Fr. Alvaro tra noi

B286-A1

Lunedì 28 aprile u.s. è stato un giorno di grazia per l'Unione Catechisti e per la Casa di Carità Arti e Mestieri,

per la visita da parte del Superiore Generale Fr. Alvaro Rodriguez Echeverria,

accompagnato dal Consigliere Fr. Juan Pablo Martin, Assessore dell'Unione Catechisti, e dal Visitatore Fr. Gabriele Dalle Negare, e ricevuto dal Sig. Leonardo Rollino, presidente dell'Unione Catechisti, dal dott. Vito Moccia, dall'ing. Attilio Bondone e dal dr. Dino Tessa della Casa di Carità.

Nella sede dell'Unione

"I Catechisti, forma concreta per vivere il carisma di S.G.B. de La Salle".

L'incontro con i Catechisti è avvenuto dopo la visita alla Sede centrale della Casa di Carità, nella sala attigua alla cappella in cui è collocata la salma del ven. fr. Teodoreto.

Il saluto del presidente Rollino

L'incontro è stato semplice e fraterno.

Il presidente dell'Unione Catechisti ha esposto le linee di sviluppo che, nonostante la piccola dimensione, l'Istituto sta perseguendo sia in Italia che all'estero avendo ben presente la famosa espressione di Paolo VI, che definiva gli Istituti Secolari "laboratorio sperimentale" per la Chiesa e per la società, dove si affrontano le nuove situazioni con creatività apostolica, sempre attenti, come "sentinelle all'aurora", ai "segni dei tempi" e sempre pronti a "prendere il largo" quando necessario, con lo stimolante vigore e coraggio di Giovanni Paolo II.

Il presidente dopo aver sottolineato l'importanza di riprendere in esame il messaggio che il ven. fratel Teodoreto ha lasciato sia ai suoi Catechisti che ai suoi Confratelli, ha elencato le varie iniziative che si stanno realizzando nell'ambito dell'Unione in Italia, in Perù, in Brasile, in Eritrea, quando possibile in collaborazione con i Fratelli ( se ne parlerà in dettaglio nel prossimo Bollettino ), secondo le indicazioni dei Capitoli 42° e 43°, ricordando pure che si stanno avvicinando delle date molto significative per il nostro Istituto e per la nostra vita fraterna: l'Assemblea Generale del prossimo dicembre, in cui saranno approvate in modo definitivo le nuove Costituzioni, e nel 2004 : il 50° anniversario della morte del Fondatore ( 1954 ) e il 90° della fondazione dell'Unione Catechisti ( 1914 ).

E ha così concluso : " …sono questi germi vitali, semi, che daranno sicuramente a suo tempo, "Dios mediante", i loro frutti.

Di fronte all'attuale diffusa crisi vocazionale, viene spontaneo pensare che forse gli Istituti Secolari, proprio per la loro indole e struttura, non sono destinati ai grandi numeri, concentrati in poche sedi, ma piuttosto a tanti piccoli nuclei diffusi, molto attivi e determinati, avendo naturalmente un unico carisma, stile e spirito come il ven. fratel Teodoreto amava riassumere e ripetere con la Scrittura: "un cuor solo e un'anima sola".

Il saluto di fr. Alvaro

Il Superiore Generale, in qualità di responsabile di un grande Istituto di educatori, fondato dal santo La Salle nel 1694, diffuso in tutto il mondo, ha così espresso il suo pensiero e il suo prezioso incoraggiamento, di cui riportiamo i passi salienti :

"Penso che in questo momento non soltanto gli Istituti secolari, ma anche quelli di vita religiosa, consacrati e consacrate, siano in difficoltà.

Le vocazioni nell'Europa, nel nord del mondo, sono diminuite molto, ma credo che nello stesso tempo siamo in un tempo di grazia, un tempo di vedere nel futuro e respingere la tentazione di rimanere nel passato.

Credo che questo sia molto importante malgrado tutto, malgrado il numero, malgrado la vecchiaia in aumento.

Malgrado tutto è necessario uno sguardo pieno di speranza.

"La speranza è una virtù cristiana fondamentale.

Il nostro spirito è lo spirito di fede, ma insieme alla fede devono esserci la speranza e la carità, virtù teologali.

Credo che in questo momento sia decisivo mantenere viva la speranza e credere che, malgrado tutto, facciamo l'opera di Dio. S. Giovanni Battista de La Salle sempre diceva: "Siamo impegnati nell'opera di Dio", e quando aveva dei problemi diceva a Dio: "È la tua opera, Tu devi vedere che cosa dobbiamo fare".

