Progetto "10 Piazze per 10 Comandamenti"

B323-A2

Un valido sussidio per la nostra missione catechistica
( in questo numero: i primi 4 comandamenti )

Al termine dell'Anno della Fede riteniamo opportuno riportare lo stupendo manifesto finale redatto dal movimento "Rinnovamento nello Spirito Santo", a conclusione degli incontri nelle piazze italiane a commento dei Comandamenti.

Tale documento, oltre a raccogliere le istanze delle innumerevoli persone incontrate nel cammino di città in città ( in Torino la folta riunione è avvenuta in piazza Vittorio Veneto, con lo sfondo della chiesa Gran Madre illuminata ), è prezioso nel riferire l'immutabile Parola divina dei Comandamenti con riguardo alla varietà e complessità delle questioni attuali pendenti.

Ne raccomandiamo la lettura e l'assimilazione, e di cuore ringraziamo il "Rinnovamento".

I° comandamento

"Io sono il Signore Dio tuo".

Accogliendo questo comandamento, noi rinnoviamo la nostra fede in Dio che è Padre,venuto a noi nel Figlio Gesù, vivente in noi mediante lo Spirito Santo.

Noi crediamo che il nome di Dio è amore; che in Lui è la vera vita sulla terra e sarà anche la nostra vita eterna in cielo.

Facciamo appello a tutti i credenti, perché insieme alla tutela dei diritti dell'uomo si procurino prima, sempre e in ogni luogo di custodire e far rispettare i diritti di Dio, Creatore dell'uomo, Signore della storia, Misericordia infinita.

Sia fatto conoscere che ogni amore, per il prossimo e per se stessi, discende dall'Amore di Dio.

"Non avrai altro Dio all'infuori di me".

Accogliendo questo comandamento, noi rinunciamo ad ogni forma di idolatria, alla tentazione di sfidare Dio e di offuscarne bellezza e bontà.

Non vogliamo fabbricare dei a nostra immagine e somiglianza, dei che non possono salvare e che immiseriscono l'uomo.

Facciamo appello a tutti gli operatori del mondo della cultura e dell'educazione, del mondo della tecnica e della scienza, perché il bene grande della ragione e dell'intelletto siano usati al servizio dell'uomo e non per asservirlo a ideologie e idolatrie.

Chiediamo che la centralità dell'uomo nel creato e la promozione della sua dignità integrale e trascendente siano poste a base della costruzione del bene comune e del progresso umano.

II° comandamento

"Non nominerai il nome di Dio invano".

Accogliendo questo comandamento, noi ci impegniamo a procurare a Dio, con la nostra vita, onore e non disonore, lode e non bestemmia.

Il nome di Dio è salvezza, misericordia, giustizia e pace; altri nomi non gli appartengono; altri nomi sfigurano il Suo volto.

Facciamo appello a tutti i sacerdoti, perché testimonino con gioia il privilegio di essere mediatori di Dio, senza conformarsi allo spirito del mondo, confidando nella sorprendente assistenza dello Spirito Santo.

Ad ogni uomo, specie ai più deboli e lontani da Dio, sia annunciato il Vangelo di Gesù, mostrata la Sua opera di salvezza, proposta l'esperienza del Suo amore.

III° comandamento

"Ti ricorderai di santificare le feste".

Accogliendo questo comandamento, noi vogliamo onorare la domenica come giorno del Signore, come tempo del riposo e come spazio di amicizia e di solidarietà.

Ai nostri figli vogliamo insegnare l'amore per le sante tradizioni e alimentare in loro la memoria del passato.

Facciamo appello a tutti gli operatori del mondo del lavoro e del volontariato sociale, perché rispettino e facciano rispettare il giorno del riposo settimanale, in primis la domenica.

Chiediamo che l'uomo non sia valutato solo per la produzione di beni materiali, ma anche spirituali e relazionali, che sia difeso il diritto al lavoro, con condizioni eque e sostenibili, e che la festa, anche per chi non crede, sia il tempo per la cura di sé, dei propri cari,di chi invoca aiuto.

IV° comandamento

"Onorerai Tuo padre e Tua madre".

Accogliendo questo comandamento, noi ribadiamo che "padre e madre" sono un uomo e una donna che generano alla vita dei figli e con essi formano una famiglia.

"Uomo e donna" diversi per natura, che nel matrimonio possono vivere l'esperienza dell'amore di Dio come dono e impegno.

Facciamo appello a tutte le famiglie, perché non rinuncino mai a sentirsi protagoniste in forza della loro soggettività sociale e della loro insostituibile missione educativa, contando sul mutuo sostegno e sulla ricchezza intergenerazionale.

Chiediamo che le coppie facciano prevalere la riconciliazione sulla separazione, che i figli rispettino i loro genitori con uno stile di vita attento alle virtù, e che i nonni siano valorizzati per la loro esperienza e si facciano difensori dell'amore procreativo di un uomo e di una donna.

( Continua )

L'incontro a Torino