Fr. Egidio Mura: L'uomo della gioia  

"Il frutto dello Spirito è amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé" ( Gal 5,22 ).

I frutti dello Spirito secondo San Paolo e qui sopra riportati, erano ben incarnati in Fr. Egidio.

Essi si potrebbero riassumere nel frutto che in lui forse era il più appariscente, ma che tutti comprendeva: la gioia.

Per questo definirei semplicemente Fr. Egidio "l'Uomo della Gioia".

Eravamo coetanei e ci conoscevamo da una vita, fin dal lontano 1950 quando egli approdò dal paese natale di Rivoltella ( BS ) al Piccolo Noviziato ( poi chiamato Aspirantato ) di Castel San Rocco ( Thiene - Vicenza ), nella Villa della Principessa Rospigliosi di Roma, villa dotata di piccolo parco ( c'erano anche le tombe con dedica … del gatto e del canarino della Principessa! ) e di mura merlate.

In tale fantastico ambiente ci si preparava a diventare Fratelli delle Scuole Cristiane.

Studiavamo in sale "principesche" decorate con stucchi, dipinti, ferro battuto alle finestre, mentre i dormitori erano ricavati nelle dépendances del Castello presso stalla, porcile, pollaio …

Certo non mancavano i concerti "polifonici" di tanti animali che ci facevano allegra compagnia.

Nelle ore libere dallo studio ( in famiglia un solo mese all'anno, d'estate ) accudivamo agli animali della fattoria, al lavoro nell'orto e, con falci e rastrelli, nei vasti prati della proprietà e alle pulizie della casa ( i cosiddetti "impieghi" per abituarci da Fratelli a saper fare di tutto in economia e in spirito di servizio ).

L'ambiente agreste, idilliaco favoriva moltissimo una vita serena e felice, non proprio come quando in III Media si venne trasferiti, per mancanza di spazi, nell'ambiente assai più grigio ed austero ( almeno in apparenza ) del Piccolo Noviziato di Grugliasco ( TO ).

Il Piccolo Novizio Egidio era di una classe inferiore alla mia e perciò non ho ricordi specifici legati alla normale vita di classe.

Ma al di fuori delle aule scolastiche i contatti per i motivi appena ricordati erano frequenti, quotidiani.

La prima impressione su di lui ( eravamo entrambi appena dodicenni ), era di un ragazzino che si distingueva immediatamente per la sua gioia esplosiva, spontanea, incontenibile, mai chiassosa e banale.

Si avvertiva chiaramente in lui una gioia profonda che scaturiva dal profondo, frutto e dono, per il momento forse inconsapevole, di un contatto con il mondo dello Spirito che andrà sempre più maturando col passare degli anni.

La sensibilità religiosa, fin da quegli anni giovanili, era straordinaria e la manifestava con una devozione sincera e convinta alle pratiche di pietà ( gli piaceva cantare con voce spiegata incappella e all'aperto davanti a un medaglione della Madonna, all'ingresso della villa ) come pure con un gusto tutto particolare e artistico negli addobbi della Cappella quando, secondo i turni, toccava a lui occuparsene.

E questa del decoro della Cappella, come poi dei vari ambienti degli Istituti, diventerà una caratteristica fondamentale in tutta la sua esistenza.

Dedicava ore ed ore ( sovente lo vedevo fino alle ore piccole ), intento a preparare con una pazienza da certosino montagne di cartelloni didattici con scritte e disegni da esporre nelle classi, nei corridoi, in Cappella per sottolineare le molteplici festività o ricorrenze soprattutto di carattere religioso, ma anche di quelle dei singoli Confratelli.

Per Fr. Egidio, che non si serviva di computers se non in modo essenziale in questi ultimi anni, l'arte dei cartelloni con pennarelli vecchia maniera era uno strumento fondamentale di evangelizzazione: in modo chiaro, intuitivo, e, aggiungo, con innata vena artistica, doveva colpire e lasciare il segno nei destinatari del messaggio, giovani o meno giovani che fossero.

Il suo sorriso fin da ragazzino era abituale.

La sua condotta ineccepibile.

L'accondiscendenza ai desideri dei Superiori totale, senza critiche, polemiche o mormorazioni di sorta.

E questo per tutta la vita.

Il suo volto si illuminava ad ogni incontro con le persone magari, più avanti negli anni, ancora sconosciute, ma per le quali sentiva una spontanea ed immediata inclinazione ad accoglierlecon immenso affetto.

