Summa Teologica - III

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Articolo 7 - Se in questo sacramento le specie sacramentali subiscano la frattura

In 4 Sent., d. 12, q. 1, a. 3, sol. 1, 2; C. G., IV, c. 67; In 1 Cor., c. 11, lect. 5

Pare che in questo sacramento le specie sacramentali non subiscano la frattura.

Infatti:

1. Aristotele [ Meteor. 4,9 ] attribuisce la frangibilità dei corpi alla loro porosità.

Ma questa non può essere attribuita alle specie sacramentali.

Quindi le specie sacramentali non sono frangibili.

2. La frattura è accompagnata dal suono.

Ma le specie sacramentali non producono suono: poiché, come dice il Filosofo [ De anima 2,8 ], è sonoro un corpo duro avente una superficie leggera.

Quindi le specie sacramentali non sono soggette a frattura.

3. Essere spezzato pare la stessa cosa che essere masticato.

Ora, ciò che qui viene mangiato è il vero corpo di Cristo, stando alle sue parole [ Gv 4,54.56 ]: « Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ».

Quindi è il corpo di Cristo che viene spezzato e masticato.

Per cui anche nella professione di fede di Berengario [ Denz. S. 690 ] si legge: « Consento con la santa Chiesa romana, e confesso con il cuore e con le labbra che il pane e il vino presenti sull'altare sono, dopo la consacrazione, il vero corpo e sangue di Cristo, il quale viene toccato dalle mani dei sacerdoti, spezzato e masticato dai denti dei fedeli ».

Non è quindi alle specie sacramentali che va attribuita la frazione.

In contrario:

La frazione avviene con la divisione della quantità.

Ma nell'Eucaristia non si divide altra quantità che quella delle specie sacramentali: poiché non si divide né il corpo di Cristo, che è immutabile, né la sostanza del pane, che non rimane.

Quindi si frangono le specie sacramentali.

Dimostrazione:

Presso gli antichi ci furono in proposito molte opinioni.

Alcuni infatti dissero che la frazione non avveniva in questo sacramento secondo la realtà oggettiva, ma solo secondo l'impressione visiva degli astanti.

- Ciò però non è sostenibile.

Poiché in questo sacramento di verità i sensi non si ingannano sugli oggetti di loro attinenza: e tra questi c'è la frazione che divide una cosa in più parti, e che rientra nei sensibili comuni, come nota Aristotele [ De anima 2,6 ].

Altri perciò dissero che nell'Eucaristia c'è una vera frazione senza alcun soggetto.

- Ma anche questa opinione va contro il dato dei sensi.

Appare infatti in questo sacramento un oggetto esteso il quale, essendo prima continuo, viene poi diviso in molte parti: e questo oggetto esteso è necessariamente il soggetto della frazione.

D'altronde non si può dire che si spezzi il vero corpo di Cristo.

Primo, poiché esso è incorruttibile e impassibile.

- Secondo, poiché è presente tutto intero in ciascuna parte, come si è detto sopra [ q. 76, a. 3 ]: il che non è conciliabile con la sua frazione.

Resta dunque che la frazione, come anche gli altri accidenti, ha per soggetto le dimensioni quantitative del pane.

E come le specie sacramentali sono il sacramento del vero corpo di Cristo, così tale frazione delle specie è il sacramento o simbolo della passione sofferta dal vero corpo di Cristo.

Analisi delle obiezioni:

1. Nelle specie sacramentali, come rimangono la rarità e la densità, secondo quanto si è detto sopra [ a. 2, ad 3 ], così rimane anche la porosità, e di conseguenza la frangibilità.

2. La durezza segue la densità.

Perciò quando le specie sacramentali sono dense, sono anche dure: e con la durezza è naturalmente connessa la sonorità.

3. Ciò che viene mangiato nella propria specie, viene certamente anche spezzato e masticato nella propria specie.

Ma il corpo di Cristo non viene mangiato nella propria specie, bensì sotto le specie sacramentali.

Perciò S. Agostino [ In Ioh. ev. tract. 27 ], spiegando le parole evangeliche [ Gv 6,63 ]: « La carne non giova a nulla », scrive: « Esse si riferiscono a coloro che le interpretavano carnalmente.

Avevano inteso infatti che si trattasse di carne come quella fatta a pezzi in un animale ucciso, o venduta al macello ».

Quindi il corpo di Cristo non viene spezzato se non sotto le specie sacramentali.

- Ed è in questo senso che va intesa la professione di Berengario: la frazione e la triturazione dei denti si riferiscono cioè alle specie sacramentali, sotto le quali è veramente presente il corpo di Cristo.

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