Supplemento alla III parte

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Articolo 4 - Se dopo il giorno del giudizio i demoni saranno gli esecutori della sentenza sui dannati

Pare che dopo il giorno del giudizio i demoni non saranno gli esecutori della sentenza sui dannati.

Infatti:

1. L'Apostolo [ 1 Cor 15,24 ] insegna che Cristo allora « ridurrà al nulla ogni principato, e ogni potestà e potenza ».

Quindi « cesserà ogni prelazione » [ Glossa ord. ].

Ma eseguire la sentenza del giudice implica una certa prelazione.

Quindi dopo il giorno del giudizio i demoni non saranno gli esecutori della sentenza del giudice.

2. I demoni hanno peccato più gravemente degli uomini.

Perciò non è giusto che gli uomini siano tormentati dai demoni.

3. Come i demoni suggeriscono agli uomini il male, così gli angeli suggeriscono il bene.

Ma premiare i buoni non sarà compito degli angeli, poiché Dio farà ciò senza intermediari.

Quindi anche punire non sarà compito dei demoni.

In contrario:

Gli uomini peccando si sono assoggettati al demonio.

Perciò è giusto che gli siano assoggettati nel castigo, come per essere puniti da lui [ 2 Pt 2,19 ].

Dimostrazione:

A questo proposito il Maestro nelle Sentenze [ 4,47,5 ] riferisce due opinioni: ed entrambe sembra che si addicano alla divina giustizia.

Poiché per il fatto che l'uomo pecca è giusto che venga assoggettato al demonio; d'altra parte però tale dominio del demonio è ingiusto.

Perciò l'opinione secondo la quale dopo il giorno del giudizio i demoni non domineranno sugli uomini con i castighi salva l'ordine della divina giustizia rispetto ai demoni che puniscono.

L'opinione contraria invece salva l'ordine della giustizia divina rispetto agli uomini da punire.

Ora, quale delle due opinioni sia la più vera non possiamo saperlo con certezza.

Tuttavia io ritengo più probabile che come verrà mantenuto un ordine tra gli eletti, in modo che alcuni siano illuminati e perfezionati da altri [ cf. I, q. 108, a. 7, ad 2 ], poiché gli ordini della gerarchia celeste dureranno in perpetuo, così verrà mantenuto un ordine nel castigo, in modo che gli uomini siano puniti dai demoni, affinché l'ordine divino, che ha stabilito gli angeli come esseri intermedi tra la natura umana e quella divina, non venga annullato.

Come quindi per mezzo degli angeli giungono agli uomini le illuminazioni di Dio [ I, q. 108, a. 7, ad 3 ], così anche i demoni sono gli esecutori della giustizia divina sui malvagi.

Né per questo viene sminuita la pena dei demoni.

Poiché per il fatto stesso che tormenteranno altri saranno tormentati essi stessi: là infatti la compagnia dei miserabili non diminuirà, ma piuttosto accrescerà la miseria propria.

Analisi delle obiezioni:

1. La prelazione che Cristo verrà a sopprimere è quella basato sui rapporti di superiorità esistenti nello stato attuale del mondo, secondo i quali certi uomini dominano su altri uomini, gli angeli sugli uomini e gli angeli stessi su altri angeli, i demoni su altri demoni e i demoni sugli uomini, sempre per condurre al fine o per allontanare dal fine.

Allora invece, essendo tutte le cose giunte al loro ultimo fine, non ci sarà più la prelazione che tende a stornare dal fine, o a condurre verso il fine, ma solo quella che è fatta per conservare il fine raggiunto, sia buono che cattivo.

2. Sebbene i demoni non meritino di dominare sugli uomini, poiché tale dominio fu acquistato ingiustamente, tuttavia ciò è richiesto dall'ordine della loro natura rispetto alla natura umana.

Infatti, come insegna Dionigi [ De div. nom. 4 ], rimangono « integre » in essi le doti naturali.

3. Gli angeli buoni non sono la causa del premio principale degli eletti, poiché questo lo riceveranno tutti immediatamente da Dio.

Tuttavia gli angeli possono essere causa di certi premi accidentali: poiché gli angeli inferiori e gli uomini vengono illuminati dagli angeli superiori intorno a certi segreti divini che non rientrano nella sostanza della beatitudine.

E parimenti i dannati ricevono immediatamente da Dio il castigo principale, che è l'esclusione perpetua dalla visione di Dio, ma nulla impedisce che le pene del senso siano inflitte agli uomini dai demoni.

C'è però una differenza, poiché il merito esalta, mentre il peccato deprime.

Quindi, pur essendo la natura angelica superiore a quella umana, alcuni per l'eccellenza dei loro meriti verranno tanto esaltati da superare la natura e la gloria di certi angeli: per cui alcuni angeli saranno illuminati da alcuni uomini.

Invece nessun uomo peccatore per il grado della sua malizia raggiungerà l'eccellenza dovuta alla natura dei demoni.

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