Supplemento alla III parte

Indice

Articolo 1 - Se il potere delle chiavi si estenda alla remissione della colpa

Pare che il potere delle chiavi si estenda alla remissione della colpa.

Infatti:

1. Il Signore [ Gv 20,23 ] disse ai discepoli: « A chi rimetterete i peccati saranno rimessi ».

Ora, ciò non si riduce solo a una dichiarazione circa il perdono ottenuto, come vuole il Maestro nelle Sentenze [ 4,18, cc. 6,7 ], perché allora il sacerdote del nuovo Testamento non avrebbe un potere superiore a quello di un sacerdote dell'antica legge.

Egli dunque esercita il potere di rimettere la colpa.

2. Nella penitenza viene data la grazia per la remissione dei peccati.

Ora, il dispensatore di questo sacramento è il sacerdote in virtù delle chiavi.

Perciò, dato che la grazia si contrappone al peccato non per le conseguenze penali, ma in quanto esso è una colpa, sembra che il sacerdote in forza delle chiavi influisca sulla remissione della colpa.

3. Riceve maggiore virtù il sacerdote dalla sua consacrazione che l'acqua del battesimo dalla sua benedizione.

Ora, l'acqua del battesimo riceve una virtù tale per cui, come dice S. Agostino [ In Ioh. ev. tract. 80 ], « tocca il corpo e lava il cuore ».

Quindi a più forte ragione il sacerdote riceve nella sua consacrazione il potere di lavare il cuore dalla macchia della colpa.

In contrario:

1. Il Maestro [ Sent. 4,5, cc. 2,3; d. 18, c. 4 ] insegna che Dio non ha conferito al ministro questo potere di cooperare con lui nella purificazione interiore.

Ora, se egli potesse rimettere la colpa coopererebbe a questa purificazione.

Quindi il potere delle chiavi non si estende alla remissione della colpa.

2. Il peccato non può essere rimesso che mediante lo Spirito Santo.

Ma dare lo Spirito Santo non appartiene a nessun uomo, come ha scritto il Maestro [ Sent. 1,14,3 ].

Perciò nemmeno rimettere i peccati sotto l'aspetto della colpa.

Dimostrazione:

Come dice Ugo di S. Vittore [ De sacram. 1,9,2 ], « i sacramenti in virtù della loro santificazione contengono la grazia invisibile ».

Ora, questa santificazione talora è indispensabile per il sacramento sia nella materia che nel ministro, come nel caso della cresima: e allora l'efficacia del sacramento deriva congiuntamente dall'una e dall'altro.

Talora invece per il sacramento non si richiede che la santificazione della materia, come nel battesimo, poiché esso non ha un ministro determinato nei casi di necessità: e allora tutta la virtù o l'efficacia sacramentale risiede nella materia.

Talora infine è indispensabile per il sacramento la consacrazione o santificazione del ministro, senza nessuna santificazione della materia: e allora tutta la virtù del sacramento risiede nel ministro, come avviene appunto nella penitenza.

Perciò il potere delle chiavi che risiede nel sacerdote sta all'effetto del sacramento della penitenza come la virtù che risiede nell'acqua del battesimo sta all'effetto del battesimo.

Ora, il battesimo e il sacramento della penitenza hanno in qualche modo il medesimo effetto: poiché l'uno e l'altro sono ordinati direttamente contro la colpa, a differenza degli altri sacramenti.

Però differiscono in questo, che il sacramento della penitenza, avendo come sua parte quasi materiale gli atti del penitente, non può essere conferito che agli adulti, nei quali è indispensabile la preparazione per ricevere gli effetti sacramentali.

Invece il battesimo può essere dato sia agli adulti che ai bambini, nonché ad altri soggetti privi dell'uso di ragione: perciò col battesimo viene data ai bambini la grazia e la remissione dei peccati senza alcuna preparazione da parte loro; non però agli adulti, nei quali si richiede una preparazione che tolga le cattive disposizioni.

Ora, questa preparazione talora è sufficiente per ottenere la grazia prima ancora di ricevere il battesimo, però non senza il desiderio del battesimo, dopo la predicazione del Vangelo.

Altre volte invece tale preparazione non precede nel tempo, ma è simultanea al conferimento del battesimo: e allora la grazia della remissione della colpa viene data col battesimo.

