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Povertà

59. Nello Spirito Santo, i Catechisti consacrati praticano la povertà come risposta al Padre, che ha dato il Figlio unigenito per la salvezza del mondo.
60. Sull'esempio e in forza di Cristo Crocifisso, essi donano al Padre tutto ciò che sono e tutto ciò che hanno e realizzano, disponendosi a operare come semplici amministratori dei loro talenti e dei loro beni, ciò per la pienezza della loro consacrazione a Dio rifuggendo da ogni idolatria nel servizio che sono chiamati a rendere alla Chiesa, alla società, agli uomini, soprattutto ai più disagiati.
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61. I Catechisti consacrati considerano e praticano la povertà nella carità, come condizione fondamentale per conseguire la libertà interiore dall'attaccamento disordinato e l'intelligenza d'amore rispetto alla funzione e all'impiego dei beni e dei talenti.
62. Consapevoli della povertà legata al lavoro i Catechisti consacrati, abbandonati alla Divina Provvidenza, sviluppano i talenti naturali e la competenza professionale in spirito di servizio evitando l'ambizione personale.
63. Lo spirito di povertà, esercitato come essenzialità, deve caratterizzare anche l'amministrazione dei beni rimasti nell'autonomia del singolo.
Nei casi di maggior rilevanza, i Catechisti consultano il Responsabile competente, pur assumendosi liberamente obbligazioni e compiendo atti di disposizione di ogni genere, in piena autonomia e sotto la propria responsabilità, attenti ad evitare lo spirito speculativo.
64. I Catechisti consacrati, con il voto di povertà, si impegnano ad un uso limitato e definito dei beni.
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Perciò debbono:
1) presentare al Responsabile competente la loro situazione economica;
2) studiare con lui i criteri da seguire per vivere in uno stato di vita povera;
3) stabilire ogni anno, in dipendenza al Responsabile competente, il bilancio preventivo che tenga conto dell'ambiente sociale in cui si vive, delle esigenze ordinarie della vita personale, famigliare, professionale, apostolica, sociale;
4) verificare annualmente, per richiesta del Responsabile competente, il bilancio consuntivo e gli eventuali mutamenti della situazione economica;
5) chiedere l'autorizzazione al Responsabile competente per le spese straordinarie.
In caso d'urgenza tale autorizzazione può essere presunta, fermo restando il dovere di darne, con sollecitudine, comunicazione al Responsabile competente;
6) redigere testamento civilmente valido.
Con tale voto i membri non rinunciano al diritto di proprietà e alla responsabile amministrazione dei beni.
65. I Catechisti consacrati si impegnano a concorrere nel sostenere in particolare, con i proventi del loro lavoro e delle loro rendite, dedotte le giuste spese, richieste dalla loro condizione familiare e sociale, iniziative inerenti la missione catechistica, educativa e sociale, senza con ciò precludersi aiuti verso altri bisogni e necessità.
66. Nella scelta della attività professionale i Catechisti consacrati, d'intesa con il Responsabile competente, preferiscono quelle attività lavorative che risultino personalmente più adatte e opportune a un migliore servizio ai fratelli, alla animazione cristiana di ambiente o di gruppo.
67. I Catechisti consacrati vivono con il frutto del loro lavoro e, per non pesare sugli altri, provvedono per la loro vecchiaia e per i casi di malattia e di invalidità nei modi stabiliti con i Responsabili competenti.
68. I Catechisti vestono con modesta dignitosità, abitano con le loro famiglie, ovvero con altri Catechisti in gruppi familiari tipo convitto, contribuendo alle spese comuni.
69. Per vivere lo spirito di povertà i Catechisti consacrati:
1) contemplano la povertà di Gesù Crocifisso, regolano i loro affetti e le loro opere condividendo l'abbandono fiducioso al Padre, mantenendosi nella disposizione di accettare di essere privi di tutto, se così piace a Lui;
2) alla luce e per amore di Gesù Crocifisso considerano i bisogni e le necessità dei fratelli contribuendo a risolverli in coerenza con la loro missione, promovendo altresì la partecipazione di altri;
3) considerano la Vergine Immacolata modello e aiuto per vivere, in ogni cosa, la povertà frutto della fede, per la quale soltanto Dio costituisce la ricchezza e la solidità, affinché la fede diventi sempre più feconda a nuove realizzazioni dell'esistenza cristiana.
70. I Responsabili devono mettere la massima cura per mantenere ed accrescere la confidenza nella Divina Provvidenza, lo spirito di povertà, e la disponibilità al servizio, nei singoli Catechisti e in tutto l'Istituto.
71. I beni che fossero dati ai Catechisti per l'Unione, o per le sue iniziative di apostolato, devono essere consegnati il più presto possibile al Responsabile competente il quale ha l'incarico di fare eseguire le intenzioni dei donatori.
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