Aneddoti edificanti

B82-A9

Come si muore

Barcellona, 15 ottobre 1936.

Ai miei genitori Emilia Vidal-Ribas Guell E Teresa Gemer.

« Cari Genitori,

« Quando vi giungerà la presente, io sarò già seppellito, poiché sono già stato giudicato dal tribunale rivoluzionario del Fronte Popolare, che mi ha condannato a morte

Sono accusato d'aver difeso la Spagna e la religione, e per la mia Patria e il mio Dio, do la mia vita con gioia e fierezza.

« In questo momento più che mai comprendo che la vita non appartiene all'uomo, ma a Dio solo, al quale, io domando che sia fatta la sua Santa Volontà, giacché è veramente sua volontà che Egli sia glorificato e regni nella Spagna.

« Siate pur sicuri, cari Genitori, che i momenti più belli della mia vita sono quelli che vivo attualmente: sto con la coscienza tranquilla, perché so bene di morire per la patria.

Perciò aspetto con impazienza il momento in cui Dio mi chiamerà a sé.

« Accogliete la notizia della mia morte non con tristezza, ma con gioia: Dio la domanda e la Spagna ha bisogno del mio sangue; dall'alto del cielo io veglierò su tutti.

« Perdonatemi le pene che vi ho potuto dare, le mancanze e tutto ciò che vi è potuto dispiacere.

E come il giorno della mia nascita il vostro cuore fu ripieno di gioia e ne rendeste grazie a Dio, oggi rallegratevi di quanto la sua Santa Volontà ha disposto a mio riguardo.

« Vi sono infinitamente grato dell'educazione cristiana che mi avete dato.

Ad essa sono debitore se oggi muoio da cristiano coraggioso.

( Fu alunno dei Fratelli per 10 anni al Collegio della Buonanuova in Spagna ).

« Pensate molto al Signore e abbiate cura che anche i miei fratelli ( 11 tra fratelli e sorelle ) pensino a Lui, ed Egli vi darà la grazia di vivere e morire come me, da buoni cristiani.

« Vi abbraccio ancora una volta col più grande affetto che mai, e vi prego di benedire vostro figlio che muore per Iddio e per la Spagna.

Fernardo »

Fece questo sacrificio a 23 anni, quando appena aveva brillantemente ottenuto la Laurea in Diritto.

Ammirabile conversione ottenuta mediante un Crocifisso

Si dava le Missioni nella Parrocchia di N …; fra quei che resistevano alla grazia del Signore si trovava un fabbroferraio, che abitava vicino alla chiesa, il quale con maligno intento raddoppiava i colpi del suo pesante martello sull'incudine nel tempo della predica.

Sul terminare della Missione, un Missionario che aveva un gran Crocifisso s'accorse che erasi staccato dalla croce, per esser venuto via un chiodo.

Un rapido pensiero traversò la mente dello zelante Sacerdote, ed avviandosi alla casa del fabbroferraio, gli disse: Galantuomo, vengo a richiedervi d'un Servizio.

Mi fu detto che siete abile, e vorrei sapere se potreste riparare al guasto di questo Crocifisso, che tengo in gran pregio.

Alla vista del Sacerdote, il fabbroferraio aggrottò le ciglia; poscia, prendendo il crocifisso ed esaminatelo, disse che era facile l'aggiustarlo.

Vi lascio adunque il mio Crocifisso - disse il Missionario, e partì.

Quel giorno non si sentirono più i rumorosi colpi del martello nel tempo della predica.

Il dì seguente, sul far della notte, fu visto il fabbroferraio entrar come di nascosto nella chiesa.

Un'ora dopo, nel discendere il Sacerdote dal pergamo, trovò un uomo nella sagrestia, che avanzandosi gli disse: - Padre mio, qui avete il vostro Crocifisso; confessatemi.

- Mio buon amico, quanto me ne consolo!

- Padre mio, l'avete fatto di proposito, lo confesso, e ci siete riuscito: quando ho visto il crocifisso fra le mie mani, cominciai a tremare; sembrava che mi parlasse, rimproverandomi dolcemente; per ultimo mi sentii commosso.

Padre mio, sono un gran peccatore, ma Gesù che volle spargere il suo sangue per me, e che morendo in croce disse: « Perdono all'uomo » spero mi avrà misericordia.

Il resto si comprende.