Spunti di riflessione per sposi cristiani

B188-A4

1 - Gli sposi cristiani sono consapevoli che l'incontro e l'unione delle loro persone è avvenuto per volontà di Dio, affinché nel tempo e nell'eternità il loro amore sia atto di adorazione a Dio ed espressione dell'amore di Dio.

2 - Gli sposi cristiani intendono il loro matrimonio come realizzazione

- dell'onnipotenza del Padre, che di essi ha fatto una sola carne feconda di vita;

- della redenzione del Verbo fatto carne, che con l'effusione del suo Sangue ha fatto nuovo il loro amore, ponendolo in una dimensione soprannaturale ed eterna;

- dell'amore dello Spirito Santo, che della loro unione fa elemento di santificazione e immagine della vita d'amore della SS. Trinità.

3 - Gli sposi cristiani traggono la loro denominazione da Gesù Cristo, poiché il loro matrimonio ha la sua causa in Gesù, per mezzo del quale sono state fatte tutte le cose, sussiste in Gesù, che è l'immagine del Padre, ed ha come scopo Gesù, poiché al suo dominio è assoggettato tutto il creato, ed essi attraverso il reciproco amore perfezionano la vocazione del cristiano di essere cristiforme.

4 - Gli sposi cristiani ripongono in Maria SS. Immacolata, Madre della Chiesa, il fondamento del loro amore, potendo l'amore scaturire e svilupparsi ove vi sia la consapevolezza di essere oggetto di un perenne amore materno, e traggono protezione e ispirazione da Lei, che è il primo amore del mondo, essendo figlia, sposa e madre di Dio, e che ha suscitato la virtù santificatrice di Gesù alle nozze di Cana.

5 - In virtù dell'istituzione di Gesù Cristo, gli sposi cristiani celebrando il matrimonio ricevono un Sacramento, poiché il loro consenso a tale unione rappresenta visibilmente l'unione di Gesù con i fedeli che formano la sua Chiesa, e altresì la produce, perfezionando tale unione di Gesù e la Chiesa tra essi sposi.

6 - Consistendo l'unione di Gesù con là Chiesa nella comunicazione che Egli fa ai fedeli di sé, cioè della sua natura divina e della sua santissima umanità, analogamente, poiché gli sposi diventano una sola carne, essi si uniscono e nell'umanità e in ciò che vi è di divino in essi, cioè nei caratteri soprannaturali impressi in essi nel battesimo e nella Cresima, in modo da costituire l'unione di due sacerdozi in un unico che dura per tutta l'unione, cioè sino alla morte di uno di essi, ma che ha in qualche modo una sua rilevanza per l'eternità.

7 - In virtù dell'unione dei caratteri soprannaturali, in cui consiste la sacramentalità del matrimonio, gli sposi cristiani, ministri del Sacramento, partecipano del mistico sacerdozio di Cristo in modo speciale, mediante un contatto con l'anima di Cristo, mistico sposo dei fedeli, e amministrano un sacerdozio domestico, cioè familiare, per il quale l'atto della loro unione diviene anch'esso un atto di culto.

In tal modo ognuno dei due sposi realizza la pienezza della sua unione a Cristo tramite il coniugo e altresì interferisce e opera anche sulla santificazione del coniugo, secondo l'insegnamento di S. Paolo.

8 - L'unione dei caratteri soprannaturali impressi nelle anime degli sposi, e perciò la reciproca interferenza del loro sacerdozio, è fonte ad essi della grazia sacramentale, che posseggono in comune.

Questa grazia perfeziona l'amore, conferma l'indissolubilità della loro unione, da loro la virtù di usare convenientemente e santamente del diritto coniugale, di soddisfare a tutti i doveri annessi al loro stato, e pertanto di viverla in un'unica santità.

Con questa grazia speciale gli sposi si uniscono vieppiù a Gesù Cristo, e perciò in essi stessi perfezionano le nozze di Gesù con la Sua Chiesa.

9 - Poiché Gesù Cristo ha redento gli uomini e ha meritato la grazia con la sua passione e morte, gli sposi cristiani, consapevoli che anche la santificazione del loro matrimonio è scaturita dalle sue piaghe, ispireranno e riferiranno il loro amore a Gesù Crocifisso, animati in ciò da sentimenti di generosa gratitudine, da spirito di riparazione, in atteggiamento di adorazione permanente del Verbo di Dio fatto uomo e immolato per essi sposi.