Invece col sacramento della penitenza non viene mai conferita la grazia senza che ci sia, o ci sia stata, una preparazione.

Perciò la virtù delle chiavi compie la remissione della colpa, o perché esiste nel desiderio, o perché viene esercitata, come anche l'acqua nel battesimo.

Però come il battesimo non agisce quale agente principale, bensì quale strumento, senza però arrivare a produrre direttamente la grazia neppure strumentalmente, ma disponendo alla grazia che produce la remissione della colpa, così avviene anche per il potere delle chiavi.

Soltanto Dio quindi rimette direttamente la colpa, e per sua virtù agiscono strumentalmente sia il battesimo, quale strumento inanimato, sia il sacerdote quale « strumento animato », che è detto « servo », secondo il Filosofo [ Ethic. 8,11 ].

Quindi il sacerdote agisce come ministro.

Perciò è evidente che il potere delle chiavi è ordinato in qualche modo alla remissione della colpa, non come causa diretta, ma come causa dispositiva.

Se uno quindi prima dell'assoluzione non fosse perfettamente disposto a ricevere la grazia, se non mette ostacoli consegue la grazia nella confessione stessa e nell'assoluzione sacramentale.

Se infatti il potere delle chiavi non fosse ordinato in alcun modo alla remissione della colpa, ma solo alla remissione della pena, come dicono alcuni, non si esigerebbe per la remissione della colpa il desiderio di ricevere l'effetto delle chiavi: come non si esige il desiderio di ricevere gli altri sacramenti che non sono ordinati contro la colpa, ma contro la pena.

Il fatto però che l'uso delle chiavi richieda sempre una preparazione da parte del penitente dimostra che il potere delle chiavi non è ordinato alla remissione della colpa.

E la stessa cosa varrebbe per il battesimo se non fosse conferito che agli adulti.

Analisi delle obiezioni:

1. Come dice il Maestro nel testo delle Sentenze [ l. cit. nell'ob. ], ai sacerdoti è stato affidato il potere di rimettere i peccati non per virtù propria, il che appartiene a Dio, ma per mostrare quali ministri la remissione operata da Dio.

Ciò però può accadere in tre modi.

Primo, mostrando tale remissione non come una realtà presente, ma promettendola come futura, senza cooperare per nulla al suo ottenimento.

E in tal modo esprimevano l'agire di Dio i sacramenti dell'antica legge.

Perciò il sacerdote della legge antica mostrava soltanto, senza avere alcuna efficacia.

Secondo, in modo da indicare l'opera di Dio come presente, senza però cooperare con essa.

Ora, alcuni affermano che i sacramenti della nuova legge esprimono in questo modo il conferimento della grazia che Dio dona nell'amministrazione dei sacramenti, senza che in questi si trovi una virtù che cooperi al suo conferimento.

E secondo questa opinione anche il potere delle chiavi servirebbe solo a manifestare l'opera compiuta da Dio nel rimettere la colpa nell'atto in cui si riceve il sacramento.

Terzo, in modo da indicare l'opera di Dio nella remissione della colpa come realtà presente, e compiendo a tale scopo qualcosa in maniera dispositiva e strumentale.

Ed è in questo modo, secondo un'altra opinione più comune, che i sacramenti della nuova legge mostrano la purificazione compiuta da Dio.

Ed è pure in questo modo che nel nuovo Testamento il sacerdote dichiara i peccatori assolti dalla colpa: poiché le conclusioni relative ai sacramenti devono valere proporzionalmente anche per il potere dei ministri.

- Né fa obiezioni, per questa causalità dispositiva delle chiavi della Chiesa, il fatto che talora la colpa sia già rimessa: come non fa obiezioni che il battesimo, per quanto dipende da esso, possa produrre le dovute disposizioni in colui che è già santificato prima di riceverlo.

2. Né il sacramento della penitenza né il sacramento del battesimo producono la grazia e la remissione della colpa direttamente, ma [ solo ] in maniera dispositiva.

3. È così risolta anche la terza obiezioni.

Le altre argomentazioni poi [ s. c. ] dimostrano che il potere delle chiavi non opera direttamente la remissione della colpa.

E questo bisogna concederlo.

Indice