Summa Teologica - III

Indice

Articolo 8 - Se questo sacramento debba essere conferito a tutti

In 4 Sent., d. 7, q. 3, a. 2, sol. 2, 3

Pare che questo sacramento non vada conferito a tutti.

Infatti:

1. Questo sacramento viene dato per conferire una certa eccellenza, come si è detto [ a. 2, ad 2 ].

Ma l'eccellenza non è di tutti.

Quindi non tutti devono ricevere questo sacramento.

2. Con questo sacramento uno cresce spiritualmente passando all'età perfetta.

Ma l'età perfetta non si concilia con quella della puerizia.

Quindi almeno ai bambini esso va negato.

3. Come scrive il Papa S. Melchiade [ Ad episcopos Hispan. 2 ], « dopo il battesimo veniamo confermati per il combattimento ».

Ma combattere non si addice alle donne per la debolezza del loro sesso.

Quindi questo sacramento non va dato alle donne.

4. Il Papa S. Melchiade [ ib. ] osserva ancora che « sebbene a quanti muoiono subito bastino i benefici della rigenerazione, tuttavia a quelli che sopravvivono occorrono i benefici della confermazione.

La confermazione infatti arma ed equipaggia coloro che sono riservati per il combattimento e le lotte di questo mondo.

Chi al contrario dopo il battesimo giunge immacolato alla morte con l'acquisita innocenza, viene confermato dalla morte, in quanto non potrà più peccare ».

Quindi a coloro che muoiono subito dopo il battesimo non si deve conferire questo sacramento.

Esso quindi non va amministrato a tutti.

In contrario:

Negli Atti [ At 2,2 ] si legge che lo Spirito Santo « riempì tutta la casa », che simboleggia la Chiesa; e più sotto [ At 2,4 ] che « tutti furono ripieni di Spirito Santo ».

Ma questo sacramento viene dato per conseguire tale pienezza.

Quindi esso va dato a tutti coloro che appartengono alla Chiesa.

Dimostrazione:

Con questo sacramento l'uomo raggiunge spiritualmente l'età perfetta, come si è detto [ a. 1 ].

Ora, che ogni nato alla vita corporale giunga all'età perfetta è nell'intento della natura, sebbene a volte ciò sia impedito dalla corruttibilità del corpo, che è prevenuto dalla morte.

Molto più dunque è nell'intenzione di Dio condurre tutte le cose alla loro perfezione, non agendo la natura se non a imitazione di Dio: per cui sta scritto [ Dt 32,4 ] che « le opere di Dio sono perfette ».

Ma l'anima, a cui competono la nascita e la perfezione della vita spirituale, è immortale.

Come quindi può ottenere la nascita spirituale nel tempo della vecchiaia, così può ottenere l'età perfetta nel tempo della giovinezza, o della puerizia: poiché le età della vita fisica non condizionano l'anima.

Quindi questo sacramento va dato a tutti.

Analisi delle obiezioni:

1. Questo sacramento viene dato per conferire una certa eccellenza non di un uomo rispetto a un altro, come il sacramento dell'ordine, ma dell'uomo rispetto a se stesso: come la stessa persona divenuta matura ha un'eccellenza rispetto a se stessa quando era nell'infanzia.

2. L'età fisica non condiziona l'anima, come si è detto [ nel corpo ].

Quindi anche nell'età infantile l'uomo può ottenere la perfezione dell'età spirituale, di cui si legge [ Sap 4,8 ]: « Vecchiaia veneranda non è la longevità, né si calcola dal numero degli anni ».

E così molti nell'età della fanciullezza, avendo ricevuto la forza dello Spirito Santo, combatterono generosamente per Cristo fino al sangue.

3. Scrive il Crisostomo [ De Machab. 1 ]: « Nelle gare mondane occorrono requisiti di età, di condizione e di sesso, per cui ne è vietata la partecipazione agli schiavi, alle donne, ai vecchi e ai bambini.

Nelle gare celesti invece lo stadio è aperto a tutte le persone, le età e i sessi, senza distinzione alcuna ».

E altrove [ Hom. 11,5 ] aggiunge: « Dinanzi a Dio milita anche il sesso femminile, e molte donne sostennero il combattimento spirituale con animo virile.

Alcune infatti uguagliarono gli uomini nella virtù dell'uomo interiore durante le lotte del martirio; e alcune furono anche più forti degli uomini ».

Quindi questo sacramento va dato anche alle donne.

4. L'anima, a cui appartiene l'età spirituale, è immortale, come si è detto [ nel corpo ].

Perciò anche a coloro che stanno per morire si deve dare questo sacramento, perché nella risurrezione compaiano perfetti, come si legge in S. Paolo [ Ef 4,13 ]: « Finché non giungiamo tutti allo stato di uomo perfetto, nella misura che conviene alla prima maturità di Cristo ».

E per tale motivo Ugo di S. Vittore [ De sacram. 2,7,3 ] scrive: « Sarebbe davvero pericoloso se capitasse a uno di partire da questa vita senza la confermazione »: non perché si dannerebbe, escluso il caso del disprezzo, ma perché ne patirebbe danno nella sua perfezione.

Per cui anche i bambini che muoiono cresimati ottengono una maggiore gloria, come ottengono in questa vita una maggiore grazia.

- Il testo citato va dunque inteso nel senso che a coloro che stanno per morire questo sacramento non è necessario per affrontare i pericoli del combattimento terreno.

Indice