La premiazione scolastica

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Alla premiazione dei numerosi allievi della « Scuola, Professionale festiva e serale Casa di Carità », Via Feletto, n. 6, che maggiormente si distinsero nell'anno scolastico 1933-34, erano presenti il Comm. Fabbris in rappresentanza di S. E. il Prefetto, il Comm. Monti per il Podestà, la signora di S. E. il Senatore Brezzi, Presidente Onorario della Scuola, il Cav. Cobalti, fiduciario del Circolo Rionale Fascista per il Segretario Federale, il Conte Arborio Mella, il Fr. Aquilino, Direttore della Scuola Arti e Mestieri, il Fr. Edoardo, Direttore dell'Istituto Umberto di Savoia di Tripoli.

Erano pure rappresentati: il Consorzio Provinciale per l'Istruzione tecnica, l'Istituto Nazionale Fascista per le Assicurazioni Sociali, l'Istituto « Pro Labore et Schola », nonché il Comitato Industriale della Scuola, formato dai Dirigenti delle maggiori industrie della nostra Città.

Dopo la relazione annuale letta da un Insegnante, il Conte Buffa di Perrero, della Presidenza Onoraria, tenne il discorso ufficiale ringraziando le Autorità intervenute ed inneggiando alla grandezza dell'Italia.

Tutti gli allievi, anziani e giovani, contenti del loro profitto e dei ricchi premi ricevuti, si scambiavano le reciproche impressioni sulla festa, che noi non esitiamo a definire festa dei cuori e comunione degli spiriti.

La breve ora passata alla « Casa dì Carità » ci è stata forse più efficace, di una lunga predica, perché vedemmo tradotto in pratica lo spirito evangelico, in quanto che mai ci fu dato di vedere tanto affiatamento tra insegnanti e allievi, tanto interessamento di questi per il progresso della loro Scuola, tanta gioia per il successo ottenuto.

Capimmo in quell'ora il significato del nome « Casa di Carità » che fino a quel punto c'era parso così strano e quasi un controsenso per una scuola.

Un ammiratore.