Il coraggio della sofferenza

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Leandro Pierbattisti

Carissimi amici di Gesù Crocifisso,

nella gioia del Signore Risorto vi giunga il mio fraterno saluto e l'augurio che la sua pace abbondi nei vostri cuori.

Il luminoso esempio di santità che ci ha lasciato Giovanni Paolo II, e la recente elezione di Benedetto XVI a Pastore universale della Chiesa, ci confermano ancora, e visibilmente, quanto sia grande la sollecitudine, la tenerezza e l'amore di Cristo per la sua Chiesa, per la quale ha donato la sua vita e alla quale non fa mancare santi pastori.

Anche ogni fedele discepolo di Cristo è chiamato a spendere la propria vita come lui e come i suoi vicari successori, posti qui in terra alla guida della sua Chiesa.

La nostra vita acquista significato se è spesa a servizio dei fratelli nella quotidianità di ogni giorno, e se è donata al prossimo: ai nostri famigliari, a quelli della nostra comunità, alle persone con le quali lavoriamo, alla gente del nostro quartiere.

Ciò significa essere buoni e misericordiosi con tutti come Gesù, per comunicare a tutti coloro che incontriamo sul nostro cammino: gioia, umiltà, fedeltà e amore.

La generosa offerta delle sofferenze giornaliere, di quanti si uniscono ai patimenti di Gesù, per ottenere il dono delle vocazioni, rientra nella finalità del Movimento Adoratori/Adoratrici di Gesù Crocifisso.

I suoi membri si impegnano ad adorare ogni giorno le Piaghe sanguinanti e gloriose del Signore, come ci suggerisce la Chiesa ogni anno nel giorno del Venerdì Santo.

Queste persone, mosse da un profondo senso di riconoscenza per l'amore infinito con il quale Gesù ha accettato i dolori della passione, esprimono ogni giorno il loro più sincero grazie, e con totale confidenza ricorrono a Lui, perché li salvi dai mali dello spirito e da quelli del corpo.

Pregano uniti a Maria SS. e con tutti gli Angeli e i Beati del Cielo, e a Lui si rivolgono per tutto ciò di cui hanno bisogno.

Questi adoratori del Signore, e noi ne siamo parte, formano il gruppo dei suoi amici più impegnati, che non si impongono per vistose iniziative, ma che agiscono nel nascondimento, per divenire lievito che prepara il pane della vera vita; persone che nel silenzio adorante, noto solo a Dio, e in ascolto del grido di Gesù "Pregate il padrone della messe perché mandi operai nella sua messe", offrono a Lui, in unione al suo sacrificio, la gioie e le sofferenze di ogni giorno per il dono delle vocazioni, perché tutti constatiamo, specialmente oggi, che la messe è molta, ma gli operai sono pochi.

Per approfondire questi concetti vi propongo alcune espressioni che ho stralciato dal "Diario di Suor Faustina Kowwalska".1

Sono riportati in una sua biografia.2

In essa Gesù sollecita Suor Faustina a farsi apostola della sua misericordia e le chiede di diffondere questa devozione prima del suo ritorno, quando come Giudice Giusto verrà, con il segno della croce splendente di luce.

Gesù le dice: "Scrivi questo:

- Prima di venire come Giudice Giusto, vengo come Re di misericordia.

- Prima che venga il giorno della giustizia sarà dato agli uomini questo segno: in cielo si spegnerà ogni luce e ci sarà una grande oscurità su tutta la Terra.

Allora apparirà il segno della Croce e dai fori, dove furono inchiodate le mani e i piedi del Salvatore, usciranno grandi luci che per qualche tempo illumineranno la Terra.

Ciò avverrà poco tempo prima dell' ultimo giornole.3

- "Preparerai il mondo alla mia ultima venuta".4

Le parole di Gesù si uniscono a quelle di sua Madre:

- "La vostra vita deve essere simile alla mia: silenziosa e nascosta, deve essere unita incessantemente a Dio, dovete pregare per l'umanità e preparare il mondo per la seconda venuta di Dio5

Io ho dato al mondo il Salvatore e voi dovete parlare al mondo della Sua misericordia e preparare il mondo per la seconda Sua venuta …

Parlate alle anime di questa grande misericordia, fino quando dura il tempo della pietà.

Se voi ora tacete, dovrete rispondere di un gran numero di anime nel giorno del Giudizio".6

Afferma ancora Sr. Faustina:

- "Ad un certo momento venni rapita davanti al Trono di Dio.

Oh quanto è grande il Signore e Dio nostro, e incomparabile la Sua Santità!

Non cercherò nemmeno di descrivere tale grandezza, perché fra non molto lo vedremo tutti quale Egli è".7

Continua Gesù:

- "Parla al mondo della mia Misericordia ….

Questo è un segno per gli ultimi tempi, dopo i quali arriverà il giorno della giustiziali.8

- "Le anime periscono nonostante la Mia dolorosa Passione.

Concedo loro l'ultima tavola di salvezza, cioè la festa della Mia Misericordia.

Scrivi, parla alle anime di questa Mia grande Misericordia, poiché è vicino il giorno terribile, il giorno della Mia giustiziala.9

- "Fa' tutto ciò che è in tuo potere nell'opera della Mia Misericordia.

Desidero che alla Mia Misericordia venga reso culto.

Do all'umanità l'ultima tavola di salvezza, cioè il rifugio nella Mia Misericordia.

Il Mio Cuore gioisce per questa festa".10

Sono parole che ci fanno riflettere.

Nelle difficoltà della vita, e quando saremo tentati a dubitare della misericordia di Dio, potremo sempre affidarci a Maria, Madre della misericordia.

Con Lei il nostro cammino procederà sicuro, fino al giorno in cui il Signore darà anche a noi quella corona di gloria che avremo meritato.

Allora con Maria ci uniremo all'immenso coro degli Angeli e dei Santi in Cielo per cantare in eterno l'infinita misericordia di Dio.

Accogliere la misericordia di Dio comporta l'impegno a diventare santi.

Tutti siamo chiamati a diventare santi, ma la via della santità pur essendo gioiosa richiede il rinnegamento di noi stessi, privazione e rinuncia anche a ciò che ci è più caro.

Offriamo al Signore con generosità questo sacrificio per ottenere dal Padre il dono di numerose e sante vocazioni.

Le vocazioni, già lo sappiamo, non siamo noi a suscitarle: esse sono opera dello Spirito Santo.

Nostro compito è solo quello di assecondare la sua azione, preparare e offrire gioie e sofferenze di ogni giorno, affinché i chiamati siano disposti ad accogliere il suo invito con prontezza e gioia.

Vogliate gradire, carissimi amici, i miei migliori saluti, uniti all'augurio di procedere spediti nella via del Signore, per gustare fin da questa terra la bellezza, la dolcezza e la tenerezza del suo amore.


1 Nacque il 25 agosto 1905 e morì il 5 ottobre 1938
2 Vedi: Diario di Suor Faustina, Editrice Vaticana, 1992
3 Ibidem, pag. 44
4 Ibidem, 177
5 Ibidem, 245
6 Ibidem, 248
7 Ibidem, 293
8 Ibidem, 309
9 Ibidem, 345
10 Si tratta della Prima Domenica dopo Pasqua