10 - In Gesù Crocifisso, in cui è riposta l'unica scienza, e in cui sta la gloria del cristiano, gli sposi ravvisano l'esemplare e la stessa ragione d'essere del loro amore, considerando, tra l'altro che:

- il Crocifisso è la misura dell'amore del Padre agli uomini, per i quali ha offerto il Suo Figlio unigenito; pertanto da questo vertice va attinta l'intensità del reciproco amore ablativo degli sposi;

- sulla croce Gesù ha raggiunto la sua perfezione morale, preferendo la salvezza degli uomini alla sua vita; così gli sposi riporranno il bene migliore nel bene del coniugo;

- Gesù, non dormiente come Adamo, dal cui costato fu tratta Eva, ma morto per eccesso d'amore, ha tratto dal Suo costato la sua sposa, la Chiesa, e in essa Chiesa l'amore di essi sposi;

- Gesù con l'effusione di tutto il suo Sangue ha purificato e Santificato l'amore degli sposi;

- il Cuore di Gesù è stato trafitto per amore di ogni uomo, e pertanto di essi sposi, e così la simbolica trafittura dei cuori di essi sposi - in cui si vuole simboleggiare il vincolo dell'amore - trova nel Cuore trafitto di Gesù la realtà cui elevare e sublimare il loro amore, per svilupparlo a una dimensione sempre più ablativo, apostolica ed ecumenica;

- Gesù è morto in croce fissato con le braccio aperte, quasi in un abbraccio perenne verso tutti gli uomini, e verso essi sposi.

Così essi trovano in questo divino atteggiamento di olocausto di Gesù mistico sposo la valorizzazione di ogni espressione d'amore, che se orientale in Gesù è altresì rivolta a Dio e a tutti gli sposi;

- secondo l'espressione di molti maestri di spirito, il Calvario è il monte degli amanti, perché è lassù che l'amore di Gesù per il Padre e per gli uomini ha avuto la sua più alta espressione.

Così gli sposi cristiani, affinché il loro amore sia effettivamente similitudine e riproduzione dell'amore di Gesù per la sua Chiesa, collocheranno sul monte Calvario, ai piedi di Gesù Crocifisso, la sede ideale del loro amore, riandando sovente con il pensiero a quella mistica dimora;

- secondo le espressioni di molti maestri di spirito, il legno santissimo della croce è denominato come il talamo delle mistiche nozze tra Gesù e la Chiesa.

Così gli sposi cristiani, perché il loro matrimonio si adegui sempre più ad essere similitudine e riproduzione di tali mistiche nozze, intenderanno la Croce come inseparabile ed elemento sostanziale del loro talamo nuziale;

- nell'umanità piagata e crocifissa di Gesù, gli sposi intravedono l'espiazione e l'elevazione della natura umana, di quella natura che essi fra di loro si mutuano nell'unione che li fa una sola carne, e che essi propagano nella procreazione;

- gli sposi cristiani nella loro reciproca felicità rammenteranno la passione e morte di Gesù, immolatesi per loro, per rendere più limpida e diafana la loro gioia e per evitare ogni trasmodamene dovuto al prevalere del senso sull'offerta dei cuori;

- gli sposi riferiranno la loro fecondità al costato di Gesù Crocifisso da cui è scaturita la Chiesa, sicché la fecondità sia quella dei figli di Dio redenti.

11 - Gli sposi per vivere il Sacramento del matrimonio realizzando un'autentica spiritualità coniugale, animeranno il loro reciproco amore con lo spirito di fede, di umiltà e di santo zelo, e a tale scopo si atterranno ai seguenti principi:

- avvezzarsi a vedere Gesù Cristo nella persona del coniugo, consapevoli che, in virtù del reciproco ministero esercitato nella celebrazione del matrimonio, l'incontro sacramentale con Cristo sposo della Chiesa è avvenuto tramite il coniugo;

- avere coscienza del vincolo sacramentale che lega gli sposi, e che interferisce nella reciproca santificazione;

- avere periodicamente dei momenti di riflessione in comune, per modellare il proprio amore a quello di Gesù per la Chiesa, e prendere ispirazione in tale esercizio dalla contemplazione del Crocifisso in umile e generosa adorazione delle sue piaghe;

