Supplemento alla III parte

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Articolo 6 - Se chi è scomunicato possa incorrere in un'altra scomunica

Pare che uno scomunicato non possa incorrere in un'altra scomunica.

Infatti:

1. L'Apostolo così parla ai Corinzi [ 1 Cor 5,12 ]: « Tocca forse a me giudicare quelli che sono fuori? ».

Ora, gli scomunicati sono già fuori della Chiesa.

Quindi questa non ha la potestà di scomunicarli di nuovo.

2. La scomunica in un certo senso esclude dalle cose divine e dalla comunione dei fedeli.

Ma quando uno è stato privato di qualcosa non può esserne privato di nuovo.

Perciò lo scomunicato non può ricevere di nuovo tale pena.

In contrario:

La scomunica è un castigo e un rimedio medicinale.

Ora, quando una causa lo esige, tutte le pene e le medicine vengono reiterate.

Quindi si può reiterare anche la scomunica.

Dimostrazione:

Lo scomunicato può essere ancora colpito dalla stessa pena: o con la ripetizione della stessa scomunica, per sua maggiore confusione, affinché così desista dal peccato; oppure per altri motivi.

E allora tante sono le scomuniche principali quante sono le cause per cui uno viene scomunicato.

Analisi delle obiezioni:

1. L'Apostolo parla dei pagani e degli altri infedeli privi del carattere battesimale, mediante il quale si entra a far parte del popolo di Dio.

Ma poiché questo carattere è indelebile, il battezzato in qualche modo resta sempre nella Chiesa, e quindi essa lo può sempre giudicare.

2. Benché nella privazione come tale non ci possa essere un più e un meno, ci può tuttavia essere in riferimento ai suoi motivi.

E sotto questo aspetto la scomunica può essere reiterata.

Per cui chi ha più scomuniche si trova più lontano dai suffragi della Chiesa di chi è stato scomunicato una volta sola.

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