L'invidia

2-5-2008

Don Mauro Agreste

Indice

1) È fondamentale che noi cominciamo a desiderare l'incontro con Gesù
2) Spesso agganciamo la nostra vita solo sulle cose che si vedono e che si toccano
3) Nel nostro cuore è nata una forma di nostalgia, senti il bisogno di stare con il Signore?
4) Persino tanti credenti pensano che tutto sia dovuto, anche il Paradiso
5) Se sei una persona vera non puoi che seguire l'unica via della salvezza: Gesù
6) Il vizio capitale ha il potere di decapitarti; sei staccato da Lui
7) Stasera parleremo di un veleno mortale, proprio terribile: invidia
8) Ma se l'amor proprio è anemico di umiltà, allora si ammala
9) Nessuno si spaventi, e dica: "Io voglio migliorare, ma non ci riesco mai". Continua a provare, umilmente
10) Tutte queste cose possono produrre un insuccesso, e se il tuo amor proprio è ammalato di vanità, l'insuccesso non lo digerisci
11) L'invidia è una tristezza viziosa
12) Questo vizio direi che è molto diffuso
13) Se tu cominci a guardare gli altri e li vedi tutti meglio di te, e dentro di te provi una certa rabbia, attento, è già invidia
14) È tipico del diavolo essere invidioso
15) Senza realismo non c'è umiltà, verità
16) Lui ci ha dato l'intelligenza, vari tipi di capacità, ma noi cosa di tutto questo abbiamo messo al Suo servizio?
17) E poi il combattimento spirituale: non mi sottometto più alla gelosia, non mi sottometto più a fare i paragoni

Dal Vangelo secondo Giovanni ( Gv 16,20-23 )

In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: "In verità, in verità vi dico voi piangerete e vi rattristerete, ma il mondo si rallegrerà.

Voi sarete afflitti, ma la vostra afflizione si cambierà in gioia.

La donna quando partorisce è afflitta perché è giunta la sua ora, ma quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più dell'afflizione per la gioia che è venuto al mondo un uomo.

Così anche voi ora siete nella tristezza, ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà, e nessuno vi potrà togliere la vostra gioia".

1) È fondamentale che noi cominciamo a desiderare l'incontro con Gesù

Prima di cominciare la nostra riflessione, voglio ricordare a tutti che è arrivato il Confessore, lo lascerete disoccupato?

Mi raccomando eh, perché la guarigione più importante che il Signore ha preparato per il suoi figli non è quella fisica; anzi, se proprio lo vogliamo sapere la guarigione fisica spesso è impedita da un cuore non libero.

È fondamentale che il nostro cuore abbia cominciato un cammino di conversione.

È fondamentale che noi cominciamo a desiderare, dentro noi stessi, non solo di sapere tante cose su Gesù; non solo di conoscerlo per sentito dire; invece cominciamo a desiderare l'incontro con Lui.

Non è che noi avremo una visione, volesse il Cielo, ma quello che è importante che noi guariamo nella nostra vista, perché siamo tutti un po' ciechi, siamo ciechi? Siamo ciechi.

2) Spesso agganciamo la nostra vita solo sulle cose che si vedono e che si toccano

Agganciamo la nostra vita solo sulle cose che si vedono e che si toccano, solo che le cose che si vedono e che si toccano restano qui, e noi andiamo via, è vero o no?

Quindi la guarigione più importante è questa: la guarigione della vista.

Avere una vista spirituale, essere capaci di vedere la nostra stessa vita nel controluce del progetto di Dio.

Allora se abbiamo sentito bene il brano del Vangelo di questa sera, che è abbastanza breve, il Signore pone i discepoli; c'è qualche discepolo in questa chiesa? Nessun discepolo? Allora ho finito.

C'è qualche discepolo? Alziamo le mani, chi è discepolo di Gesù? Allora lo dice a noi.

Allora lo dice a noi: "Il vostro cuore sarà triste, ma poi ritornerò".

Il cuore si rattrista quando una persona a cui tu tieni molto, si allontana da te, senti la nostalgia.

Ma se una persona a cui non tieni dovesse andare lontano, tu sei capace di dire: "Ciao, ci vediamo poi".

