Amore santificante

B61-A7

1 ) Il Crocifisso in morte.

Un missionario della Compagnia di Gesù essendo andato nella città di Lecce a confortare un disgraziato che il dì seguente doveva, pendere dalle forche, lo trovò in ginocchioni in mezzo al carcere con un Crocifisso in mano.

L' infelice piangeva e singhiozzava così forte, che per quanto lo zelante Padre si sforzasse di consolarlo non poteva in modo alcuno chetarsi.

Finalmente interruppe con gran forza i singhiozzi e rivolto, al Padre, gli disse: Voi forse crederete che io pianga per dolore della morte imminente; no, non piango per questo: piango solo perché in quarant'anni di vita non ho avuto maggior nemico di questo Cristo e ora non mi trovo altro che questo Cristo con me.

Per tanti anni ho voltato le spalle a questo Cristo per seguire gli amici, per cagione dei quali ho commessi i delitti, che ora mi mandano alla morte; ed ora tutti mi hanno abbandonato.

I miei congiunti mi hanno già rifiutato, vergognandosi di essere parenti di un malfattore.

I miei amici, per tema di essere creduti complici delle mie colpe, dicono di neppure conoscermi.

Trovo con me solo questo Cristo che solamente ho offeso.

E in ciò dire proruppe in gemiti e in singhiozzi più impetuosi di prima.

Quanti in quell'estremo dell'agonia dovranno fare la medesima confessione!

La vista però del Crocifisso colle braccia aperte per accoglierli e stringerli al suo cuore, i piedi inchiodati e fermi per attenderli, il capo inchinato e le labbra aperte per dare loro il bacio del perdono, possa intenerirli e attirarli al pentimento dei peccati e alla speranza in Dio.

2 ) Coloro che hanno amato Gesù Crocifisso in vita, godono di spirare nelle sue braccia.

Maria Stuarda, regina di Scozia, ingiustamente condannata a morte, da sua cugina Elisabetta, la rinnegata regina d'Inghilterra, non ebbe nel carcere e in punto di morte, altra consolazione che quella di stringere e contemplare, baciare il suo Crocifisso.

Il ministro protestante che assisteva all'esecuzione della condanna avrebbe voluto toglierglielo di mano, quale oggetto superstizioso, ma la regina protestò dichiarando che appunto lo voleva ritenere nelle mani perché sentiva di averlo nel cuore.