Conferenza Mondiale sui Diritti Umani

Indice

Parte I

1. La Conferenza Mondiale sui Diritti Umani riafferma il solenne impegno di tutti gli Stati di adempiere i loro obblighi per promuovere l'universale rispetto, l'osservanza e la protezione di tutti i diritti umani e le libertà fondamentali per tutti, in conformità con la Carta delle Nazioni Unite, gli altri strumenti internazionali relativi ai diritti umani e al diritto internazionale.

La natura universale di tali diritti e libertà è al di là di ogni questione.

In questo quadro, il rafforzamento della cooperazione internazionale nel campo dei diritti umani è essenziale per una piena realizzazione delle finalità delle Nazioni Unite.

I diritti umani e le libertà fondamentali sono i diritti innati di tutti gli esseri umani; la loro protezione e promozione è la principale responsabilità dei governi.

2. Tutti i popoli hanno il diritto all'autodeterminazione.

In virtù di tale diritto essi determinano liberamente il proprio status politico e perseguono liberamente il proprio sviluppo economico, sociale e culturale.

Tenendo in considerazione la situazione particolare dei popoli che si trovano sottoposti a forme di dominio coloniale o ad altre forme di dominazione o occupazione straniera, la Conferenza Mondiale sui Diritti Umani riconosce il diritto dei popoli ad intraprendere ogni azione legittima, in conformità con la Carta delle Nazioni Unite, per realizzare il loro inalienabile diritto di autodeterminazione.

La Conferenza Mondiale sui Diritti Umani considera il diniego del diritto di autodeterminazione come violazione dei diritti umani e sottolinea l'importanza della effettiva realizzazione di tale diritto.

In accordo con la Dichiarazione sui principi di Diritto Internazionale concernente le Relazioni Amichevoli e la Cooperazione tra gli Stati e con la Carta delle Nazioni Unite, questo non dovrà essere interpretato come autorizzazione o incoraggiamento ad azioni che smembrino o riducano, totalmente o in parte, l'integrità territoriale o l'unità politica degli Stati sovrani ed indipendenti che si comportano in accordo con il principio di uguali diritti e autodeterminazione dei popoli in modo da possedere un Governo rappresentativo dell'intera popolazione appartenente al territorio senza distinzione alcuna.

3. Effettive misure internazionali dovrebbero essere prese per garantire e controllare l'applicazione dei diritti umani alle popolazioni sotto occupazione straniera, e si dovrebbe provvedere ad una effettiva, legale protezione contro la violazione dei loro diritti umani, in accordo con le norme sui diritti umani e il diritto internazionale, particolarmente la Convenzione di Ginevra relativa alla Protezione delle Persone Civili in Tempo di Guerra, del 14 agosto 1949, ed altre norme applicative del diritto umanitario.

4. La promozione e la protezione di tutti i diritti umani e delle fondamentali libertà deve essere considerata come un obiettivo prioritario delle Nazioni Unite in accordo con i suoi scopi e principi, in particolare con lo scopo della cooperazione internazionale.

Nel contesto di questi scopi e principi, la promozione e la protezione di tutti i diritti umani è una legittima preoccupazione della comunità internazionale.

Gli organi e le agenzie specializzate che operano nel campo dei diritti umani dovrebbero mettere in atto un ulteriore sforzo di coordinazione delle loro attività basate sulla consistente e oggettiva applicazione degli strumenti internazionali dei diritti umani.

5. Tutti i diritti umani sono universali, indivisibili, interdipendenti e interconnessi.

La comunità internazionale ha il dovere di trattare i diritti umani in modo globale e in maniera corretta ed equa, ponendoli tutti su un piano di parità e valorizzandoli allo stesso modo.

Benché debba essere tenuto presente il valore delle particolari e differenziate condizioni storiche, culturali e religiose, è obbligo degli Stati, tenendo conto dei propri sistemi politici, economici e culturali, promuovere e tutelare tutti i diritti umani e le libertà fondamentali.