Sì, sì ci vedremo. Ma se una persona è nel tuo cuore, tu senti subito la sua mancanza.

Ora la domanda che dobbiamo porre a noi stessi è questa: siamo così tanto inquinati dal mondo da dire: "Sì, sì Gesù è importante, ma tutto sommato, riusciamo egregiamente a fare a meno di Lui".

3) Nel nostro cuore è nata una forma di nostalgia, senti il bisogno di stare con il Signore?

Oppure nel nostro cuore è nata una forma di nostalgia, per cui tu ti accorgi che senti il bisogno di stare con il Signore?

Perché se questo ancora non è avvenuto, allora vuol dire che più che una malattia di fegato, o di cuore, o di ossa, tu hai bisogno di guarire nel cuore, ma quello spirituale.

Hai bisogno di una guarigione spirituale.

Gesù diceva a proposito di questo: "A che giova all'uomo guadagnare il mondo intero se poi perdesse la propria anima?"

4) Persino tanti credenti pensano che tutto sia dovuto, anche il Paradiso

Guardate, lo so bene anch'io che persino tanti credenti, ai nostri giorni, pensano che tutto sia dovuto, anche il Paradiso.

Guardate il dito, che cosa ho detto? No, niente è dovuto, è un dono che Dio fa - badate bene - a quelli che lo vogliono. Certo Lui ti dice: "Vuoi questo regalo?

Fai questa strada, perché se tu non fai questa strada non ci arrivi a quel regalo".

E qual è la strada? "Signore non sappiamo dove vai, come facciamo a conoscere la via?" gli disse un giorno l'apostolo Tommaso.

E Gesù gli disse: " Io sono la via, io sono la verità, io sono la vita".

5) Se sei una persona vera non puoi che seguire l'unica via della salvezza: Gesù

Vuoi la vita eterna? Allora devi essere una persona vera.

E se sei una persona vera non puoi che seguire l'unica via della salvezza: Gesù.

Non ve n'è un'altra, non ci sono cinquecento strade della salvezza, ce n'è una sola; e tutte le strade che in buona fede cercano la salvezza, arrivano a quell'unico incrocio da cui inizia l'unica via della salvezza, che si chiama: Gesù Cristo.Ora in questa via della salvezza noi siamo chiamati.

In questo anno, avete visto, abbiamo meditato su tante cose che si oppongono alla salvezza di Gesù, si chiamano i vizi, i vizi capitali.

Capitali perché sono così importanti e così potenti, da essere in grado di tagliarti la testa, tagliarti il capo; vizio capitale perché tu vieni staccato dal capo.

Chi è il capo del corpo che è la Chiesa? Gesù Cristo.

6) Il vizio capitale ha il potere di decapitarti; sei staccato da Lui

Allora il vizio capitale ha il potere di decapitarti; il capo se ne sta nella Gloria, ma se tu segui il vizio sei staccato da Lui, e nella Gloria non ci arrivi.

Vizio, abbiamo detto la volta scorsa, è una struttura mentale che è diventata un'abitudine ferma.

Il tuo modo di pensare è anche il tuo modo di agire.

Vi ricordate quando vi dicevo: la pianticella si può correggere quando è ancora piccola?

Vi ricordate? Chissà quante volte i vostri genitori lo hanno detto a voi e voi l'avete detto ai vostri figli? È vero o no?

Ed è vero, perché se la pianticella cresce storta, quando il tronco è diventato grosso non lo raddrizzi più.

Se vuoi far andare la pianta diritta cosa devi fare? Devi tagliare tanti rami e lasci solo quel ramo che va verso il cielo, tutti gli altri li devi tagliare.

Da quel punto lì in poi, la pianta crescerà dritta; e se vuoi che cresca dritta, senza pietà dovrai tagliare tutti gli altri rami, perché tutti gli altri rami vanno storti e quindi o tu vuoi che quella pianta vada storta o vuoi che vada dritta, e se vuoi che vada dritta devi tagliare tutti i rami storti, ed è doloroso.

Non è molto meglio abituarsi fin da piccoli a vivere secondo gli insegnamenti di Gesù?

Perché poi quando si diventa grandi le abitudini si sono già cristallizzate, e se sono buone abitudini si chiamano virtù, ma se sono cattive abitudini come si chiamano? Vizi.

