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La Chiesa in cammino nella storia

Con vivo stupore e interesse, ancora oggi, a duemila anni di distanza, leggiamo negli Atti degli apostoli gli inizi della Chiesa di Gesù.

Gli apostoli erano dodici; a loro si affiancava il gruppo dei discepoli del Signore.

Erano persone semplici, eppure hanno portato il Vangelo ai confini del mondo.

L'impresa sembrava impossibile e temeraria.

Ma la predicazione del Vangelo ha dentro l'efficacia dello Spirito Santo: i cuori accolgono la grazia della Pasqua di Gesù, gli occhi si aprono alla luce del suo Vangelo.

A Pentecoste si rivela al mondo la Chiesa, il nuovo popolo di Dio.

Era verosimilmente l'anno 30 della nostra era, l'anno della morte e risurrezione del Signore.

Nei decenni successivi, tra il 35 e il 60, l'annuncio del Vangelo valicò i ristretti confini del popolo di Israele; dalla Palestina il messaggio cristiano si diffuse prima di tutto in Siria.

Si distinse in particolare la comunità di Antiochia, dove per la prima volta i credenti vengono chiamati cristiani.

Il messaggio della salvezza inizia così la sua corsa di universalità nella storia degli uomini.

Verso occidente il cristianesimo si diffuse a Cipro, in tutte le regioni dell'Asia minore, in Grecia, in Sicilia, a Roma, nel Nord-Africa, nella Gallia meridionale e nella Spagna. Verso oriente il cristianesimo venne accolto in Mesopotamia, in Egitto, in Arabia e fino alle Indie.

Con una capacità di diffusione che stupisce, già negli anni 60-70 vi erano comunità cristiane in tutte le principali città e territori dell'impero romano.

La comunione di fraternità tra le varie Chiese era garantita dalle visite degli apostoli, dalle lettere scritte alle singole comunità, dalla partecipazione di tutti alla raccolta di offerte per i cristiani di Gerusalemme e della Palestina, provati da gravi carestie a partire dal 48.

Accanto alla prima Chiesa-madre di Gerusalemme anche le Chiese di Antiochia, Efeso, Filippi, Tessalonica, Corinto e Roma resero testimonianza dinanzi agli ebrei e al pagani della novità assoluta del Vangelo, andando incontro a diffidenze e a veri atti persecutori, sia da parte degli ebrei che da parte dei pagani.

Infatti convertirsi al Vangelo significava non accettare compromessi con le idolatrie e il politeismo dei pagani, ma anche superare la concezione tipica degli ebrei di Dio, della legge mosaica e del culto.

La prima persecuzione violenta esplose a Gerusalemme e si estese a tutta la Palestina già nel 34.

Stefano è il primo martire cristiano.

Come Gesù, Stefano pregò il Signore Dio di non imputare il peccato a chi lo lapidava.

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