Supplemento alla III parte

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Articolo 8 - Se i gradi dell'affinità si estendano quanto quelli della consanguineità

Pare che i gradi dell'affinità non si estendano quanto quelli della consanguineità.

Infatti:

1. Il vincolo dell'affinità è meno forte che quello della consanguineità: poiché l'affinità deriva da quest'ultima secondo una specie diversa, come avviene nella causalità analogica.

Ma un vincolo tanto più si estende nella durata quanto più è forte.

Quindi il vincolo dell'affinità non può estendersi per tutti i gradi a cui giunge la consanguineità.

2. La legge umana deve imitare quella divina.

Ora, la legge divina vietava il matrimonio in certi gradi di consanguineità che invece erano ammessi trattandosi di affinità: come è evidente nel caso della moglie del proprio fratello, che alla morte di lui il consanguineo poteva sposare [ Dt 25,5 ], mentre non poteva mai sposare la propria sorella [ Lv 18,9.11 ].

Perciò anche adesso la proibizione per l'affinità e la consanguineità non deve essere identica.

In contrario:

Una donna mi è affine per il fatto che si è unita a un mio consanguineo.

Perciò nel grado stesso in cui il marito mi è consanguineo, essa mi è affine.

Quindi il grado di affinità va computato in base al grado di consanguineità.

Dimostrazione:

Il grado dell'affinità deve corrispondere sempre a quello della consanguineità per il fatto che esso è desunto dal grado di consanguineità [ a. prec. ].

Tuttavia, essendo l'affinità un vincolo minore della consanguineità, oggi come già in passato si ottiene più facilmente la dispensa nei gradi più remoti dell'affinità che non in quelli ugualmente remoti della consanguineità.

Analisi delle obiezioni:

1. L'inferiorità di questo vincolo rispetto alla consanguineità produce una diversità di parentela, non di grado.

Perciò l'argomento addotto non è a proposito.

2. Un fratello non poteva sposare la vedova del fratello defunto se non in un caso: quando cioè questi moriva senza prole, « per assicurare la posterità al proprio fratello » [ Dt 25,5 ].

Cosa che a quell'epoca veniva richiesta perché allora il culto religioso si estendeva con la propagazione della stirpe; ma non è questa la condizione attuale.

È chiaro quindi che egli non sposava la cognata in persona propria, ma quasi in sostituzione del fratello.

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