Credo che questo sia un orientamento basilare.

Per una pastorale vocazionale

"Dobbiamo lavorare fortemente per il futuro, voi e noi insieme.

Occorre riflettere, voi e noi, su impostazioni pastorali che facilitino i giovani a sentire la chiamata, sia come Catechisti, sia come Fratelli, sia come laici, consacrati o non.

Voi avete questa struttura dall'inizio basata su consacrati e non consacrati, è un carisma vissuto in molte forme, non con una sola lettura, ma con varie modalità: per i religiosi, per i preti, per i laici consacrati e non consacrati.

Di conseguenza c'è tutta una strada sulla quale riflettere a livello di Istituto.

"Gesù dice che lo Spirito è come il vento che non sappiamo dove viene e dove va, ma è importante essere aperti, ma aperti con molta speranza.

Credo che dobbiamo continuare con questo entusiasmo, con questa generosità il nostro amore, e nello stesso tempo non scoraggiarci.

La risposta non la vediamo in questo momento, anche i piani di Dio non sempre sono i nostri, ma occorre mantenere vivo questo fuoco, perché sicuramente il Signore è presente nelle nostre vite, nelle nostre attività, nelle nostre azioni.

Dobbiamo essere molto creativi per trovare le strade del futuro.

Dobbiamo aiutarci gli uni gli altri.

L'Unione Catechisti è lasalliana ed è aperta ad ogni stato vocazionale "Penso che l'Istituto del futuro sarà un Istituto più aperto a condividere il carisma e la spiritualità, che il carisma sarà vissuto in altre forme come già cominciamo a intravedere in alcuni settori, e i Catechisti formano parte di questa famiglia lasalliana, protesa verso il futuro.

Penso che sarà sempre più chiaro che una forma molto concreta e positiva di vivere il carisma di S. Giovanni Battista de La Salle siano i Catechisti: una forma valida.

I due ultimi Capitoli generali hanno ricordato quello che diceva il vostro Presidente, hanno parlato esplicitamente dei Catechisti come una forma concreta, valida di associazione con il nostro Istituto, quindi siamo nella stessa famiglia, formiamo parte della stessa famiglia e dobbiamo cercare insieme queste strade, queste strade del futuro.

"Ritengo che la prossima Assemblea che voi avrete nel mese di dicembre sarà un momento solenne per riflettere, ma soprattutto spero che sarà un momento di molta fiducia, di molta speranza per guardare avanti, per vedere il futuro, per rispondere ai bisogni di oggi dei giovani.

"Qualche volta abbiamo la tentazione, soprattutto quando viviamo in situazioni un po' difficili - mancanza delle vocazioni, invecchiamento o altre circostanze - di guardare troppo a noi stessi, di guardare dentro di noi.

Viceversa credo che malgrado tutto, non dobbiamo perdere la visione verso gli altri, cioè porre attenzione alla nostra missione, di rispondere ai bisogni dei giovani oggi.

E credo che se avremo la forza di trovare nuove forme di risposta, questo sarà l'inizio di una nuova tappa, e molti giovani si sentiranno interpellati a seguire questa strada, questo cammino.

Collaborazione tra Fratelli e Catechisti

"Per conseguenza auguri per la vostra prossima Assemblea, i miei complimenti per il meraviglioso apostolato che fate qui, in questa Casa di Carità, che veramente è un luogo formidabile dove lo spirito lasalliano è molto vivace: non soltanto gli allievi sono vivaci, ma lo spirito lasalliano è vivo.

Dobbiamo domandare al Signore che ci aiuti da un lato a non perdere la speranza e dall'altro a essere molto creativi, a lavorare insieme per rispondere sempre meglio ai bisogni dei giovani nei diversi luoghi dove ci troviamo.

"Ho visitato il Perù, conosco l'entusiasmo, i nuovi piani che i Catechisti impostano, e penso che anche questo sia un segno di speranza per il vostro Istituto.

In Brasile, a Sao Paolo, ho conosciuto la Catechista Hilda, apprezzo il suo entusiasmo e sono molto contento di sapere che fratel Benno abbia accettato di essere l'Assessore di un futuro gruppo, di un gruppo che ha già due candidati concreti nel Brasile.

"Questo saluto è per dirvi che apprezzo molto quello che voi fate qui alla Casa di Carità e in altri luoghi del mondo, e speriamo di poter continuare questa vicinanza, questo appoggio mutuo, e sono contento delle nuove politiche prese qui nel distretto di Torino nel rinnovare tutti i mèmbri dei diversi consigli per donare un nuovo impulso a questa fraterna relazione fra di noi".