Casa di Carità di Arequipa

B284-A10

Ormai tutti sappiamo che dal prossimo aprile ( data dell'inizio dell'anno scolastico in Perù ) sono avviati i primi Corsi di Formazione Professionale nella nuova sede della Casa di Carità di Arequipa con il titolo: Casa de Caridad Artes Y Oficios - C.E.O. Centro Educativo Occupacional.

Questa è certamente per la Casa di Carità e quindi per tutti noi una nuova grande ed esaltante esperienza.

È l'Opera ispirata da Gesù Crocifisso a Fra Leopoldo "per salvare le anime e formare nuove generazioni" che per la prima volta " varca gli Oceani" per approdare in una terra e tra un popolo "assetato di giustizia" che attende per i suoi giovani una " occasione " per crescere ed emergere da una povertà endemica e ingiusta per un popolo che ha doti, capacità e forza per reagire.

Quello che manca è proprio l'"occasione".

Certo, noi con le nostre forze non potremo risolvere i loro secolari problemi, ma "nel nostro piccolo" e con la forza che ci viene dalla nostra storia, costellata di coraggio, di dedizione, di generosità che ha sempre caratterizzato gli operatori della Casa di Carità fin dalle origini possiamo fare molto: i Catechisti di Gesù Crocifisso e di Fratel Teodoreto, pionieri in questa meravigliosa avventura e nel tempo, tanti, ma tanti altri generosi collaboratori che hanno intuito l'importanza di questa missione a servizio dei più poveri, con grande accoglienza e carità fraterna, la base vitale per una vita dignitosa : un lavoro, che permetta di fondare una famiglia e di avere una casa.

Il tutto, arricchito di umanità nello spirito cristiano.

La sede centrale di Torino dell'Unione Catechisti, anche in previsione di questa iniziativa, ha messo da vari anni a disposizione della Fraternità dei Catechisti di Arequipa, sorta nel 1958 e diretta dal Catechista Ing. David Sevillano Pacheco, la sua disponibilità per la formazione dei mèmbri, sia sul piano professionale che spirituale, a tutti i livelli, stimolandoli e aiutandoli anche economicamente per la buona riuscita.

Anche numerosi viaggi e soggiorni nei due sensi hanno dato il loro frutto.

L'apprezzamento che i Catechisti riscuotono in Arequipa per il loro impegno catechistico e sociale ( catechesi in oltre 20 parrocchie - Colonia Climatica di Camanà sull'Oceano Pacifico destinata ai bambini/e più poveri di Arequipa, missioni nei villaggi poveri delle Ande ecc. ) ne sono già il risultato e permettono ora di affrontare il nuovo impegno di fondare la Casa di Carità in Perù.

Il Vescovo, durante e dopo la visita dei Direttore Generale, l'Ing. Bondone, ha dimostrato il suo interessamento e la sua disponibilità concedendo volentieri in uso gratuito i locali di proprietà della Diocesi, con strutture adatte, situati nel "puebios jovenes" Las Canteras ( Le Cave ), quartiere povero, oltre l'aeroporto, a un'ora circa di macchina dal centro di Arequipa.

Il soggiorno di quattro mesi, a Torino, di due Catechisti di Arequipa, Juan Espinoza Leon e Derly Sevillano venuti per acquisire le nozioni fondamentali per avviare la nuova sede, è servito per studiare insieme e realizzare un progetto operativo che consiste nell'attivazione dei primi due corsi, uno per meccanici d'auto per i giovani ( 15 posti ) e uno per confezioni di abiti ( 15 ragazze ).

Con un container è stata spedita l'attrezzatura necessaria.

Due validi esperti collaboratori della Casa di Carità, Michele Comba e Giovanni Rosso, sono sul posto per sistemare e attivare il macchinario e le attrezzature.

Anche un giovane insegnante dell'Ente, Massimo Medici, è da tre mesi in Arequipa per l'avvio dei corsi.

La "macchina" si è messa in moto con stile e tempestività e presto ne vedremo i primi risultati.

In Arequipa tra i Catechisti, i futuri insegnati e la popolazione interessata l'attesa è grande.

Non possiamo assolutamente deluderla, per quanto sta in noi.

Si sta attivando anche una forma di Associazione tra la Fraternità dell'Unione in Arequipa, la Provincia peruviana dei Fratelli delle Scuole Cristiane e la stessa Associazione Casa di Carità Arti e Mestieri di Torino, analoga a quella realizzata in Italia.

Per la Casa di Carità è un momento storico. Sta "prendendo il largo", come propone con insistenza il Papa, e "prendere il largo" richiede coraggio, nella certezza però, come gli Apostoli, di non essere mai soli.

Chi ben comincia

Si tratta ora di dare un certo impulso iniziale perché l'Opera parta e parta bene.

Alcuni progetti per ottenere adeguati finanziamenti da vari Enti stanno per essere avviati, ma, si sa, richiedono lunghi tempi di attesa e di "maturazione".

Nel frattempo che cosa fare?

Ecco la proposta

Rivolta a tutti quelli di buona volontà, sensibili al problema. "DOMI E NA MAN" - "DIAMO UNA MANO"

( potrebbe essere il titolo … ) soprattutto in questo momento iniziale, in cui la strada è necessariamente in salita.

Una "spintarella" … tutti insieme. Si sa che gli inizi sono sempre difficili e la storia della Casa di Carità insegna.

Come?

Per esempio "ADOTTANDO" una classe per coprire le spese annuali di formazione professionale.

Una specie di "Borsa" o "Buono di formazione" con l'impegno di 25 euro mensili.

Ciò che conta è l'impegno fedele e costante, su cui si possa contare.

"Quello che avrete fato al più piccolo, lo avrete fatto a me" dice Gesù.

Un giorno a Fra Leopoldo arriva questo messaggio circa la Casa di Carità: "Si ricordino di chiedere sempre la carità".

È appunto quello che stiamo facendo per questi bravi ragazzi.