6. Gli sforzi del sistema delle Nazioni Unite, per garantire l'universale rispetto e l'osservanza dei diritti umani e delle fondamentali libertà per tutti, contribuiscono alla stabilità e al benessere necessario per pacifiche e amichevoli relazioni tra le nazioni nonché per realizzare condizioni di pace, sicurezza e benessere economico e sociale, in conformità alla Carta delle Nazioni Unite.

7. I processi di promozione e protezione dei diritti umani dovrebbero essere condotti in conformità con gli scopi e i principi della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale.

8. La democrazia, lo sviluppo e il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali sono interdipendenti e si rafforzano a vicenda.

La democrazia è fondata sulla volontà popolare liberamente espressa di determinare i propri sistemi politici, economici, sociali e culturali e la piena partecipazione in tutti gli aspetti della propria vita.

In tale contesto, la promozione e protezione dei diritti umani e delle libertà fondamentali a livello nazionale e internazionale dovrebbe essere universale e venire perseguita senza condizioni.

La comunità internazionale dovrà sostenere il rafforzamento e la promozione della democrazia e lo sviluppo e il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali in tutto il mondo.

9. La Conferenza Mondiale sui Diritti Umani riafferma che i paesi meno sviluppati impegnati nel processo di democratizzazione e di riforme economiche, molti dei quali sono africani, dovranno essere sostenuti dalla comunità internazionale in modo da riuscire ad attuare la loro transizione verso la democrazia e lo sviluppo economico.

10. La Conferenza Mondiale sui Diritti Umani riafferma il diritto allo sviluppo, come stabilito nella Dichiarazione sul Diritto allo Sviluppo, quale diritto universale e inalienabile e parte integrante dei diritti umani fondamentali.

Come stabilito nella Dichiarazione sul Diritto allo Sviluppo, la persona umana è il soggetto centrale dello sviluppo.

Mentre lo sviluppo facilita il godimento di tutti i diritti umani, la mancanza di sviluppo non può essere invocata per giustificare la restrizione dei diritti umani internazionalmente riconosciuti.

Gli Stati dovranno cooperare tra di loro per assicurare lo sviluppo ed eliminare gli ostacoli alla sua realizzazione.

La comunità internazionale dovrebbe promuovere una effettiva cooperazione internazionale per la realizzazione del diritto allo sviluppo e l'eliminazione degli ostacoli allo sviluppo.

Un duraturo progresso verso la realizzazione del diritto allo sviluppo richiede l'attuazione di effettive politiche di sviluppo a livello nazionale, insieme a relazioni economiche eque e un favorevole ambiente economico a livello internazionale.

11. Il diritto allo sviluppo dovrebbe essere realizzato in modo da far fronte equamente alle esigenze dello sviluppo e dell'ambiente delle attuali e delle future generazioni.

La Conferenza Mondiale sui Diritti Umani riconosce che la discarica illegale di sostanze tossiche e pericolose e di rifiuti costituisce potenzialmente una seria minaccia per il diritto umano alla vita e alla salute di ciascuno.

Conseguentemente la Conferenza Mondiale sui Diritti Umani si appella a tutti gli Stati perché adottino ed applichino vigorosamente le Convenzioni esistenti sullo smaltimento delle sostanze tossiche e pericolose e dei rifiuti, e richiama gli Stati a cooperare per la prevenzione dell'illecito smaltimento.

Ognuno ha il diritto di godere dei benefici del progresso scientifico e delle sue applicazioni.

La Conferenza Mondiale sui Diritti Umani osserva che alcuni progressi, in particolare nelle scienze biomediche e della vita, nonché nelle tecnologie informatiche, possono avere potenziali conseguenze negative sull'integrità, la dignità e i diritti umani dell'individuo e sollecita una cooperazione internazionale per assicurare che i diritti e la dignità umana siano pienamente rispettati in questo campo d'interesse universale.

