Summa Teologica - III

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Articolo 7 - Se nel battesimo occorra qualcuno che rilevi dal sacro fonte il battezzato

Pare che nel battesimo non occorra qualcuno che rilevi dal sacro fonte il battezzato.

Infatti:

1. Il nostro battesimo deriva la sua santità dal battesimo di Cristo, e rende conformi a lui.

Ma nessuno rilevò Cristo dal fonte dopo il suo battesimo, anzi egli, come dice S. Matteo [ Mt 3,16 ], « appena fu battezzato, uscì dall'acqua ».

Quindi pare che neppure nel battesimo degli altri occorra che uno rilevi dal sacro fonte il battezzato.

2. Il battesimo è una rigenerazione soprannaturale, come si è detto [ a. 3; q. 65, aa. 1,2 ].

Ma nella generazione fisica non si richiede se non il principio attivo, che è il padre, e il principio passivo, che è la madre.

Ora, poiché nel battesimo al posto del padre c'è il ministro e al posto della madre l'acqua stessa del battesimo, come dice S. Agostino [ Serm. supp. 135 ], non occorre che vi sia alcun altro che rilevi dal sacro fonte il battezzato.

3. Nei sacramenti della Chiesa non ci deve essere nulla di ridicolo.

Ma sarebbe ridicolo che dopo il battesimo gli adulti, che possono reggersi da soli e uscire dal sacro fonte, fossero rilevati da un altro.

Quindi non si richiede che qualcuno, specialmente nel battesimo degli adulti, rilevi dal sacro fonte il battezzato.

In contrario:

Dionigi [ De eccl. hier. 2,2,7 ] scrive che « i sacerdoti, accogliendo il battezzato, lo affidano al padrino, che è il responsabile e la guida della sua educazione ».

Dimostrazione:

La rigenerazione spirituale che avviene nel battesimo assomiglia in certo qual modo alla generazione fisica; S. Pietro [ 1 Pt 2,2 ] infatti scrive: « Come bambini appena nati, bramate il puro latte spirituale ».

Ma nella generazione fisica il neonato ha bisogno della nutrice e del precettore.

Perciò anche nella generazione soprannaturale del battesimo ci deve essere uno che faccia le parti della nutrice e del precettore addestrando e istruendo il neofita come un novizio nella fede, in ciò che si riferisce alla fede e alla vita cristiana, cosa alla quale non possono attendere le autorità ecclesiastiche occupate nella cura comune del popolo: infatti i bambini e i neofiti richiedono una cura particolare oltre a quella comune.

Occorre quindi che qualcuno rilevi dal sacro fonte il battezzato assumendone l'istruzione e la tutela.

E ciò è quanto dice Dionigi [ De eccl. hier. 7,3,11 ] quando scrive: « Alle nostre divine guide », cioè agli Apostoli, « venne in mente e piacque che si accogliessero i bambini in modo tale che i genitori carnali affidassero il bambino a un precettore istruito nelle cose divine, e il fanciullo passasse il resto della fanciullezza sotto di lui, come sotto un padre spirituale responsabile della sua santa salvezza ».

Analisi delle obiezioni:

1. Cristo non fu battezzato per essere rigenerato lui, ma per rigenerare gli altri.

Quindi dopo il battesimo non aveva bisogno, come i bambini, di un precettore.

2. Nella generazione fisica non si richiede di necessità se non il padre e la madre; tuttavia per agevolare il parto e fornire una conveniente educazione al bambino occorrono l'ostetrica, la nutrice e il precettore, dei quali tiene le veci nel battesimo colui che rileva il bambino dal sacro fonte.

Questi perciò non è indispensabile per la validità del sacramento, ma in caso di necessità uno può battezzare da solo.

3. Il battezzato non viene rilevato dal padrino al sacro fonte per la sua incapacità fisica, ma per la sua debolezza spirituale, come si è detto [ nel corpo ].

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