Summa Teologica - III

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Articolo 6 - Se più persone possano battezzare insieme

Pare che più persone possano battezzare insieme.

Infatti:

1. La pluralità contiene l'unità, ma non viceversa.

Quindi tutto ciò che può fare uno solo lo possono fare molti, ma non viceversa: come molti possono trainare una nave che uno solo potrebbe trainare.

Ma un solo uomo può battezzare più persone insieme.

Quindi a maggior ragione molti potranno battezzare insieme una stessa persona.

2. È più difficile a un solo agente operare su più cose che a più agenti insieme operare su di una stessa cosa.

Ma un uomo solo può battezzare più individui insieme.

Tanto più dunque molti uomini possono battezzare insieme un medesimo individuo.

3. Il battesimo è il sacramento più necessario.

Ma in qualche caso pare necessario che più persone insieme conferiscano il battesimo: p. es. se un bambino si trovasse in pericolo di morte e fossero presenti due uomini dei quali uno fosse muto e l'altro fosse privo delle mani e delle braccia.

Sarebbe necessario infatti in tal caso che quest'ultimo proferisse le parole e il muto compisse l'atto di battezzare.

Quindi più persone possono battezzare insieme una sola persona.

In contrario:

Ogni agente compie un'azione distinta.

Se quindi più persone insieme battezzassero un unico individuo, si avrebbero più battesimi, contro le parole di S. Paolo [ Ef 4,5 ]: « Una sola fede, un solo battesimo ».

Dimostrazione:

Il sacramento del battesimo deriva la sua efficacia soprattutto dalla forma, che l'Apostolo [ Ef 5,26 ] chiama « parola di vita ».

Perciò dobbiamo considerare, nel caso che siano in più a battezzare una stessa persona, la forma usata.

Se infatti essi dicessero: « Noi ti battezziamo nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo », secondo alcuni il sacramento non sarebbe valido, poiché non sarebbe rispettata la forma della Chiesa che dice: « Io ti battezzo nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo ».

- Ma questa ragione non vale se si tiene presente la forma usata nel battesimo dalla Chiesa Greca.

Potrebbero infatti dire: « Sia battezzato il servo di Cristo N. nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo », forma con la quale i Greci ricevono il battesimo, pur essendo essa molto più dissimile dalla nostra di quanto non lo sia il dire: « Noi ti battezziamo ».

Occorre invece considerare che con tale forma: « Noi ti battezziamo », viene espressa l'intenzione di concorrere in più persone a conferire uno stesso battesimo.

Ma ciò è contro la natura del ministro: l'uomo infatti non battezza se non in qualità di ministro e di vicario di Cristo, per cui come uno è Cristo, così uno deve essere il ministro che lo rappresenta.

Per questo l'Apostolo dice espressamente [ Ef 4,5 ]: « Un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo ».

Perciò l'intenzione contraria invaliderebbe il sacramento del battesimo.

Se poi ciascuno dei due dicesse: « Io ti battezzo nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo », ciascuno dei due esprimerebbe l'intenzione di conferire il battesimo individualmente.

Il che potrebbe capitare se p. es. i due litigassero per battezzare una stessa persona.

E allora è evidente che conferirebbe il sacramento del battesimo colui che per primo proferisse le parole.

L'altro invece, anche se avesse il diritto di battezzare, se presumesse di pronunziare le parole sarebbe punibile come un ribattezzatore.

Che se poi tutti e due dicessero le parole e immergessero o aspergessero il battezzando con assoluta contemporaneità, sarebbero punibili per indisciplina nel modo di battezzare, ma non per ripetizione del battesimo, poiché ciascuno intenderebbe battezzare un non battezzato e ciascuno, per quanto dipende da lui, lo battezzerebbe.

Né conferirebbero due sacramenti distinti, ma Cristo, che è l'unico a battezzare interiormente, conferirebbe per mezzo di entrambi uno stesso sacramento.

Analisi delle obiezioni:

1. L'argomento vale per gli agenti che agiscono per virtù propria.

Invece nel battezzare gli uomini non agiscono per virtù propria, ma per la virtù di Cristo, che essendo uno compie la sua opera per mezzo di un solo ministro.

2. In caso di necessità una sola persona potrebbe battezzare più individui con questa forma: « Io vi battezzo »: p. es. se fosse imminente un crollo, un eccidio, o qualcosa di simile che non lasciasse il tempo necessario al battesimo individuale di ciascuno.

E in questa maniera non si altererebbe la forma della Chiesa, poiché il plurale non è che la ripetizione del singolare, tanto più che S. Matteo [ Mt 28,19 ] usa il plurale: « battezzandoli ».

- E neppure esiste parità fra battezzante e battezzato, poiché Cristo, che è il principale battezzante, è uno solo, mentre sono molti che diventano per il battesimo una sola cosa in Cristo.

3. Come si è detto sopra [ q. 66, a. 1 ], l'integrità del battesimo dipende dalla forma delle parole e dall'uso della materia.

Quindi né chi proferisce soltanto le parole battezza, né chi immerge soltanto.

Perciò se uno dice le parole e un altro immerge, non è possibile trovare una forma verbale che esprima la verità.

Non si può dire infatti: « Io ti battezzo », poiché chi lo dice non immerge, cioè non battezza.

Né possono dire: « Noi ti battezziamo », poiché nessuno dei due battezza.

Se infatti vi fossero due di cui uno scrive la prima parte di un libro e l'altro la seconda, non sarebbe un'espressione appropriata, ma una sineddoche il dire: « Noi abbiamo scritto questo libro »: si porrebbe infatti il tutto al posto della parte.

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