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Unicità di Cristo Salvatore e dialogo con le altre religioni ( fuori testo )

CCC nn. 839-848 CdA nn. 581-605


Nel suo desiderio di rispondere alla domanda di significato e di pienezza che si agita nel cuore dell'uomo, la Chiesa incontra altre esperienze religiose, altre fedi che a loro volta hanno cercato e cercano – per vie diverse e con differenti percezioni – di scrutare il disegno di salvezza di Dio.

Con bella espressione, il Concilio Vaticano II ha parlato, a proposito ditale ricerca, di "semi del Verbo".

Ogni dimensione religiosa, esprime questa tensione all'assoluto e a Dio.

La Chiesa non può rimanere indifferente o peggio ancora ostile davanti a tali ricerche, ma deve trovare con passione le vie del dialogo e dell'incontro.

I cristiani devono scoprire "con gioia e rispetto i semi del Verbo" ( Ad gentes 11 ) nascosti nelle diverse tradizioni religiose.

Accettare e ricercare il dialogo non vuol dire infatti perdere la propria identità; al contrario "le altre religioni costituiscono una sfida positiva per la Chiesa: la stimolano, infatti, sia a scoprire e a riconoscere i segni della presenza del Cristo e dell'azione dello Spirito, sia ad approfondire la propria identità e a testimoniare l'integrità della rivelazione, di cui è depositaria per il bene di tutti" ( Redemptoris missio 56 ).

Il Buddha in meditazione, Roma, Museo d'Arte Orientale, I sec. d.C.

Così, la missione che Gesù ha affidato ai suoi parte spesso proprio da questa dimensione di dialogo.

"Che cercate?": è da una domanda, da un dialogo, che inizia l'incontro con Gesù.

È l'incontro aperto con ogni uomo, così come fece il Signore con quei due giovani.

È il dialogo con esponenti di altre religioni, per testimoniare una fede che non si rafforza nella chiusura e nell'esclusione, ma nell'apertura generosa verso tutto e tutti.

Tale atteggiamento è agli antipodi da qualsiasi fanatismo desideroso di imporre la propria fede e di condannare senza appello chi non vi aderisca, ma è anche lontano dal desiderio di accostarsi alla dimensione religiosa utilizzando, secondo la propria sensibilità o tornaconto, aspetti scomposti di diverse fedi.

La buona notizia di Gesù è che la vita piena, la salvezza, la gioia che non passa, sono possibili solo seguendo lui.

"Risalendo alle origini della Chiesa, troviamo chiaramente affermato che Cristo è l'unico salvatore di tutti, colui che solo è in grado di rivelare Dio e di condurre a Dio.

[ … ] Cristo è l'unico mediatore tra Dio e gli uomini [ … ].

Questa sua mediazione unica e universale, lungi dall'essere di ostacolo al cammino verso Dio, è la via stabilita da Dio stesso, e di ciò Cristo ha piena coscienza.

Se non sono escluse mediazioni partecipate di vario tipo e ordine, esse tuttavia attingono significato e valore unicamente da quella di Cristo e non possono essere intese come parallele e complementari" ( Redemptoris missio, 5 ).

Rilegatura del Corano, XVI sec.

Ma seguire Gesù è imparare ad amarlo e ad amare ogni uomo.

Amare il Signore e amare ogni uomo libera il discepolo da ogni paura e Io rende disponibile alla testimonianza così come al dialogo.

La Chiesa infatti si trova a vivere nel mondo e, fatto ancor più decisivo, è chiamata a testimoniare con generosità di essere stata inviata al mondo per testimoniare che il motivo ultimo della sua esistenza è annunciare il Regno che viene ed offrirsi come dono d'amore a tutti.

La sua intima vocazione la chiama infatti ad un atteggiamento di servizio verso il genere umano: "Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura" ( Mc 16,15 ).

La buona notizia che i cristiani sono chiamati a testimoniare è un annuncio ed una proposta, ma anche apertura al dialogo e all'incontro.

La Chiesa si sente impegnata al dialogo soprattutto a motivo della sua fede.

L'incontro e il dialogo non nascono quindi da considerazioni di opportunismo o di tattica, ma manifestano uno dei tratti fondamentali dell'annuncio cristiano: "Il dialogo interreligioso la parte della missione evangelizzatrice della Chiesa.

Inteso come metodo e mezzo per una conoscenza e un arricchimento reciproco, esso non è in contrapposizione con la missione ad gentes, anzi ha speciali legami con essa e ne è un'espressione.

Tale missione, infatti, ha per destinatari gli uomini che non conoscono Cristo e il suo Vangelo, ed in gran maggioranza appartengono ad altre religioni" ( Redemptoris missio, 55 ).

Stella di David, Mura di Gerusalemme, I sec. d.C.

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