Da las canteras

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Che cosa significa per tè la Casa di Carità Arti e Mestieri?

"La Casa di Carità Arti e Mestieri iniziò i suoi corsi il 13 maggio e ci rendemmo subito conto che era qualcosa che ci era piovuta dal cielo, tanto è preziosa questa Casa.

Dobbiamo chiamarla Casa di Dio, anche se è un CEO o un Istituto.

È la Casa di Dio, di Gesù Cristo il grande Maestro.

Amici, riflettiamo un poco, pensiamo al domani. Il nostro futuro sta qui.

Ne approfitteremo, perché le opportunità si presentano solo una volta nella vita. "

Sono parole di Josè Arce C. alunno dell'Area Industria del Vestito, Corso che ha avuto inizio questo anno insieme al settore meccanici d'auto e a quello di lingua inglese presso il nuovo Centro inaugurato a Villa Las Canteras nella estrema periferia diArequipa.

Dal Presidente della sede locale dell'Unione Catechisti, Ing. David Sevillano Pacheco riceviamo :

".. .Stiamo terminando il primo modulo e, secondo il bilancio, con il 70% in positivo.

Con Giuliana, metteremo in evidenza per tutti gli insegnanti, l'aspetto tecnico-pedagogico, perché pensiamo che sia la spina dorsale di tutto il processo educativo.

Questo venerdì 9 agosto, terremo una "Jornada Espiritual" per gli alunni del C. E.O. ( Centro Educativo Ocupacional ).

Saremo molto accoglienti. La partecipazione è libera. In questa settimana stiamo preparando il secondo modulo. "

Come si vede ormai la Casa di carità, superato il primo periodo di rodaggio, ha raggiunto il suo ritmo normale e sta già dando i primi frutti.

È veramente per quei ragazzi, un "qualcosa piovuto dal cielo" che qualche mese fa nemmeno si sognavano.

Ora li ha riuniti, organizzati, inseriti in un processo formativo che permetterà loro di crescere e formare veramente "nuova generazione" sotto tutti gli aspetti: umani, spirituali, sociali, per il loro profitto immediato, ma con frutti duraturi e imprevedibili nel tempo.

Villa Las Canteras.

Il nome deriva dalle Cave di lava bianca e rosa, depositata in strati di parecchi metri di spessore, da antiche eruzioni del grande vulcano Misti - altezza 5.500 mt - che incombe su Arequipa e dalle quali si ricavano blocchetti di travertino usati soprattutto nella costruzione o rivestimento degli edifici che acquistano così un caratteristico colore bianco, per cui la città, viene soprannominata "la ciudad bianca".

Il villaggio Las Canteras, situato a ridosso dell'aeroporto, sorvolato a bassa quota dagli aerei in fase di atterraggio, è un così detto "puebios jovenes" o " giovane quartiere" perché di recente costituzione rispetto alla città, è abitato da numerose famiglie, normalmente povere, immigrate da paesi limitrofi, di origine "campesinas", contadini che abbandonano i campi per vivere in città, nella speranza di migliorare il loro tenore di vita e crescere i loro figli in condizioni, se non di benessere, almeno più agiate.

Gli abitanti, gente attiva, abituata alla vita dei campi, che non da tregua, si adatta a ogni tipo di lavoro, pur non essendo qualificati per la vita di città.

Senza un preciso mestiere, la gran parte di loro lavora nelle vicine cave in faticosi lavori di manovalanza, percependo il minimo necessario per vivere con la propria famiglia.

Altri si dedicano a piccoli commerci o a lavori saltuari o anche al furto per necessità.

Per la gran parte gente onesta, abituata alla vita dura, che non lascia respiro per le gioie normali della vita.

È questo l'ambiente ideale per impiantare la Casa di Carità.

È questo che Gesù Crocifisso pensava mentre dettava a Fra Leopoldo le basi per la fondazione della sua Grande Opera.

Di fronte a queste notizie scarne, ma molto significative, spontanee e profonde, pare di ritornare ai primi tempi, alla nascente Casa di Carità della Parrocchia di N.S. della Pace o di via Feletto dove il clima di semplicità, accoglienza e fraternità era dominante. Organizzazione, sì, struttura, sì ,ma soprattutto cuore, rapporto umano tangibile, che lascia il segno.

Vera carità fraterna. Ogni tanto ritornare alle origini, fa bene e aiuta ad apprezzare e ricuperare i massimi valori che a volte si stemprano o diluiscono nelle vicende della vita.

La Casa di Carità di Villa Las Canteras è tutto questo: generosità, impegno, dedizione da parte di tutte le persone che vi si dedicano e che hanno preso veramente sul serio questo importante compito loro assegnato dalla Provvidenza ( anche per loro la Casa di Carità è "piovuta dal cielo, come Casa di Dio" ), e da parte dei giovani e delle loro famiglie che "hanno capito" al volo e che apprezzano, con tanta semplicità, ma con entusiasmo e vi si dedicano con il massimo risultato possibile e che faranno di tutto per non "perdere questa occasione" forse unica nella loro vita.

Così si realizza il Grande Progetto di Gesù Crocifisso : "salvare anime …formare nuove generazioni … nella carità …mediante l'apprendimento di un mestiere".

La disoccupazione è sempre cattiva consigliera.

Vera Opera sociale, quanto mai attuale! Sempre con la protezione di Maria.

Da non dimenticare tutto quanto in breve tempo è stato fatto dalla sede Centrale di Torino: persone disponibili, strumenti e mezzi vari, presenze sia a Torino dei due Catechisti peruviani che in Arequipa dei tre tecnici torinesi esperti, per avviare l'Opera e tante altre piccole cose che sono come il cemento che tiene in piedi l'edificio.

Il Signore, non abbandona mai la sua opera, ma darà sempre tutte possibilità, come ha sempre fatto, di persone, di mezzi economici, di strutture, di riconoscimenti, perché la sua Opera non venga mai meno.

E per questo confidiamo sempre in Lui e nei benefattori da Lui suscitati, dopo aver fatto tutta la nostra parte.