12. La Conferenza Mondiale sui Diritti Umani fa appello alla comunità internazionale affinché ogni sforzo venga compiuto per alleviare il peso del debito estero dei paesi in via di sviluppo, allo scopo di appoggiare gli sforzi del governi di tali paesi per conseguire la piena realizzazione dei diritti economici, sociali e culturali della loro popolazione.

13. Gli Stati e le organizzazioni internazionali, in collaborazione con le Organizzazioni non-governative, hanno la necessità di creare le condizioni favorevoli, a livello nazionale, regionale e internazionale, per assicurare il pieno ed effettivo godimento dei diritti umani.

Gli Stati dovrebbero eliminare tutte le violazioni dei diritti umani, le loro cause così come gli ostacoli al godimento di tali diritti.

14. L'esistenza di una estrema povertà molto diffusa impedisce il pieno ed effettivo godimento dei diritti umani; la sua immediata riduzione e la sua eventuale eliminazione deve rimanere una grande priorità della comunità internazionale.

15. Il rispetto per i diritti umani e le libertà fondamentali senza alcuna distinzione è una regola fondamentale del diritto internazionale dei diritti umani.

L'immediata e completa eliminazione di tutte le forme di razzismo, discriminazione razziale, xenofobia e relativa intolleranza è un obiettivo prioritario della comunità internazionale.

I governi dovrebbero assumere effettive misure per prevenire e combattere tali fenomeni.

È urgente che i gruppi, le istituzioni, le organizzazioni intergovernative e non-governative, gli individui intensifichino i loro sforzi nella cooperazione e nel coordinamento delle proprie attività contro questi mali.

16. La Conferenza Mondiale sui Diritti Umani si felicita per i progressi fatti nello smantellamento dell'apartheid e richiama la comunità internazionale e il sistema delle Nazioni Unite a supportare questo processo.

La Conferenza Mondiale sui Diritti Umani, inoltre, deplora i continui atti di violenza volti allo scopo di sminuire la richiesta di un pacifico smantellamento dell'apartheid.

17. Gli atti, i metodi e le pratiche di terrorismo in ogni forma e modo, così come i legami in alcuni paesi con il traffico di droga sono attività volte a distruggere i diritti umani, le fondamentali libertà e la democrazia, minacciando l'integrità territoriale, la sicurezza degli Stati e destabilizzando i Governi legittimamente costituiti.

La comunità internazionale dovrebbe intraprendere i necessari passi per accrescere la cooperazione nel prevenire e combattere il terrorismo.

18. I diritti umani delle donne e delle bambine sono parte inalienabile, integrale e indivisibile dei diritti umani universali.

La piena ed eguale partecipazione delle donne nella vita politica, civile, economica, sociale, culturale, a livello nazionale, regionale e internazionale e lo sradicamento di tutte le forme di discriminazione sessuale, sono obiettivi prioritari della comunità internazionale.

La violenza di genere e tutte le forme di molestia e sfruttamento sessuale, incluse quelle derivanti da pregiudizi culturali e da traffici internazionali, sono incompatibili con la dignità e il valore della persona umana e devono essere eliminate.

Questo obiettivo può essere conseguito attraverso strumenti legislativi e attraverso un'azione nazionale e una cooperazione internazionale in campi come lo sviluppo economico e sociale, l'educazione, la tutela della maternità e della salute, i servizi sociali.

I diritti umani delle donne dovrebbero costituire parte integrante delle attività delle Nazioni Unite nel campo dei diritti umani, inclusa la promozione di tutti gli strumenti sui diritti umani riguardanti le donne.

La Conferenza Mondiale sui Diritti Umani sollecita i governi, le istituzioni, le organizzazioni intergovernative e non-governative a intensificare i loro sforzi per la protezione dei diritti umani delle donne e delle bambine.