E liberarsi dai vizi, fratelli e sorelle, non è una risata; siete d'accordo?

7) Stasera parleremo di un veleno mortale, proprio terribile: invidia

Stasera parleremo di un veleno mortale, proprio terribile, inizia per i e finisce per a: invidia.

Invidia è un qualche cosa di veramente brutto.

Allora cerchiamo di capire come può nascere l'invidia nel cuore dell'uomo.

L'invidia nel cuore dell'uomo può nascere - attenzione bene - quando l'amor proprio ha fallito il bersaglio.

Tutti noi abbiamo un certo grado di amor proprio, ve ne siete accorti?

Nella giusta misura l'amor proprio ci serve per custodirci e per farci del bene.

Non è necessariamente la ricerca egoistica del bene, per esempio con l'amor proprio io dico: bene, poiché mi voglio fare del bene adesso mi vado a confessare, adesso mi metto in preghiera, poiché mi voglio del bene non nutro il risentimento ecc …

Ma quando l'amor proprio è un po' squilibrato, esagera, va fuori strada, allora l'amor proprio cade nella vanità: ricerca tutte le gratificazioni personali.

Con l'amor proprio noi siamo chiamati a ispirarci al meglio, quando l'amor proprio è sano siamo chiamati a ispirarci a ciò che è meglio, così miglioriamo anche noi; prendere esempio dalle persone buone, dai santi, da quelli che vivono intorno a noi e ci danno un buon esempio ci fa crescere o no? Sì.

8) Ma se l'amor proprio è anemico di umiltà, allora si ammala

Ma se l'amor proprio è anemico di umiltà, allora si ammala.

L'amor proprio, per essere sano e buono, ha bisogno di umiltà, che vuol dire non valutarsi né troppo poco, né troppo, il giusto, l'equilibrio.

Allora quando una persona è umile, intorno a sé vede delle persone buone, o legge le storie dei santi, e dice: "Voglio prendere esempio. Lo farò anch'io."

Ma se l'amor proprio è ammalato e anemico di umiltà, allora comincia a cadere nella vanità.

Ed ecco quello che può succedere: quando una persona vede dei buoni esempi intorno a sé, se la sua anima è guidata bene, cercherà di imitare le cose buone, siete d'accordo?

Ci riuscirà subito? Ci riuscirà sempre? Qualche volta sì, tante volte no; è una legge di natura.

C'è qualcuno tra di voi che è nato con la camicia? Qualcuno è nato professore?

Quindi si impara a fare qualunque cosa. Si impara, non è innato.

Ora, gli insuccessi mentre tu impari, se non sei umile, ti trascinano lontano.

Il bambino quando impara a camminare, tante volte cade, però si rialza sempre, è una dote naturale per cui lui non si spaventa se gli altri lo guardano, cade e si rialza.

Ma quando si tratta di costruire la virtù, allora noi siamo sempre molto attenti, e se l'amor proprio non è umile, allora noi facciamo molto a caso di tutto ciò che succede intorno a noi, per cui gli insuccessi, quando noi cerchiamo di migliorare, sono all'ordine del giorno.

9) Nessuno si spaventi, e dica: "Io voglio migliorare, ma non ci riesco mai". Continua a provare, umilmente

Nessuno si spaventi, e dica: "Io voglio migliorare, ma non ci riesco mai".

Continua a provare, umilmente; perché se cominci a scoraggiarti vuol dire che dentro di te sta crescendo un senso d'inferiorità e di vanità.

Quindi considera le circostanze possono produrre degli insuccessi, persino il tuo carattere ti può favorire o ti può ostacolare nel cammino verso la bontà.

Magari la tua forza di volontà non è abbastanza forte, devi allenarti, magari quando eri piccolo nessuno ti ha mai detto di fare i fioretti.

Perché i fioretti sono delle piccole rinunce che allenano la forza di volontà.

Così quando tu sei grande, se la tua forza di volontà è stata allenata con le cose piccole, sarai capace di dire anche no alle cose cattive, alle cose grandi.

