Alle sorgenti del nostro Istituto

B188-A5

( Continuazione del numero precedente )

Un esempio di confidenza con Gesù e di profonda umiltà

Gesù Croc.: « Anche se, nelle faccende del convento, pare che il tuo spirito se ne dimentichi, tuttavia, pure nel lavoro, trascorri vita celestiale ».

« Prendi il mio Cuore, Leopoldo; se non l'avessi, lo creerei per donartelo, tanto è l'amore santo che tu mi dai, contraccambiando il mio.

Per quanto puoi rimani con me, il lavoro non tè lo impedisca, nel lavoro ricordati che il tuo spirito non si stacchi mai dal mio: sia come una catena continua ».

« Io, il tuo Gesù Crocifisso, non ho mai avuto un santo come te …6 su questa terra e tu, figlio, non andare superbo nel sapere questo ».

Fra Leop. « Caro Gesù, è la tua misericordia che ti fa parlare così; tu lo sai, mio Gesù dolcissimo, se do un'occhiata alla mia vita passata ed alla tua grande carità, permetterai che mi percuota il petto come il pubblicano e reciti il mea culpa ».

Gesù Croc.: « Se tu sapessi chi ti guarda in questa umile cella in questo momento … ».

Il mio Gesù Crocifisso …! È un continuo amore celestiale essere con il mio Gesù …!

Fra Leop.: « Signore mio Santissimo, in più punti tu mi lodi, mi esalti, … ma no.

Signore mio Dio, non è così, perdonami se mi vergogno di tutto ciò, io me ne accorgo, … tu vuoi farmi risaltare di fronte agli uomini per quello che non sono.

O Signore Santissimo, ciò è tua bontà sviscerata, giacché sai chi sono io che sto davanti a te, davanti ai tuoi occhi divini e sapienti che tutto vedono.

O Gesù amabile, Carità infinita, pazientissimo mio Crocifisso Gesù, amor mio, piuttosto splenda feconda la tua smisurata misericordia nel cuore dell'umanità da te redenta ».

Non vi è anima al mondo che sappia ciò che avviene in questa povera cella e mi guardo ben bene dal farne trapelare il più piccolo cenno, giacché non voglio essere tenuto per qualche cosa.

Nulla voglio rubare al mio Gesù, la Gloria è solo dell'Altissimo Iddio e si deve solo a Lui.

Fra Leop.: « A te, mio Dio dolcissimo, tutto dobbiamo; ti ringrazio ben di cuore di tutto quello che ancora vorrai farmi in avvenire, a te la gloria!

E con tutta l'espansione del mio cuore e del mio niente, mi sprofondo nell'umiltà, o adorato mio Signore Gesù Crocifisso, e con tè ringrazio e benedico la tua Divina Madre Maria SS. per tutti i secoli dei secoli ».

Gesù Croc.: « Caro figlio, tu avresti più volte riposato le tue povere membra stanche per il lavoro e per il sonno, invece non lo hai fatto per scrivere, ubbidendo alla mia volontà ».

Fra Leop.: « E tu, amore degli Angeli, quante volte io sarei caduto nei precipizi se non mi avessi sostenuto con la tua grazia; non basta una eternità per ringraziarti. Gesù, mio amore! ».

Gesù Croc.: « Tu sei figlio del mio Cuore, il mondo può giudicarti diverso da quello che sei; non importa nulla, tu sei figlio del tuo Gesù.

Figlio, vogliamoci sempre bene e quando mi vedrai mesto ti dirò il perché ».

G. Brusa


6 Dapprima Fra Leopoldo ha messo i puntini, dopo ha aggiunto: - te -, forse per comando di Gesù o perché si è reso conto che il resto del discorso rendeva utile tale omissione.