19. Considerando l'importanza della promozione e protezione dei diritti delle persone che fanno parte di minoranze e il contributo che questa protezione e promozione può dare alla stabilità politica e sociale degli Stati nei quali queste persone vivono, la Conferenza Mondiale sui Diritti Umani riafferma il dovere degli stati di assicurare che gli appartenenti a minoranze possano esercitare pienamente e effettivamente tutti i diritti umani e le libertà fondamentali senza alcuna discriminazione e secondo il principio di uguaglianza davanti alla legge, secondo quanto dispone la Dichiarazione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone Appartenenti a Minoranze Nazionali o Etniche, Religiose o Linguistiche.

Le persone appartenenti a minoranze hanno il diritto di godere della propria cultura, di professare e praticare la propria religione e di usare la propria lingua sia in privato che in pubblico liberamente e senza interferenze od ogni altra forma di discriminazione.

20. La Conferenza Mondiale sui Diritti Umani riconosce la dignità intrinseca e il contributo originale offerto allo sviluppo e al pluralismo della società dalle popolazioni indigene e ribadisce con forza l'impegno della comunità internazionale a realizzare il loro benessere economico, sociale e culturale e il godimento dei frutti di uno sviluppo sostenibile.

Gli Stati dovrebbero assicurare la piena e libera partecipazione delle popolazioni indigene a tutti gli aspetti della vita sociale, in particolare negli ambiti che li riguardano.

Considerando l'importanza della promozione e della protezione dei diritti delle popolazioni indigene e il contributo di tale promozione e protezione alla stabilità politica e sociale degli Stati nei quali queste popolazioni vivono, gli Stati, nel rispetto del diritto internazionale, dovrebbero concordare misure positive per assicurare il rispetto di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali delle popolazioni indigene, su basi di uguaglianza e non discriminazione e riconoscere il valore e la diversità delle loro distinte identità, culture e forme di organizzazione sociale.

21. La Conferenza Mondiale sui Diritti Umani saluta la recente ratifica della Convenzione sui Diritti dell'Infanzia da parte di un grande numero di Stati e, sottolineando il riconoscimento dei diritti umani dei fanciulli contenuto nella Dichiarazione Mondiale sulla Sopravvivenza, Protezione e Sviluppo dei Bambini e nel Piano D'azione del Summit Mondiale sull'Infanzia, sollecita l'universale ratifica della Convenzione entro il 1995 e la sua effettiva attuazione da parte degli Stati attraverso l'adozione di tutte le misure legislative, amministrative, ecc. necessarie e la destinazione delle maggiori risorse disponibili.

In tutte le azioni riguardanti i bambini, la massima attenzione dovrebbe essere prestata alla non discriminazione e l'interesse prioritario dei bambini, le cui opinioni dovrebbero essere tenute nel dovuto conto.

I meccanismi e i programmi nazionali e internazionali dovrebbero essere rafforzati per la difesa e la protezione dei bambini, in particolare: delle bambine, dei bambini abbandonati, dei bambini di strada, dei bambini sfruttati economicamente e sessualmente ( anche attraverso la pornografia infantile, la prostituzione, la vendita di organi ), dei bambini vittime di malattie quali l'Aids, dei bambini rifugiati e profughi, dei bambini in carcere, dei bambini coinvolti nei conflitti armati, nonché dei bambini vittime della fame e della siccità o di altre emergenze.

La solidarietà e la cooperazione internazionale dovrebbero essere promosse per sostenere la piena attuazione della Convenzione e i diritti dei bambini dovrebbero essere prioritari nell'ambito del sistema delle Nazioni Unite per i diritti umani.

La Conferenza Mondiale sui Diritti Umani sottolinea inoltre che i bambini e le bambine, per lo sviluppo completo e armonioso della loro personalità, dovrebbero crescere nell'ambiente della loro famiglia, che necessita di conseguenza della più ampia protezione.

22. Un'attenzione speciale deve essere prestata alle persone disabili, al fine di assicurare loro la non discriminazione e l'eguale godimento di tutti i diritti umani e della libertà fondamentali, inclusa l'attiva partecipazione in tutti gli aspetti della vita sociale.