- imitare le virtù di Maria SS. Immacolata, e trarre dalla consapevolezza della sua maternità spirituale per ogni uomo il fondamento dell'amore per i familiari, non mancando di assecondare tale orientamento con il S. Rosario, nella meditazione dei misteri della redenzione;

- considerare la Sacra Famiglia di Nazareth come modello della propria famiglia, piccola Chiesa;

- sforzarsi di progredire ogni giorno nel reciproco amore, ponendo la propria persona a generoso servizio, stabilendo la più perfetta concordia, ed esercitando la mutua correzione esclusivamente come manifestazione di affetto.

12 - Gli sposi cristiani i quali intendono vivere il Sacramento del matrimonio e sviluppare la sacralità del loro amore, similitudine e partecipazione delle mistiche nozze di Gesù Cristo per la Chiesa, mediante l'approfondimento e la piena consapevolezza della più sublime consumazione di tale mistero in Gesù Crocifisso, il cui cuore è veramente trafitto d'amore, e mediante la conformazione a Maria SS. Vergine Immacolata, ideale di sposa e di madre, possono aderire all'Unione Catechisti conformandosi alla sua spiritualità, aiutando in qualsiasi modo, specialmente con la preghiera, le opere dell'Unione, e partecipando al bene spirituale dell'Istituto.

13 - Per quanto riguarda i rapporti con l'Unione Catechisti, gli sposi procureranno di:

- partecipare alle riunioni mensili per coppie di sposi, non mancando, qualora siano impediti, di confermare la propria adesione in spirito al Presidente della sede;

- tenere periodici contatti su base familiare, secondo le indicazioni della Presidenza e le consuetudini della sede, con altre coppie di sposi aderenti all'Unione Catechisti;

- fare il possibile per intervenire agli esercizi chiusi annuali per coppie di sposi, organizzati dall'Unione o, comunque, in caso di impossibilità, a un corso di esercizi.

14 - Per suscitare nella famiglia spirito di pietà, di riparazione religiosa e di zelo apostolico, gli sposi cristiani procureranno di:

- vigilare perché i componenti la propria famiglia compiano le pratiche del buon cristiano, facendo in modo che in famiglia non manchi la preghiera in comune e, possibilmente, la recita dell'Adorazione a Gesù Crocifisso;

- assistere alla S. Messa festiva possibilmente con i familiari;

- consacrare al Cuore Sacratissimo di Gesù e al Cuore Immacolato di Maria la famiglia;

- dare particolare rilievo alle ricorrenze religiose della famiglia.

15 - Per realizzare l'ideale catechistico nell'educazione dei figli, consapevoli di esercitare una delle più sublimi e impegnative manifestazioni del loro sacerdozio familiare, gli sposi procureranno di:

- insegnare ai figli le nozioni fondamentali della religione sin dalla prima infanzia, corroborandole con le pratiche di pietà adeguate alle varie età, tenendo presente che l'educazione familiare cristiana è primordiale e insostituibile anche nei rapporti con gli altri interventi educativi;

- fare in modo che a costo di qualunque sacrificio i figli ricevano un'educazione cristiana, oltre che in famiglia, anche nella scuola, attenendosi, per quanto riguarda i rapporti con la scuola, in amorosa sottomissione all'insegnamento della Chiesa;

- curare i progressi propri e quelli dei figli e componenti la famiglia nella scienza della religione, con la frequenza alle istruzioni catechistiche e con l'aiuto di buone letture;

- vigilare perché nella propria famiglia non entrino giornali, periodici, libri e non si diffondano trasmissioni che contengano pericoli per la fede e per la morale;

- tenere con i propri figli un comportamento ispirato a dignitosa amorevolezza, che eviti gli estremi di un sentimentalismo esagerato e di un eccessivo rigore, ma si corrobori con il dialogo, la correzione a tempo debito, e soprattutto con il buon esempio;

- considerare i figli non come una propria appartenenza, ma in primo luogo come persone affidate alle proprie cure dal Padre che è nei cieli, redente dal Sangue di Gesù e santificate dallo Spirito Santo, e ispirarsi a tali realtà soprattutto nell'orientare i figli verso la loro vocazione cristiana e nell'assecondare la vocazione manifestata.

Vito Moccia