A contatto con lui si veniva come contagiati dalla sua pace interiore che metteva sempre a suo agio qualsiasi interlocutore, dagli Allievi agli Ex Allievi eai Collaboratori nei campi del suo apostolato.

Nei 13 anni trascorsi insieme a lui all'Istituto La Salle ( dal 1994 al 2007 ) posso testimoniare che il rapporto con gli Allievi delle Medie, dei Ragionieri, dei Geometri e ultimamente del Turistico erano di una cordialità assoluta.

Al vederlo solo apparire i giovani erompevano in esclamazioni di schietta gioia e simpatia.

Continui pure, negli stessi anni all'Istituto La Salle, i miei rapporti con Fr. Egidio nella animazione liturgica, dalla preparazione dei canti alle celebrazioni che voleva sempre solenni e che magistralmente guidava, dotato di voce squillante, accompagnato dal sottoscritto all'organo.

Il segreto di questa genuina empatia?

Come già detto Fr. Egidio era pieno di Spirito, sapeva di esserne "il tempio vivente" ( 1 Cor 6,19 ) e permetteva semplicemente allo Spirito che si manifestasse in lui come voleva, senza opporgli alcuna resistenza.

Non credo di sbagliare se affermo che la grande effusione dello Spirito ( o Battesimo nello Spirito come allora era chiamato ) sia però avvenuta in lui soprattutto a partire dagli indimenticabili Ritiri Spirituali del 1975 e anni seguenti, grazie alla presenza carismatica e guida di Émile Canova e di Fr. Joseph Clémence.

In quei Ritiri ( sempre una quarantina di Fratelli ) la partecipazione di Fr. Egidio era costante, le sue preghiere spontanee, frequenti e attese da tutti avvertendone la profonda ispirazione.

Il clima che si veniva a creare in quei Ritiri era altamente spirituale, la presenza dello Spirito quasi palpabile.

Grazie a un suo successivo invito potei partecipare con lui ( 1994 ) alla grande Convocazione Annuale del Rinnovamento nello Spirito a Rimini: una folla di 40.000 persone nei grandi padiglioni della Fiera.

Non si contano in seguito i Gruppi di Preghiera e i Campiscuola in Val Clarea da lui organizzati e ai quali talvolta anch'io prendevo parte da Genova o Torino con i miei ragazzi.

Grande la sua capacità di catalizzarne in ogni momento della giornata l'attenzione e l'interesse.

Per le sue doti umane e religiose i Superiori seppero valorizzare Fr. Egidio affidandogli compiti di grande responsabilità:

dopo i prini zelantissimi anni a Piacenza, per cui fu sempre ricordato con sommo affetto dai suoi Ex Allievi,

la prima nomina a Direttore a Massa Carrara,

quindi Direttore a Torino al Centro La Salle,

al Noviziato di Torino,

all'Istituto La Salle

e ancora fino all'ultimo al Centro La Salle dove la cura per i Fratelli anziani e soprattutto malati era per lui l'impegno prioritario e per i confratelli sofferenti motivo di grande consolazione.

Ebbe incombenze particolari come

Assessore dell'Unione Catechisti,

come Vice postulatore delle Cause di Beatificazione dei Venerabili Fratelli Teodoreto Garberoglio e Gregorio Bühl,

come infaticabile animatore della Messa del Povero al Centro Andrea,

come membro più volte di Consigli e Capitoli di Provincia,

come valido collaboratore nella realizzazione del volume la salliano "Celebrazioni liturgiche e preghiere" ( 1996 ) …

Ma su queste attività altri hanno già detto o potranno ancora scrivere per una più approfondita conoscenza della ricca personalità del caro Fr. Egidio.

Fino all'ultimo poi la sua proverbiale cordialità non si è mai smentita.

A conferma, un piccolo ricordo personale: il giorno del mio compleanno ( solo cinque giorni prima del suo ) ogni anno mi telefonava intonando immancabilmente con voce gioiosa e robusta, prima ancora dei convenevoli, il "Tanti auguri a te".

E questo anche quando a soli pochi mesi dalla scomparsa la sua voce si era fatta un poco più fioca.

Grazie, Fr. Egidio, della tua amicizia e del tuo esempio.

La tua memoria sarà a lungo ricordata.

Fratel Raffaele Norti