23. La Conferenza Mondiale sui Diritti Umani riafferma che ognuno, senza alcuna distinzione, ha il diritto di cercare protezione e godere del diritto di asilo in altri paesi in caso di persecuzione, così come di tornare al proprio paese.

Riguardo a ciò essa sottolinea l'importanza della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, della Convezione riguardante lo Status di Rifugiato del 1951, del suo Protocollo del 1967 e degli strumenti regionali.

Essa esprime il proprio apprezzamento agli Stati che continuano ad ammettere e ad ospitare un grande numero di rifugiati nei propri territori, e all'Ufficio delle Nazioni Unite dell'Alto Commissario per i Rifugiati per la sua dedizione a questo compito.

Esprime inoltre il suo apprezzamento all'Agenzia delle Nazioni Unite di Soccorso e Lavori per i Rifugiati Palestinesi nel Vicino Oriente.

La Conferenza Mondiale sui Diritti Umani riconosce che le gravi violazioni dei diritti umani, incluse quelle nei conflitti armati, sono tra i molti e complessi fattori che portano allo spostamento delle popolazioni.

La Conferenza Mondiale sui Diritti Umani riconosce che, in considerazione della complessità della crisi globale dei rifugiati e in accordo con la Carta delle Nazioni Unite, sono necessari, da parte della comunità internazionale, strumenti internazionali in materia, la solidarietà internazionale e, in spirito di condivisione, un approccio globale al problema, attraverso i l coordinamento e cooperazione con i paesi interessati e le organizzazioni pertinenti, in particolare l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati.

Tutto ciò dovrebbe comprendere lo sviluppo di strategie per aggredire alla radice le cause e gli effetti dei movimenti di rifugiati e degli altri profughi e il rafforzamento delle strutture e i meccanismi di emergenza e di risposta, la previsione di forme effettive di protezione e assistenza, facendo attenzione ai bisogni specifici di donne e bambini e alla necessità di realizzare soluzioni durature, in particolare attraverso lo strumento preferenziale del rimpatrio volontario, con salvaguardia della dignità e della incolumità delle persone, e comprendendo soluzioni simili a quelle adottate dalle Conferenze internazionali sui rifugiati.

La Conferenza Mondiale sui Diritti Umani sottolinea le responsabilità degli Stati, in particolare di quelli da cui provengono i rifugiati.

Alla luce di un approccio globale, la Conferenza Mondiale sui Diritti Umani sottolinea l'importanza di porre una speciale attenzione, anche attraverso le organizzazioni intergovernative e umanitarie, al fine di trovare durevoli soluzioni ai problemi riguardanti i profughi interni, incluso il loro volontario e sicuro ritorno e la loro riabilitazione.

In accordo con la Carta delle Nazioni Unite e con i principi del diritto umanitario, ulteriormente sottolinea l'importanza e il bisogno di un'assistenza umanitaria alle vittime di tutti i disastri naturali, incluso quelli prodotti dagli uomini.

24. Grande importanza deve essere data alla promozione e alla protezione dei diritti umani delle persone appartenenti ai gruppi che sono stati resi vulnerabili, incluso i lavoratori migranti, con l'eliminazione di ogni forma di discriminazione contro di loro, il rafforzamento e la più effettiva applicazione degli strumenti esistenti per i diritti umani.

Gli Stati hanno l'obbligo di creare e mantenere adeguate misure a livello nazionale in particolare nel campo dell'istruzione, della salute e dell'assistenza sociale per la promozione e la protezione dei diritti delle persone appartenenti ai settori vulnerabili delle popolazioni e di assicurare la partecipazione di coloro che sono interessati a trovare una soluzione ai loro problemi.

