Casa di Carità

B82-A7

Scuola Professionale Festiva e Serale Torino - Via Feletto, 6 - Telefono 23-657

Vita nostra

La Scuola ha chiuso il primo ciclo della sua attività annuale con la distribuzione delle pagelle trimestrali e gli allievi misurarono le loro forze dai voti.

Per molti ottimi risultati, per tutti conclusione della prima fase dell'anno che richiama alla luce dei fatti compiuti il bisognò di continuare con spirito di sacrificio sino alla fine del corso.

La Direzione sta già discutendo di premi e di medaglie di merito …

Il reclutamento di Aspiranti e di Zelatori si iniziò quest'anno con rinnovato fervore.

Molti furono gli aderenti e tutti scelti.

Si parlò ad essi della grande famiglia dell'Unione Catechisti, dei suoi altissimi ideali di bene e della necessità che la Casa di Carità sia veramente il centro propulsore della propaganda della « Divozione a Gesù Crocifisso ».

Agli intervenuti si ricordò il dovere di essere lievito di vita virtuosa, dando prova di bontà, di applicazione e correttezza di costumi in ogni circostanza delta vita.

Inoltre si disse che l'attività dell'Unione della Casa di Carità dovrà svolgersi a vantaggio della Scuola e del suo sviluppo, con l'organizzazione di Conferenze, di funzioni, di gite pellegrinaggio che saranno ritenute utili a fraternizzare i 700 e più allievi con gli Insegnanti e con la stessa Direzione.

Il programma piacque molto alle nuove recluto e già parecchie di esse diedero prova della loro buona volontà.

Nelle classi dove sono parecchi nuovi ascritti si nota un novello spirito di cameratismo e una più sentita disciplina.

La pietà si manifesta di più e le Comunioni domenicali si fanno numerose.

Ciò è molto se si pensa che i nostri giovani provengono tutti da ambienti così lontani da noi, anzi pieni di preconcetti contro la Religione.

Benedica Iddio questi primi segni di rinnovato fervore, affinché sia continuata la tradizionale e benefica operosità che la Casa di Carità ha sempre svolto a favore dei giovani operai nei suoi mirabili dodici anni di vita.

Al Cottolengo

Anche quest'anno nell'ultima domenica di Carnevale i nostri giovani allievi con le loro famiglie si portarono a visitare la Piccola Casa della Divina Provvidenza.

Essi si soffermarono ad ogni letto e dinnanzi ad ogni miseria, lasciando con i biscotti o le caramelle un sorriso d'amore o una parola di conforto.

Erano in quei momenti i veri figli della Casa di Carità.

Passarono per lunghe corsie, per ampi corridoi, fra nidiate di bimbi orfani e muti, fra vecchi cadenti sorretti e difesi dalla carità inesauribile delle ottime Suore Vincenzine.

Quale divina lezione è il dolore!

Molti giovani si trovarono per la prima volta portati a riflettere seriamente su se stessi a cui Dio aveva riservato ancora tante gioie e tante preferenze.

Tutti erano commossi e dalle loro tronche parole traspariva l'intimo pensiero di compassione per i fratelli diseredati.

Finita la visita e usciti nel mondo folleggiante non ci colpivano più gli schiamazzi scomposti del carnevale, ma l'anima si sentiva più unita al Divin Crocifisso che si era visto sofferente nella grande Città della preghiera e del dolore santificato.


La « Casa di Carità » vive delle offerte dei

Benefattori insigni: quelli che offrono 1000 o più lire.

Benemeriti: gli oblatori di lire 500.

Sostenitori: che regalano lire 10.

Aderenti: gli offerenti di piccole somme.

Tutti sono cari a Dio e alla nostra riconoscenza