La città di Dio

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Libro XXII

Sommario

1. Modo di essere degli angeli e degli uomini.

2. Eterna e immutabile è la volontà di Dio.

3. Si espone la promessa dell'eterna felicità dei santi e dei perenni tormenti dei dannati.

4. Si confutano i sapienti del mondo, i quali pensano che il corpo di terra degli uomini non può essere elevato alla dimora del cielo.

5. Vi sarà la risurrezione della carne che alcuni non credono, sebbene il mondo la creda.

6. Roma amandolo ha reso dio il suo fondatore Romolo, la Chiesa credendo ha amato come Dio il Cristo.

7. Affinché il mondo credesse nel Cristo vi fu l'opera della potenza di Dio e non dell'umana opinione.

8. I miracoli sono stati operati affinché il mondo credesse nel Cristo e non cessano dall'essere compiuti perché il mondo crede.

9. Tutti i miracoli, che avvengono nel nome di Cristo per l'intercessione dei martiri, rendono testimonianza a quella fede, con cui i martiri hanno creduto nel Cristo.

10. I martiri, i quali ottengono tanti fatti meravigliosi affinché si adori il vero Dio, sono onorati con molta maggiore dignità dei demoni, che compiono alcune opere per essere ritenuti dèi essi stessi.

11. Si ribattono i platonici, i quali dal peso naturale degli elementi deducono che il corpo di terra non può essere in cielo.

12. Si respingono gli insulti dei pagani che scherniscono i cristiani per la fede nella risurrezione della carne.

13. Si discute se gli abortiti, sebbene siano del numero dei morti, non facciano parte della risurrezione.

14. Se i bambini morti risorgeranno con quell'aspetto del corpo che avrebbero avuto col crescere dell'età.

15. Si dice che il corpo di tutti i morti risorgerà nella misura del corpo del Signore.

16. Si esamina come deve essere interpretato il modellarsi dei santi all'immagine del Figlio di Dio.

17. Si tratta se il corpo delle donne risusciterà e rimarrà nel rispettivo sesso.

18. L'uomo perfetto è il Cristo e il suo corpo, cioè la Chiesa, che ne è la pienezza.

19. Tutti i difetti del corpo, che in questa vita sono contrari al decoro umano, non si avranno nella risurrezione perché in essa, rimanendo la naturale sostanza, qualità e quantità concorreranno alla bellezza.

20. Nella risurrezione dei morti la natura dei corpi morti, in qualsiasi maniera dissolti, sarà resa da ogni parte nella compiutezza.

21. Si avrà la novità del corpo spirituale, in cui sarà mutata la carne dei santi.

22. Il genere umano è soggetto per la colpa del peccato originale a dolori e mali, dai quali si è liberati soltanto mediante la grazia del Cristo.

23. Vi sono mali i quali, oltre quelli che sono comuni a buoni e cattivi, appartengono in modo speciale alla inquietudine dei buoni.

24. Vi sono beni, dei quali il Creatore ha onorato questa vita, anche se soggetta alla condanna.

25. Alcuni ostinatamente impugnano la risurrezione della carne che, come è stato annunziato profeticamente, tutto il mondo ha creduto.

26. In quali termini l'opinione di Porfirio, con cui ritiene che ogni corpo si deve fuggire dalle anime felici, è ribattuta dall'opinione di Platone stesso, il quale afferma che il Dio sommo ha promesso agli dèi che mai saranno privati del corpo.

27. Vi sono delle affermazioni di Platone contrarie ad altre di Porfirio, però se con esse l'uno convergesse con l'altro, né l'uno né l'altro sarebbero alieni dalla verità.

28. Sia Platone che Labeone e anche Varrone potrebbero contribuire a vicenda alla vera fede della risurrezione, se le loro opinioni si unissero in una sola teoria.

29. Si espone la qualità della visione con cui i santi nel mondo futuro vedranno Dio.

30. Vi saranno l'eterna felicità della Città di Dio e il sabato senza fine.

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