Servo di Dio fra Leopoldo - sintesi della sua vita

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Luigi Musso, in religione fra Leopoldo Maria, nacque a Terruggia Monferrato ( AL ) il 30 gennaio 1850, e ricevette dalla famiglia un'educazione profondamente cristiana.

Fin da bambino manifestò grande amore per Gesù sofferente, con particolare predilezione per l'Eucaristia e con filiale devozione alla SS. Vergine: questa pietà lo aiutò a conservare in tutta la vita l'innocenza battesimale, nonostante molti pericoli, tentazioni e prove.

Frequentò appena le prime due classi elementari e quindi fu subito collocato al lavoro, che non abbandonò più e a cui rivolse tutte le sue forze, con orari estenuanti.

La dedizione al lavoro, una grande sobrietà ed una vivissima pietà divennero i segni caratteristici della sua vita.

Nei mistici colloqui da lui riportati nel suo Diario, viene attribuita a Gesù questa frase, che è come la sintesi del suo stile di vita: "Per te, mio Leopoldo, ho scelto di darti il mio immenso amore, sofferenze e lavoro: questa è la via che hai da seguire".

Prestando servizio presso famiglie nobili e istituti, apprese in poco tempo l'arte del cuoco, vi divenne peritissimo, e durante tutta la vita esercitò questa professione, anche quando rimasto solo, dopo la morte dei genitori, poté seguire la sua vocazione facendosi frate francescano.

Il 18 gennaio 1902 vestì l'abito di S. Francesco come semplice fratello converso, e venne destinato al convento di S. Tommaso in Torino, dove rimase sino alla morte.

Dovunque visse, da secolare o da religioso, si sforzò di compiere tutto l'apostolato consentito dalla sua condizione e lasciò con l'esempio, le virtù e i modi affabilissimi e distinti, una profonda impressione e un edificante ricordo.

La sua vita spirituale ha per centro Gesù Crocifisso.

Ancora nel secolo, sempre a quanto fra Leopoldo annota nel suo Diario, la SS. Vergine Addolorata, durante una visione, lo aveva ammonito: "Ricordati di ciò che ha sofferto mio Figlio!", e Gesù Crocifisso gli aveva detto: "Tra me e te, in avvenire, ci sarà una grande intimità".

Ma soprattutto in religione si manifestò il suo amore per Gesù Crocifisso.

Nel convento di S. Tommaso dedicava parecchie ore della notte all'adorazione del Crocifisso, avendo singolari esperienze mistiche, secondo le testimonianze di molte persone d'ogni ceto e condizione, alcune particolarmente ragguardevoli, come il ven. fr. Teodoreto.

Durante queste esperienze, Gesù e Maria si rivelavano con la voce, parlandogli famigliarmente.

La raccolta delle parole udite e da lui annotate costituisce il suo Diario spirituale, che riempie voluminosi quaderni.

Il compendio della sua spiritualità, attraverso i suddetti colloqui, confluisce nella preghiera da lui composta, la "Devozione Adorazione a Gesù Crocifisso", che iniziò a propagare e che consegnò ai Fratelli delle Scuole Cristiane per ordine di Gesù stesso, affinché la diffondessero in tutto il mondo, con i Catechisti dell'Unione.

Fra Leopoldo divenne il consigliere di molte persone, appartenenti ad ogni ceto, che ricorrevano ai suoi lumi straordinari, e fra queste anche Fratel Teodoreto, che egli incoraggiò e guidò nella fondazione dell'Unione Catechisti del SS. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata.

Patrocinò pure il sorgere di centri di formazione professionale di proposta cristiana da denominarsi, con titolo programmatico, "Casa di Carità Arti e Mestieri", ma ciò gli procurò molte incomprensioni, cui seguì un abbandono quasi generale.

In tale momento di tribolazione e di amarezza, fra Leopoldo morì, il 27 gennaio 1922.

L'esempio della sua vita e le sue virtù, prima conosciute nella cerchia dei suoi conoscenti, rifulsero in breve tempo.

Nel mese di febbraio 1941 fu introdotta la sua causa di beatificazione.

Il 27 aprile 1948 la sua salma, dal cimitero di Torino, venne traslata nella Chiesa di S. Tommaso, in Via Pietro Micca, e tumulata nella cappella di Nostra Signora del S. Cuore, dove aveva passato tante notti in adorazione e in dolci colloqui con Gesù e Maria.