Supplemento alla III parte

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Articolo 3 - Se il pianto dei dannati sarà di ordine materiale

Pare che il pianto dei dannati sarà di ordine materiale.

Infatti:

1. Una Glossa [ ord. su Lc 13,28 ] afferma che il pianto minacciato dal Signore ai reprobi può già dimostrare la realtà della risurrezione dei corpi.

Ora, ciò non sarebbe vero se quel pianto fosse soltanto di ordine spirituale.

2. Il dolore del castigo corrisponde al piacere provato nella colpa, secondo le parole dell'Apocalisse [ Ap 18,7 ]: « Tutto ciò che ha speso per la sua gloria e il suo lusso, restituiteglielo in tanto tormento e afflizione ».

Ma i peccatori ebbero un piacere sia interno che esterno.

Quindi essi dovranno avere un pianto anche esteriore.

In contrario:

Il pianto corporeo avviene con spargimento di lacrime.

Ora, dal corpo dei dannati è impossibile l'emissione continua di lacrime, non essendoci in essi alcuna reintegrazione mediante il cibo; e d'altra parte ogni realtà finita viene a consumarsi, se viene a subire una sottrazione continua.

Perciò nei dannati il pianto non sarà di ordine materiale.

Dimostrazione:

Nel pianto materiale si riscontrano due cose.

La prima è l'emissione delle lacrime.

E quanto a ciò il pianto dei dannati non potrà essere di ordine materiale, poiché dopo il giorno del giudizio, col cessare del moto del primo ente mobile, cesserà qualsiasi generazione o corruzione o alterazione corporale.

Ora, l'emissione delle lacrime richiede la generazione di quell'umore che forma le lacrime.

Perciò sotto questo aspetto il pianto dei dannati non può essere di ordine materiale.

La seconda cosa che si riscontra nel pianto materiale è una certa commozione e turbamento del capo e degli occhi.

E sotto questo aspetto il pianto nei dannati ci potrà essere [ anche ] dopo la risurrezione.

Infatti i corpi dei dannati non saranno tormentati solo dall'esterno, ma anche dall'interno, secondo che il corpo viene trasmutato in bene o in male dalle passioni dell'anima.

E sotto questo aspetto il pianto materiale mostra la risurrezione della carne; e inoltre corrisponde al piacere della colpa, che si era prodotto sia nell'anima che nel corpo.

Sono così risolte anche le obiezioni.

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