La formazione professionale, speranza per il lavoro

B293-A8

4° Convegno Ecclesiale Nazionale di Verona 16-20 ottobre 2006

a cura della Casa di Carità Arti e Mestieri

Il nostro ing. Attilio Bondone, neo-presidente della Casa di Carità, è intervenuto al Convegno nella sua veste di presidente nazionale del Confap ( l'ente che associa gli istituti di formazione professionale di proposta cattolica ), nonché di membro delle commissioni lavoro e scuola della CEI.

Riportiamo il documento approntato dalla Casa di Carità in occasione del convegno.

1. Annuncio del Vangelo della speranza insegnando il lavoro

La Casa di Carità Arti e Mestieri è un Ente di formazione professionale cattolico, fondato dall'Unione Catechisti del Crocifisso e dell'Immacolata e dai Fratelli delle Scuole Cristiane, con sede in Torino, centri operativi in Piemonte, Veneto, Sardegna, ed altra sede ad Arequipa in Perù.

Il suo progetto formativo si innesta nelle tematiche del Convegno, poiché conferendo ai giovani competenze professionali, e inserendoli nel lavoro, rende viva ed operante la speranza nella vita per le nuove generazioni, spesso angustiate non solo dalle difficoltà reali di trovare una sistemazione, ma dallo stesso clima culturale, così denso d'incertezze e di rischiosità.

In tale situazione la stessa sistemazione economica risulta insufficiente, se non è corroborata da una sana concezione di valori e di vita.

La Casa di Carità propone agli allievi una didattica formativa animata dalla Carità, cioè dall'amore di Dio, in applicazione della sua denominazione, che è altresì programmatica, scaturita dal Servo di Dio fra Leopoldo Maria Musso OFM, non senza riferimenti carismatici, e dal ven. fr. Teodoreto FSC: il risalire e l'operare nella Carità nell'insegnamento delle Arti e i Mestieri, cioè le attività umane.

La formazione professionale in tal modo diviene annuncio evangelico attraverso l'approfondimento del lavoro, pur nel pieno e rigoroso perseguimento degli aspetti tecnologici e operativi propri di ogni professione.

2. Suscitare speranza nella formazione ai detenuti

Un settore di particolare delicatezza nell'istruzione al lavoro è costituito dalla formazione professionale ai carcerati.

Su tale versante gli elementi di crisi personale, talora esistenziale, degli allievi sono molto più accentuati, per cui il prospettare effettivi orizzonti di speranza, sul piano umano e possibilmente anche su quello soprannaturale, risulta di tanto più necessario ed urgente.

È questo un campo privilegiato in cui esercitare la speranza, come virtù e nel suo riferimento diretto a Gesù, il Crocifisso Risorto.

La formazione professionale e le iniziative di reinserimento sociale e lavorativo rivolte a detenuti ed ex detenuti costituiscono pertanto una delle più significative azioni concrete nel solco della speranza, attivate nell'ambito della Casa di Carità.

Tali azioni sono realizzate dal C.F.P.P.-Casa di Carità-Onlus ( emanazione della Casa di Carità Arti e Mestieri ) ormai da oltre un trentennio, ed hanno coinvolto migliaia di detenuti ed ex detenuti.

La speranza, non disgiunta dalla fiducia nell'uomo, in quanto immagine di Dio, qualsiasi possa essere la sua storia e quindi in quanto tale capace di "conversione", e dalla carità che in questo caso richiede comprensione e concretezza, è il motore di tale azione verso questi fratelli.

Mai come in questo caso la speranza assume una pregnanza profondamente evangelica.

La speranza qui si deve concretizzare in "segno" nella sua più profonda accezione giovannea.

Sperare constatando che è possibile, che è praticabile, che è realizzabile un cambiamento di mentalità e di vita.

Donare speranza manifestando il segno forte delle opportunità serie e concrete offerte ( "alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina" [ Mt 9,6 ] ).

Donare speranza dimostrando di credere nelle persone partendo dalla loro situazione hic et nunc senza giudizi e pregiudizi ( "vai in pace e non peccare più" [ Gv 8,13 ] ).

Suscitare speranza mostrando e praticando i segni del Regno di Dio tra noi.