Isaia

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Capitolo 47

CEI 2008 - Audio - Interconfessionale

Lamento su Babilonia

1 Scendi e siedi sulla polvere, vergine figlia di Babilonia.
Siedi a terra, senza trono, figlia dei Caldei, poiché non sarai più chiamata tenera e voluttuosa.
Is 13+
2 Prendi la mola e macina la farina, togliti il velo, solleva i lembi della veste, scopriti le gambe, attraversa i fiumi.
3 Si scopra la tua nudità, si mostri la tua vergogna.
« Prenderò vendetta e nessuno interverrà »,
Ger 13,22
Os 2,5+
4 dice il nostro redentore che si chiama Signore degli eserciti, il Santo di Israele.
Is 41,14+
5 Siedi in silenzio e scivola nell'ombra, figlia dei Caldei, perché non sarai più chiamata Signora di regni.
6 Ero adirato contro il mio popolo, avevo lasciato profanare la mia eredità; perciò lo misi in tuo potere, ma tu non mostrasti loro pietà; perfino sui vecchi facesti gravare il tuo giogo pesante.
Is 10,6
Zc 1,15
7 Tu pensavi: « Sempre io sarò signora, sempre ».
Non ti sei mai curata di questi avvenimenti, non hai mai pensato quale sarebbe stata la fine.
Dt 32,28-29
8 Ora ascolta questo, o voluttuosa che te ne stavi sicura, che pensavi: « Io e nessuno fuori di me! Non resterò vedova, non conoscerò la perdita dei figli ».
Ap 18,7-8
Sof 2,15
9 Ma ti accadranno queste due cose, d'improvviso, in un sol giorno; perdita dei figli e vedovanza piomberanno su di te, nonostante la moltitudine delle tue magie, la forza dei tuoi molti scongiuri.
10 Confidavi nella tua malizia, dicevi: « Nessuno mi vede ».
La tua saggezza e il tuo sapere ti hanno sviato. Eppure dicevi in cuor tuo: « Io e nessuno fuori di me ».
11 Ti verrà addosso una sciagura che non saprai scongiurare; ti cadrà sopra una calamità che non potrai evitare.
Su di te piomberà improvvisa una catastrofe che non prevederai.
12 Sta' pure ferma nei tuoi incantesimi e nella moltitudine delle magie, per cui ti sei affaticata dalla giovinezza: forse potrai giovartene, forse potrai far paure!
Ap 18,23
13 Ti sei stancata dei tuoi molti consiglieri: si presentino e ti salvino gli astrologi che osservano le stelle, i quali ogni mese ti pronosticano che cosa ti capiterà.
14 Ecco, essi sono come stoppia: il fuoco li consuma; non salveranno se stessi dal potere delle fiamme.
Non ci sarà brace per scaldarsi, né fuoco dinanzi al quale sedersi.
15 Così sono diventati per te i tuoi maghi, con i quali ti sei affaticata fin dalla giovinezza; ognuno se ne va per suo conto, nessuno ti viene in aiuto.
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Abbreviazioni
47,1-15 Fine di Babilonia
Babilonia, rappresentata come una giovane donna ( secondo un'abitudine diffusa ), viene giudicata da Dio e condannata.
Nel c. 18 dell'Apocalisse, si riprendono alcune immagini di Is 47 per annunciare la caduta di Babilonia che, per quel libro del NT, rappresenta tutte le potenze del male.
Questo poema è una qîna, cioè un lamento dal ritmo asimmetrico.
È il solo esempio, nel Deutero-Isaia, di simili oracoli, che si trovano presso gli altri profeti; il suo stile richiama gli oracoli di castigo contro Gerusalemme.
47,1 vergine figlia di Babilonia: alla lettera « vergine della figlia di Babilonia », espressione frequente per designare una città o un paese personificati:
cf. Is 37,22; 2 Re 19,21; Lam 2,13 ( Sion ); Is 23,12 ( Sidòne );
Ger 46,11 ( l'Egitto ); Lam 1,15 ( Giuda ); Ger 14,17 ( « il mio popolo » ).
47,3 interverrà: conget.; il TM ha la prima persona.
47,4 Questo v, senza verbo nello ebraico, può essere una glossa;
ma il greco, seguito qui da BJ e BC, aggiunge: « ha detto » o « dice ».
47,8 Io e nessun altro: questa espressione ( vv. 8.10 ) è la stessa che viene usata dal Signore per affermare la propria unicità ( Is 45,5.18.22 ).
Babilonia sembra volersi uguagliare a Jahve ( cf. Is 42,8; Is 45,14; Is 46,9 ).
Essa sarà castigata per il suo orgoglio.
47,12-13 Babilonia era famosa per i suoi astrologi e per gli studi sul movimento delle stelle.
47,15 maghi o indovini: il termine significa abitualmente « mercanti »
( etimologicamente: « coloro che vanno e vengono »? ); ma accostandolo a una parola identica in accadico, si può intenderlo nel senso di « indovino »,
« incantatore » ( cf. vv 9.12-13 ).