25. La Conferenza Mondiale sui Diritti Umani afferma che l'estrema povertà e l'esclusione sociale costituiscono una violazione alla dignità umana e che sono necessari urgenti provvedimenti per acquisire una migliore conoscenza dell'estrema povertà e delle sue cause, incluse quelle relative ai problemi dello sviluppo, così da promuovere i diritti umani dei più poveri, mettere fine all'estrema povertà e all'esclusione sociale e favorire il godimento dei benefici del progresso sociale.

È essenziale per gli Stati incoraggiare la partecipazione degli individui più poveri nel processo di formazione delle decisioni da parte della comunità in cui essi vivono, la promozione dei diritti umani e gli sforzi per combattere l'estrema povertà.

26. La Conferenza Mondiale sui Diritti Umani dà il benvenuto ai progressi fatti nella codificazione degli strumenti per i diritti umani, che sostituisce un processo dinamico e in evoluzione, e sollecita la universale ratifica dei trattati sui diritti umani.

Tutti gli Stati sono incoraggiati ad accedere a questi strumenti internazionali; tutti gli Stati sono incoraggiati ad evitare, per quanto possibile, di ricorrere alle riserve ai trattati.

27. Ogni Stato dovrebbe prevedere un effettivo quadro di mezzi per riparare ai danni o alle violazioni ai diritti umani.

L'amministrazione della giustizia, incluso il momento dell'esecuzione giudiziaria e del processo, e specialmente l'indipendenza delle professioni legali e giudiziarie, in piena conformità con gli standard applicabili contenuti negli strumenti riguardanti i diritti umani, sono essenziali per una piena e non discriminatoria realizzazione dei diritti umani, nonché indispensabili ai processi di democratizzazione e di sviluppo sostenibile.

In questo contesto, le istituzioni preposte all'amministrazione della giustizia dovrebbero essere finanziate in maniera appropriata e dovrebbe essere fornito dalla comunità internazionale un più alto livello di assistenza tecnica e finanziaria.

Spetta alle Nazioni Unite utilizzare speciali programmi dei servizi consultivi quale strumento prioritario per il raggiungimento dell'obiettivo di un forte e indipendente apparato di amministrazione della giustizia.

28. La Conferenza Mondiale sui Diritti Umani esprime la sua costernazione di fronte alle massicce violazioni dei diritti umani, particolarmente nella forma del genocidio, della "pulizia etnica" e dello stupro sistematico di donne in situazioni di guerra, con i conseguenti esodi in massa di rifugiati e profughi.

Nel condannare fortemente tali aberranti pratiche, essa rinnova l'appello affinché il perpetrarsi di tali crimini sia punito e tali pratiche immediatamente siano fatte cessare.

29. La Conferenza Mondiale sui Diritti Umani esprime grave preoccupazione circa le continue violazioni dei diritti umani in tutte le parti del mondo, in disprezzo delle norme contenute negli strumenti del diritto internazionale dei diritti umani e nel diritto internazionale umanitario, ed esprime altresì grave preoccupazione per la mancanza di sufficienti ed efficaci rimedi per le vittime.

La Conferenza Mondiale sui Diritti Umani è profondamente preoccupata per le violazioni dei diritti umani commesse durante i conflitti armati e che colpiscono le popolazioni civili, specialmente donne, bambini, anziani e disabili.

La Conferenza, dunque, richiama gli Stati e tutte le parti dei conflitti armati ad osservare rigorosamente il diritto internazionale umanitario, come espresse nelle Convenzioni di Ginevra del 1949 e le altre norme e principi del diritto internazionale, così come gli standard minimi per la protezione dei diritti umani, fissati nelle convenzioni internazionali.

La Conferenza Mondiale sui Diritti Umani riafferma il diritto delle vittime ad essere assistite dalle organizzazioni umanitarie, come previsto nelle Convenzioni di Ginevra del 1949 e in altri strumenti rilevanti del diritto internazionale umanitario, e auspica il sicuro e tempestivo accesso a tale assistenza.