Certo se non sei mai stato allenato nella forza di volontà, la tua forza di volontà è debole, in qualunque occasione tu ti scoraggi subito; poi ci può essere la timidezza, il senso d'inferiorità, le frustrazioni e la pigrizia, e anche la pigrizia.

10) Tutte queste cose possono produrre un insuccesso, e se il tuo amor proprio è ammalato di vanità, l'insuccesso non lo digerisci.

Tutte queste cose possono produrre un insuccesso, e se il tuo amor proprio è ammalato di vanità, perché non è umile, l'insuccesso non lo digerisci.

Cominci a chiuderti in te stesso, e il tuo amor proprio ferito comincia a trasformarsi in orgoglio, perché?

Perché tu fai i paragoni con gli altri, tu ti stai misurando con gli altri, tu stai vedendo cosa pensano gli altri, tu stai immaginando dentro di te che cosa gli altri possono immaginare di te; ti senti un senso d'inferiorità e non lo digerisci.

Ed ecco pronta la strada per l'invidia. È un veleno mortale.

11) L'invidia è una tristezza viziosa

L'invidia è una tristezza viziosa. Vuol dire una tristezza che ormai fa parte del tuo carattere, si è cristallizzata, fa parte del tuo modo di essere, una tristezza molto strana e molto brutta, molto appiccicosa, molto soffocante, perché è una tristezza che ti fa provare dispiacere per il bene che c'è nelle altre persone, per il bene delle altre persone, per il loro successo, e addirittura per le loro qualità morali o spirituali, per cui tu vedi una persona buona, generosa, di fede, di preghiera, di carità, di sopportazione, di pace, di sorriso, e invece di dire: "Voglio diventare anch'io così", cominci a provare tristezza e dispiacere.

Dispiacere perché quella persona è così e invece tu non lo sei. Questo è il vizio.

Badate bene, non provate neanche a dire a una persona: "Sei invidiosa" perché se glielo dite poi scappate lontano, perché nessuno accetta di sentirsi dire che sei una persona invidiosa, è vero o no?

Perché è terribilmente umiliante scoprire che uno è invidioso.

Il geloso, è geloso per qualche cosa che è suo, ma l'invidioso è invidioso di qualche cosa che non è suo, e quindi è terribile scoprire che uno è invidioso.

12) Questo vizio direi che è molto diffuso

Ricordate: questo vizio serpeggiante, camuffato, nascosto, non è mica tanto raro, direi che è molto diffuso, per questo è importante che noi scopriamo se ci sono dei presupposti dentro di noi che fanno crescere questo vizio dell'invidia, perché ve l'ho detto prima, l'invidia è una tristezza viziosa del bene altrui, ed è prodotta dalle circostanze, dal carattere, dalla forza di volontà debole, dalla timidezza, dallo stato d'inferiorità, dalle frustrazioni e dalla pigrizia; quindi se tu ti vuoi liberare dall'invidia è su questi punti che devi lavorare, è qui che devi chiedere una guarigione al Signore.

13) Se tu cominci a guardare gli altri e li vedi tutti meglio di te, e dentro di te provi una certa rabbia, attento, è già invidia

Se tu cominci a guardare gli altri e li vedi tutti meglio di te, e dentro di te provi una certa rabbia, attento, è già invidia.

Se le circostanze della vita ti hanno lasciato in una situazione dolorosa e quando vedi gli altri allora provi rabbia, è già invidia.

È triste che, qualche tempo fa, qualcuno ne abbia fatto una bandiera, uno slogan: anche i ricchi piangono.

Questo significa far crescere l'invidia, non fa crescere il darsi da fare per creare una società migliore, siete d'accordo?

Allora, attenzione bene, noi come credenti siamo servitori del Dio Carità, non del Dio che vuole dividere, ma del Dio che è un fuoco ardente che unisce tutti i cuori nella misericordia, nel gareggiare a stimarsi a vicenda.

Se dentro di te non c'è la stima per una persona che è migliore di te, attento il tuo cuore potrebbe già essere avvelenato dall'invidia, magari è poca, ma la devi debellare, perché è come un virus si moltiplica e dilaga, e non solo dentro di te, anche contagia quelli che sono vicini a te.

