Progetto "10 Piazze per 10 Comandamenti"

B324-A3

Un valido sussidio per la nostra missione catechistica

Al termine dell'Anno della Fede riteniamo opportuno riportare lo stupendo manifesto finale redatto dal movimento "Rinnovamento nello Spirito Santo", a conclusione degli incontri nelle piazze italiane a commento dei Comandamenti.

Tale documento, oltre a raccogliere le istanze delle innumerevoli persone incontrate nel cammino di città in città ( in Torino la folta riunione è avvenuta in piazza Vittorio Veneto, con lo sfondo della chiesa Gran Madre illuminata ), è prezioso nel riferire l'immutabile Parola divina dei Comandamenti con riguardo alla varietà e complessità delle questioni attuali pendenti.

Ne raccomandiamo la lettura e l'assimilazione, e di cuore ringraziamo il "Rinnovamento".

I primi 4 comandamenti li abbiamo riportati nel precedente Bollettino.

Ora pubblichiamo i restanti.

V° Comandamento

"Non ucciderai".

Accogliendo questo comandamento, noi confessiamo il nostro amore per la vita, da difendere e da alimentare sempre, vita che mai può essere mortificata o messa a morte.

Ed esprimiamo il nostro orrore per i crimini contro l'uomo, per ogni forma di sopraffazione, violenza e guerra.

Facciamo appello a tutti gli operatori del mondo medico e socio-sanitario, perché riconoscano nel sofferente e nel disabile una richiesta di vita e non di morte, un supplemento di compassione e di silenzio dinanzi al mistero insondabile della vita umana.

Chiediamo che sia rispettata l'obiezione di coscienza, senza discriminazioni, dinanzi a pratiche mediche che provocano accanimento, manipolazione e dominio sul corso della vita, dal concepimento al compimento.

VI° Comandamento

"Non commetterai atti impuri"

Accogliendo questo comandamento, noi affermiamo il valore della purezza dell'anima e del corpo, dei pensieri e delle opere, considerando come impure" tutte le violazioni della dignità dell'uomo, dallo sfruttamento del corpo e ad un uso improprio della sessualità.

Facciamo appello a tutti i giovani, perché siano difensori della bellezza dell'anima e del corpo, dell'amore non banalizzato a pratica di consumo.

Chiediamo che sia promossa nei media, nelle scuole, nelle famiglie, nelle parrocchie, un'educazione alla corretta sessualità e che non si abbia vergogna di indicare nella purezza una ricchezza morale, un antidoto all'involgarimento corrente dei costumi.

VII° Comandamento

"Non ruberai"

Accogliendo questo comandamento, noi crediamo che Dio è Provvidenza per tutti.

A noi spetta essere generosi e non avidi, perseguire la gratuità, il non attaccamento al denaro, la donazione di sé.

E non sottrarre i beni che sono di un altro, impoverire la sua dignità, rubare il suo futuro.

Facciamo appello a tutti gli operatori del mondo economico e finanziario, perché favoriscano una nuova fiducia sociale fondata su comportamenti etici, non speculativi e non volti alla ricerca del mero profitto.

Chiediamo che ci sia una equa distribuzione delle ricchezze, che si freni l'insorgenza di nuove povertà e che la società civile, nei suoi corpi intermedi, non sia privata di risorse economiche per la crescita delle comunità e lo sviluppo delle buone prassi.

VIII° Comandamento

Non dirai falsa testimonianza contro il tuo prossimo"

Accogliendo questo comandamento, noi crediamo nel potere liberante della verità, nel primato della coscienza che reclama coerenza e trasparenza di vita.

Vogliamo rifuggire dalle chiacchiere, dalle maldicenze, dalle calunnie e dalla bugie, difendendo da ogni errore la verità su Dio e sull'uomo.

Facciamo appello a tutti gli operatori del mondo del diritto e della giustizia, perché s'impegnino a difendere la verità, sempre, senza riduzioni di senso, senza condizionamenti ideologici o di parte.

Chiediamo che sia promossa la giustizia sociale insieme a quella civile e penale e che la buona reputazione delle persone, la loro dignità familiare e sociale non siano mai messe a repentaglio da giudizi sommari e al fine ingiusti.

IX° Comandamento

"Non desidererai la donna del tuo prossimo"

Accogliendo questo comandamento, noi affermiamo il valore della fedeltà coniugale e della castità sulla bramosia del piacere.

Guardando alla tipicità del "femminile", rifiutiamo ogni svilimento della dignità della donna, ogni forma di violenza e discriminazione che la colpiscono.

Facciamo appello a tutti gli operatori del mondo della comunicazione, perché evitino ogni rappresentazione strumentale o distorta della realtà, in ossequio ad una tendenza diffusa ad alimentare desideri irreali, ad una cultura dell'immagine e della simulazione che mutano la verità delle cose.

Chiediamo, in special modo, che la donna non sia cosificata e che la sua dignità non venga immiserita.

X° Comandamento

"Non desidererai le cose del tuo prossimo"

Accogliendo questo comandamento, noi ribadiamo il bene grande della fraternità, della condivisione dei beni, del rispetto del prossimo, della compassione umana.

Vogliamo rifuggire dall'invidia, dall'avarizia, dalla schiavitù del possedere le cose, specie quelle che non ci appartengono.

Facciamo appello a tutti gli operatori del mondo della pubblica amministrazione, perché s'impegnino a testimoniare l'onestà e il servizio alla gente come prime espressioni di una credibile responsabilità civile e politica.

Chiediamo l'umiltà di anteporre il bene comune agli interessi personali e di considerare imprescindibile una vera libertà dal potere per custodire i beni altrui, della comunità, dello Stato.

L'incontro a Torino