La città di Dio

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Libro XIV

Sommario

1. A causa della disobbedienza del primo uomo tutti sarebbero precipitati nella perennità della seconda morte se la grazia di Dio non ne avesse liberati molti.

2. Per vita carnale si deve intendere non solo quella che proviene dai vizi del corpo ma anche dell'anima.

3. Si afferma che la causa del peccato è derivata dall'anima e non dal corpo e che la soggezione alla morte derivata dal peccato non fu peccato ma pena.

4. Che cosa significa vivere secondo l'uomo e che cosa secondo Dio?

5. Sulla natura del corpo e dell'anima è più tollerabile l'opinione dei platonici che quella dei manichei, ma anche la prima è da respingere perché attribuisce la causa di tutti i vizi alla natura della carne.

6. Dall'indole della volontà umana le disposizioni della coscienza sono determinate ad esser depravate o oneste.

7. Nella Bibbia l'amore e l'affetto sono usati senza distinzione sia nel bene che nel male.

8. Sono tre le inclinazioni che gli stoici attribuiscono alla coscienza del saggio, escluso il dolore o tristezza che l'energia della coscienza non deve avvertire.

9. Vi sono inclinazioni, di cui la vita dei buoni ha manifestazioni oneste.

10. Se si deve ritenere che i progenitori, mentre erano nel paradiso terrestre prima della colpa, furono soggetti a inclinazioni.

11. La caduta del primo uomo, con cui la natura buona fu depravata, soltanto dal suo Creatore può essere riscattata.

12. Tipologia del peccato commesso dai progenitori.

13. Nella prevaricazione d'Adamo la cattiva volontà prevenne la colpa.

14. La superbia del trasgressore fu peggiore della trasgressione.

15. Si ebbe giustizia nella punizione che i progenitori ebbero per la loro disobbedienza.

16. Il male della libidine, sebbene il termine si riferisca a molti vizi, tuttavia propriamente si attribuisce agli impulsi della passione oscena.

17. Ai progenitori la propria nudità apparve dopo il peccato indecente e vergognosa.

18. Vergogna del piacere non solo illecito ma anche lecito.

19. Gli impulsi dell'ira e della libidine, i quali nell'uomo sono indici di tanta viziosità che è indispensabile siano repressi con la moderazione della saggezza, non si ebbero nello stato di purezza prima del peccato.

20. La immoralità assai frivola dei cinici.

21. La prevaricazione non tolse la benedizione, data prima del peccato, di accrescere col parto il numero degli uomini, sebbene ad essa si aggiungesse il male della concupiscenza.

22. L'accoppiamento coniugale fu da Dio stabilito e benedetto dall'inizio.

23. C'è da chiedersi se anche nel paradiso terrestre si poteva generare, qualora non si avesse il peccato, ovvero se l'ideale della castità si sarebbe opposto allo stimolo della concupiscenza.

24. Gli uomini innocenti, che sarebbero rimasti nel paradiso terrestre per il merito dell'obbedienza, avrebbero usato gli organi per la generazione dei figli come gli altri, secondo l'arbitrio della volontà.

25. La vita nel tempo non raggiunge la vera felicità.

26. Si deve ammettere che la serenità di coloro che vivevano nel paradiso terrestre avrebbe potuto adempiere il dovere di generare senza la vergogna del desiderio carnale.

27. La depravazione dei peccatori, angeli e uomini, non turba la Provvidenza.

28. Tipologia delle due città, la terrena e la celeste.

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