30. La Conferenza Mondiale sui Diritti Umani esprime anche la propria costernazione e condanna per il fatto che gravi e sistematiche violazioni e situazioni che costituiscono serio ostacolo al pieno godimento di tutti i diritti umani continuano a verificarsi in diverse parti del mondo.

Tali violazioni ed ostacoli includono la tortura e i trattamenti o le punizioni crudeli, disumani e degradanti, le esecuzioni sommarie ed arbitrarie, le sparizioni, le detenzioni arbitrarie, tutte le forme di razzismo, discriminazione razziale ed apartheid, di occupazione e dominazione straniera, di xenofobia, povertà, fame e altre forme di negazione dei diritti economici, sociali e culturali, di intolleranza religiosa, di terrorismo, di discriminazione contro le donne e di mancanza delle garanzie dello stato di diritto.

31. La Conferenza Mondiale sui Diritti Umani fa appello agli Stati, affinché si astengano da qualsiasi misura unilaterale non in accordo con il diritto internazionale o con la Carta delle Nazioni Unite, che ponga ostacoli alle relazioni commerciali tra gli Stati e impedisca la piena realizzazione dei diritti umani previsti nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e degli strumenti internazionali sui diritti umani, in particolare i diritti di ognuno ad uno standard di vita adeguato per la propria salute e benessere, inclusa l'alimentazione e l'assistenza medica, l'abitazione e i servizi sociali necessari.

La Conferenza Mondiale sui Diritti Umani afferma che il cibo non deve essere usato come arma di pressione politica.

32. La Conferenza Mondiale sui Diritti Umani riafferma l'importanza di assicurare l'universalità, l'obiettività e la non selettività nel considerare le questioni inerenti i diritti umani.

33. La Conferenza Mondiale sui Diritti Umani ribadisce che gli Stati sono tenuti, come stipulato nella Dichiarazione universale dei diritti umani e nel Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali ed in altri strumenti internazionali sui diritti umani, ad assicurare che l'istruzione sia diretta a rafforzare il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali.

La Conferenza Mondiale sui Diritti Umani sottolinea l'importanza di incorporare nei programmi educativi l'argomento dei diritti umani, e rivolge un appello agli Stati affinché lo si faccia.

L'educazione dovrebbe favorire la comprensione, la tolleranza, la pace e le relazioni amichevoli tra le nazioni e tutti i gruppi razziali o religiosi ed incoraggiare lo sviluppo delle attività delle Nazioni Unite al fine di perseguire tali obiettivi.

Per questo l'educazione ai diritti umani e la diffusione di informazioni corrette, sia teoriche che pratiche, giocano un ruolo fondamentale nella promozione e nel rispetto dei diritti umani per tutti gli individui, senza distinzione di alcun tipo come la razza, il sesso, la lingua o la religione e questa dovrebbe essere integrata nelle politiche per l'educazione sia a livello nazionale che internazionale.

La Conferenza Mondiale sui Diritti Umani nota come la mancanza di fondi e l'inadeguatezza delle istituzioni possa impedire l'immediata realizzazione di questi obiettivi.

34. Dovrebbero essere fatti sforzi maggiori per assistere quei paesi che lo richiedano, al fine di creare le condizioni mediante le quali ogni individuo possa godere dei diritti umani universali e delle libertà fondamentali.

I governi, così come il sistema delle Nazioni Unite e le altre organizzazioni multilaterali, sono esortati ad aumentare in modo considerevole le risorse destinate a programmi miranti a stabilire e rafforzare la legislazione nazionale, le istituzioni nazionali e le relative infrastrutture che sostengono lo stato di diritto e la democrazia, l'assistenza elettorale, la consapevolezza dei diritti umani attraverso la formazione, l'insegnamento, l'educazione, la partecipazione popolare e della società civile.

I programmi di servizi di consulenza e di cooperazione tecnica previsti nell'ambito del Centro per i diritti umani dovrebbero essere rafforzati e resi più efficienti e trasparenti, in modo da fornire un contributo più importante per il miglioramento del rispetto dei diritti umani.

