" Casa di Carità "

B62-A14

Scuola Professionale Festiva e Serale Torino - Via Feletto, 6

I. Di questi giorni mi recai alla "Casa di Carità" dei buoni Catechisti del SS. Crocifisso e di Maria Immacolata, e provai la sensazione di entrare in un edilizio scolastico d'istruzione media, domenicale e serale, che richieda uno sfogo con l'essere sopraelevato e ampliato; perché esso, a quest'ora, è soverchiamente popolato di elemento scolastico.

Questa mia impressione manifestai al buon Catechista che mi ricevette alla porta - Eppure non possiamo - mi diceva egli - rispondere con il no del rifiuto ad un giovane operaio che chiede l'ingresso nella nostra Scuola, che desidera arricchire la sua mente di cognizioni e l'animo di bontà.

Il titolo, "Casa di Carità" dato alla nostra Scuola Professionale serale e domenicale, sarebbe per noi addirittura un rimprovero, se mettessimo alla porta chi viene a noi.

- E allora chiamino muratori e innalzino, almeno di un piano l'edificio, ovvero aprano una "Sezione" - risposi al mio Catechista che così gentilmente mi accompagnava.

- Tutto bene - aggiunse egli - ma abbiamo ancora oltre 150.000 lire da ammortizzare per la prima "Casa di Carità"; e quindi sarebbe una follia per oggi fare delle spese.

Ma il mio interlocutore mi stupiva con un linguaggio arcano: - Sarebbe impressionante, se il debito fosse effettivamente nostro.

- Non comprendo! - Semplicissimo! La "Casa di Carità" è del SS. Crocifisso; è Lui che l'ha iniziata; è Lui che l'ha continuata; è Lui che la compirà, e in modo da meravigliare anche i più increduli.

Queste parole di viva fede mi furono dette innanzi al grande ed artistico Crocifisso posto come in trionfo nella Cappella della "Casa di Carità".

Fissai il Crocifisso e mi parve che quel capo coronato di spine, annuisse alle sante parole del Catechista.

La mia visita alla "Casa di Carità" fu breve, ma lasciò nell'anima mia una ricchezza immensa di fede.

Vidi con l'immaginazione quella "Casa di Carità" moltiplicarsi ed essere benedetta da mille e mille giovani che trovano in essa un altro e più felice orientamento della loro vita, il risorgere d'una fede affievolita e di una nuova fiducia in Colui che vuole essere il Re dei cuori.

C. S.


II. Visita agli Stabilimenti "Fiat"

Per gentile concessione del cav. Callabioni, della Direzione della Fiat, i nostri allievi della "Casa di Carità" ebbero il piacere di compiere una visita alla Sede centrale della grandiosa fabbrica torinese di automobili.

La mattina presto un folto gruppo di oltre centotrenta tra allievi ed ex allievi si trovarono nella devota cappella della "Casa di Carità" dove ascoltarono con grande pietà la S. Messa iniziando così la giornata con la benedizione di Dio.

Due torpedoni velocissimi della Ditta Gallo ci portarono all'ingresso del grande stabilimento, dove fummo ricevuti con signorile cortesia dai rappresentanti della Ditta.

Nell'interno visitammo l'esposizione delle macchine, dove è esposto ai visitatori il campionario della migliore produzione della grande Fabbrica di automobili.

Quindi prendemmo posto su tre magnifici torpedoni che sulle piste centrali ci portarono alla visita dei reparti, dove potemmo ammirare le varie fasi della lavorazione in serie, dalla costruzione dei motori, alla carrozzeria, al montaggio, alla sala di prova, terminando con due giri sulla magnifica pista esterna, che ci ha dato veramente l'idea della grandiosità dello stabilimento torinese, vanto dell'industria italiana.

Oltre agli intervenuti alla Casa di Carità, altri giovani della nostra Scuola si sono portati direttamente all'ingresso dello Stabilimento, per cui si può calcolare che i visitatori fossero oltre 150.

La bella visita, mentre ci ha fatto conoscere meglio una delle più efficienti industrie nazionali, ha servito ad affiatare i vari membri della Scuola che conserveranno il buon ricordo delle ore passate nell'ambiente scolastico e della buona formazione ricevuta.

In tutti è rimasto il desiderio di ritrovarsi ancora in un altra consimile occasione per rinnovare l'amicizia fatta sui banchi della scuola ed arricchirsi di nuove cognizioni utili alla propria attività professionale nonché alla propria vita morale.

Apponemmo la nostra firma sul registro dei visitatori, posto sulla grande incudine simbolica di legno, ricordo della visita del Duce alla Fiat.