Attualità dell'Adorazione a Gesù Crocifisso

B280-A2

Vito Moccia

Riflessioni svolte nelle celebrazioni per il centenario dell'installazione della Croce nell'omonimo Bric di Baldissero, di cui è fatta relazione in questo bollettino.

Le ferite aperte di Cristo risorto ci rilevano la sua divinità

Il Papa nei messaggi rivolti ai giovani nelle recenti giornate mondiali ad essi dedicate, ha lanciato questo pressante e paterno appello:

"Occorre aprire gli occhi e il cuore alla luce dello Spirito Santo. Allora parleranno a ciascuno le ferite aperte di Cristo risorto".

L'incontro con Cristo e l'attestazione della sua risurrezione ci vengono pertanto presentati dal Papa attraverso le ferite aperte di Gesù risorto ( con riferimento alle parole di Gesù a Tommaso: Gv 20,27 ).

E questo appello viene proposto in una tematica intitolata da Giovanni Paolo II "laboratorio della fede".

Attraverso l'amore a Gesù Crocifisso, nell'adorazione delle sue ferite aperte e gloriose, siamo quindi interpellati sulla fede, e conseguentemente sulla speranza e sulla carità.

Fondamento della fede

La crisi della fede assume nel nostro tempo dimensioni preoccupanti.

Nella vita sociale dichiararsi pubblicamente ateo è come una presa di posizione culturale.

Ma occorre esaminarci pure in noi stessi, per valutare se anche in noi si annida l'incertezza, il dubbio, o comunque l'incoerenza tra la fede professata e la condotta di vita.

Per alimentare la nostra fede ricorriamo pertanto alla contemplazione e all'adorazione delle ferite aperte, cioè perenni, di Gesù, e l'Adorazione al Crocifisso ci è di sussidio.

In essa contempliamo le ferite ad una ad una, così come Gesù le ha patite, come Maria le ha partecipate ad una ad una, e non con una generica considerazione.

Queste ferite ci identificano Gesù Crocifisso e ci rafforzano nella fede perché ce la fanno crescere, per la forza penetrante della contemplazione, sicché ci fanno intendere a pieno testi scritturali fondamentali, quali:

- "Quando avrete innalzato il Figlio dell'uomo, allora saprete che Io sono" ( Gv 8,28 ).

"Io sono" è il nome con cui Dio si rivela a Mosé ( Es 3,14 ).

Inoltre sulla Croce Gesù si offre al Padre, e morendo ci dona lo Spirito.

Il Crocifisso pertanto ci rivela Iddio, e Iddio Uno e in Tre Persone.

- "Dalle sue piaghe siamo stati guariti" ( 1 Pt 2,24; Is 53,5 ).

La guarigione prodotta dalle piaghe di Gesù è quella soprannaturale per la remissione dei peccati ed il conferimento della Grazia.

Ma si tratta anche della guarigione spirituale, per il superamento dell'enigma del dolore e della sofferenza.

La soluzione di questo mistero ci viene dal Crocifisso:

Gesù non ci esime dal dolore, ma si pone accanto a chi soffre e partecipa con lui, sicché il dolore acquista significato e valore.

Alimento della speranza

D'altra parte unirsi nella sofferenza al Crocifisso è, per quanto ci riguarda, il modo più alto di partecipare alla Croce di Cristo: può essere facile, magari anche entusiasmante, contemplare la Croce, parlarne e celebrarla.

Ma la perfezione, nell'imitazione del Maestro, è salire sulla Croce, e sentire da vicino i suoi palpiti di amore e di offerta al Padre e ad ogni uomo.

Così il Crocifisso è via per la speranza, anzi è l'unica speranza.

E quanto di speranza necessitiamo nella vita e in questi tempi di difficoltà è avvertito da tutti.

Basti pensare ad un certo modo di operare della tecnologia, staccata dall'etica, per avvertire l'urgenza di un'autentica speranza: "Salve, o Croce, unica speranza!".

Fuoco di carità

Circa la carità, il Crocifisso è l'espressione dell'amore di Dio, nel senso più pieno: amore di Gesù per il Padre nello Spirito, e amore per ogni uomo.

"Così Iddio ha amato il mondo", è la scritta che talora è apposta sotto le croci, a significare l'amore del Padre per ognuno di noi.

Ma in primo luogo è amore del Padre per il Figlio, Cristo Gesù, poiché è sulla croce che Gesù raggiunge la perfezione secondo la sua natura umana.

Inoltre, come già detto, Gesù morendo ci donò lo Spirito, che è l'Amore del Padre e del Figlio.

"Quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me" ( Gv 12,32 ).

Questo passo in particolare attesta l'amore salvifico di Gesù.

Tale amore va ricambiato, e nella preghiera dell'Adorazione vi sono espressioni di amore a Gesù, in spirito di riconciliazione e di intimità, e di sollecitudine per i fratelli.

Anche in questo senso vanno intese le varie domande riportate nella contemplazione delle singole piaghe, dalla preghiera per la Chiesa e per il Papa, alle invocazioni per la conversione, per la vita consacrata e per la famiglia, dal suffragio per i defunti alla supplica corale per tutti gli uomini nelle varie situazioni.

Nella società contemporanea inaridita in molte sue manifestazioni dal consumismo, dall'edonismo e dall'egoismo, il fuoco d'amore che scaturisce dal Crocifisso è garanzia di umanizzazione, e comunione di vita divina.