Si fa appello agli Stati, affinché aumentino i loro contributi a questi programmi, sia promuovendo un più ampio stanziamento dal bilancio ordinario delle Nazioni Unite, sia attraverso contributi volontari.

35. Il pieno ed effettivo adempimento delle attività delle Nazioni Unite, al fine di promuovere e proteggere i diritti umani, deve riflettere l'alta importanza accordata ai diritti umani dalla Carta delle Nazioni Unite, come loro attribuito dagli Stati Membri.

A tal fine, alle attività delle Nazioni Unite nel settore dei diritti umani dovrebbero essere attribuiti finanziamenti maggiori.

36. La Conferenza Mondiale sui Diritti Umani ribadisce il ruolo importante e costruttivo giocato dalle istituzioni nazionali per la promozione e la tutela dei diritti umani, particolarmente attraverso la loro capacità di fornire consulenza alle autorità competenti, il loro ruolo nella riparazione delle violazioni dei diritti umani, nella diffusione dell'informazione sui diritti umani e nell'educazione ai diritti umani.

La Conferenza Mondiale sui Diritti Umani incoraggia la costituzione e il rafforzamento di tali istituzioni nazionali, nel rispetto dei "Principi concernenti lo status di istituzioni nazionali" e riconoscano che è diritto di ogni Stato scegliere la struttura politica che meglio risponde ai suoi particolari bisogni a livello nazionale.

37. Gli accordi regionali svolgono un ruolo fondamentale nella promozione e nella tutela dei diritti umani.

Questi dovrebbero rafforzare gli standards universali dei diritti umani, così come sono contenuti negli strumenti internazionali sui diritti umani, e così pure dovrebbero rafforzare la loro tutela.

La Conferenza Mondiale sui Diritti Umani approva gli sforzi in direzione del rafforzamento di questi accordi, al fine di aumentarne l'efficacia, mentre nel contempo pone l'accento sull'importanza della cooperazione con le Nazioni Unite nelle attività per i diritti umani.

La Conferenza Mondiale sui Diritti Umani ribadisce la necessità di considerare la possibilità di stabilire accordi regionali o subregionali, per promuovere e tutelare i diritti umani dove ancora non esistono.

38. La Conferenza Mondiale sui Diritti Umani riconosce l'importanza del ruolo svolto dalle ONG nella promozione di tutti i diritti umani e nelle attività umanitarie a livello nazionale, regionale e internazionale.

La Conferenza Mondiale sui Diritti Umani apprezza il loro contributo per l'accrescimento di una consapevolezza pubblica sui temi connessi ai diritti umani, riguardo il modo di condurre l'educazione, la formazione e la ricerca in questo settore, e per la promozione e la protezione dei diritti umani e delle libertà fondamentali.

Nel riconoscere che la responsabilità primaria per fissare gli standard ricade sugli Stati, la Conferenza apprezza il contributo delle ONG in tale processo.

A riguardo, la Conferenza Mondiale sui Diritti Umani sottolinea l'importanza di un continuo dialogo e di una cooperazione tra organizzazioni governative e non governative.

Le ONG e i loro membri coinvolti autenticamente nel campo dei diritti umani dovrebbero godere dei diritti e delle libertà riconosciute nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e della tutela delle leggi nazionali.

Questi diritti e queste libertà non possono essere esercitate in contrasto con gli scopi e i principi delle Nazioni Unite.

Le ONG dovrebbero essere libere di portare avanti le loro attività nel settore dei diritti umani, senza interferenze, nel quadro della legge nazionale e della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.

39. Sottolineando l'importanza di una obiettiva, responsabile e imparziale informazione circa i diritti umani e i temi umanitari, la Conferenza Mondiale sui Diritti Umani incoraggia il massimo coinvolgimento dei mass media, di cui le leggi nazionali devono garantire la libertà e la protezione.

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