Perché chi è ammalato d'invidia è triste e porta la tristezza dovunque vada, porta la critica, la maldicenza fino al suicidio, all'omicidio, fino alla calunnia pur di distruggere quelli che in qualche modo ti stanno schiaffeggiando perché sono migliori di te, l'invidioso è capace di uccidere con la lingua.

Poi ci sono i casi in cui le persone proprio non fanno alcun cammino cristiano e che, quindi, oltreché con la lingua, che è già un peccato mortale, lo sapevate che la calunnia è un peccato mortale?

Bene la calunnia è un peccato mortale, e oltre questo non si fanno tanti scrupoli proprio di uccidere l'avversario, perché? Per invidia.

14) È tipico del diavolo essere invidioso

È un'opera diabolica perché è tipico del diavolo essere invidioso.

Perché il diavolo disturba gli uomini? Perché è invidioso di noi.

Lui ha già deciso di starsene lontano da Dio; noi non l'abbiamo ancora deciso, noi abbiamo tutto il tempo di dire; "Signore perdonami, accoglimi tra le tue braccia".

Per questo, per invidia, il diavolo fa di tutto, perché tu non pensi mai e non dica mai questa verità.

Riassumendo: è necessario coltivare l'umiltà. L'umiltà è una forma di verità.

Il Signore ti ha dato questi doni, questi talenti, queste capacità, io scopro che ho questi limiti, cercherò di superare, di migliorare, però devo sapere realmente chi sono e come sono; si tratta di realismo.

15) Senza realismo non c'è umiltà, verità

Senza realismo non c'è umiltà, verità, essere persone vere.

Quindi l'umiltà si nutre di verità, ho bisogno di essere vero con me stesso, di dire a me stesso: "Ecco io ho tutti questi limiti, capisco di averli, non mi adagio, non dico sono così e mi dovete accettare così, cerco di migliorarmi, mi sforzo per migliorare; però riconosco anche i doni che il Signore mi ha dato: l'intelligenza, la simpatia, la salute, il gusto artistico, la fantasia, la creatività … chissà quanti doni ognuno di noi ha?

Quali di questi doni ho messo al servizio di Dio?"

16) Lui ci ha dato l'intelligenza, vari tipi di capacità, ma noi cosa di tutto questo abbiamo messo al Suo servizio?

Io penso che questa sia una cosa che il Signore ci chiederà quando saremo di fronte al Suo trono.

Perché Lui ci ha dato l'intelligenza, ci ha dato vari tipi di capacità, ma noi cosa di tutto questo abbiamo messo al Suo servizio?

Oppure li abbiamo usati solo per il nostro tornaconto, per fare carriera, per avere una bella casa, una macchina ancora più bella, cambiare l'arredamento tutte le volte, non parliamo poi del guardaroba.

Al Signore non interessa mica niente se hai la macchina più lunga o la casa più lussuosa, lui ti chiederà semplicemente: "Ti ho dato questi doni per chi li hai usati? Per te stesso o per me e per il mio regno?"

E l'altro punto su cui lavorare per distruggere l'invidia è la preghiera.

Se tu scopri che c'è qualche cosa che sta inquinando la tua anima, è il momento di dire: "Signore guariscimi dal paragonarmi con gli altri, dal senso d'inferiorità, liberami dalla pigrizia, guarisci la mia volontà debole e falla diventare forte; lo Spirito Santo mi ha dato il dono della fortezza per cosa? Per questo".

17) E poi il combattimento spirituale: non mi sottometto più alla gelosia, non mi sottometto più a fare i paragoni

E poi il combattimento spirituale: non mi sottometto più alla gelosia, non mi sottometto più a fare i paragoni, e se sento tristezza perché vedo uno che è migliore di me, allora combatterò e invece dirò: "Grazie Signore per quella persona che mi sta dando un buon esempio, con il Tuo aiuto voglio imitarla".

Perché se tu non ti opponi con la tua intelligenza, vuol dire che hai dato le chiavi della tua intelligenza a qualcun altro.

Il Signore dia a noi, questa sera, una grande guarigione su questo punto.

In questa Eucaristia ognuno di noi presenti alla Sua infinita misericordia, tutte quelle parti della nostra psiche che hanno bisogno di essere guarite, perché possono lasciare la porta aperta all'invidia.

Sia lodato Gesù Cristo.