza se mi uccide, avendo la legge e i profeti che mi hanno preannunziato ».

Oppure ancora, secondo S. Dionigi d'Alessandria [ Fragm. in Lc 22,42 ]: « Le parole: "Allontana da me questo calice", non significano: "Non mi si accosti", poiché non si può allontanare se non ciò che si accosta.

Piuttosto, come quando qualcosa tocca solo di passaggio, il Salvatore prega che la tentazione sia respinta non appena lo abbia sfiorato ».

Invece S. Ambrogio [ In Lc 10, su 22,42 ], Origene [ In Mt 4, su 26,39 ] e il Crisostomo [ In Mt hom. 84 ] dicono che pregò « come un uomo che rifugge dalla morte » per volontà naturale.

Così dunque, se intendiamo la sua preghiera come una richiesta che i martiri divenissero imitatori della sua passione, secondo l'interpretazione di S. Ilario, o che il timore del calice da bere non lo spaventasse, o che la morte non lo trattenesse, la sua preghiera fu completamente esaudita.

Se invece intendiamo che abbia domandato di non bere il calice della passione e della morte, o di non berlo per mano dei Giudei, allora ciò che domandava non è avvenuto, poiché la ragione che presentava la richiesta non ne voleva il compimento, ma egli voleva soltanto a nostro insegnamento manifestarci la sua volontà naturale e la propensione sensitiva che aveva come uomo.

2. Il Signore non pregò per tutti i suoi crocifissori, e neppure per tutti coloro che avrebbero creduto in lui, ma solo per quelli che erano predestinati a ottenere per i suoi meriti la vita eterna.

3. È così risolta anche la terza obiezioni.

4. Le parole « invoco e non rispondi » vanno riferite al desiderio della sensualità, che rifuggiva dalla morte.

Viene però esaudito il suo desiderio razionale, come si è detto [ nel corpo ].

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