Supplemento alla III parte

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Articolo 7 - Se l'affinità abbia dei gradi anche per se stessa

Pare che l'affinità abbia dei gradi anche per se stessa.

Infatti:

1. In qualsiasi parentela si possono direttamente riscontrare dei gradi.

Ma l'affinità è un tipo di parentela.

Quindi in essa ci sono direttamente dei gradi, a prescindere da quelli della consanguineità dai quali è causata.

2. Nelle Sentenze [ 4,41,2 ] si dice che « i figli del secondo matrimonio non possono raggiungere l'affinità del primo marito ».

Ora, ciò non avverrebbe se il figlio di un affine non fosse già affine.

Quindi l'affinità ha dei gradi per se stessa, come la consanguineità.

In contrario:

L'affinità deriva dalla consanguineità.

Ma tutti i gradi dell'affinità derivano dalla consanguineità.

Essa quindi non ha gradi per se stessa.

Dimostrazione:

Una cosa non può essere divisa per se stessa se non in base ai suoi elementi essenziali: come il genere animale si divide per se in razionale e irrazionale, non già in bianco e nero.

Ora, la generazione carnale di per sé si riferisce alla consanguineità, poiché il vincolo che con essa direttamente si contrae è il vincolo di consanguineità, mentre non si riferisce all'affinità se non attraverso la consanguineità, che ne è la causa.

Ora, dato che i gradi di parentela si distinguono in base alla generazione carnale, la distinzione dei gradi appartiene direttamente alla consanguineità, e solo mediatamente all'affinità.

Perciò la regola generale per trovare il grado di affinità è questa: quanti sono i gradi di consanguineità che mi separano dal marito, altrettanti sono i gradi di affinità che mi separano da sua moglie.

Analisi delle obiezioni:

1. Il grado di parentela non può essere determinato che in rapporto alla generazione, o in via ascendente o in via discendente.

Ora, l'affinità non si riferisce ad essa che mediante la consanguineità.

Quindi l'affinità ha dei gradi non per se stessa, ma in base a quelli della consanguineità.

2. Il figlio avuto da una mia affine in un secondo matrimonio non poteva dirsi affine di per sé, ma quasi in modo accidentale, secondo l'antica legislazione.

Per cui tra affini di tal genere il matrimonio era proibito più per l'impedimento di pubblica onestà che per l'affinità.

Ed è anche per questo che tale proibizione oggi è stata revocata.

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