Ecclesiam suam |
66 Se davvero la Chiesa, come dicevamo, ha coscienza di ciò che il Signore vuole ch'ella sia, sorge in lei una singolare pienezza e un bisogno di effusione, con la chiara avvertenza d'una missione che la trascende, d'un annuncio da diffondere.
È il dovere dell'evangelizzazione.
È il mandato missionario.
È l'ufficio apostolico.
Non è sufficiente un atteggiamento di fedele conservazione.
Certo, il tesoro di verità e di grazia, a noi venuto in eredità dalla tradizione cristiana, dovremo custodirlo, anzi dovremo difenderlo.
Custodisci il deposito, ( 1 Tm 6,20 ) ammonisce san Paolo.
Ma né la custodia, né la difesa esauriscono il dovere della Chiesa rispetto ai doni che essa possiede.
Il dovere congeniale al patrimonio ricevuto da Cristo è la diffusione, è l'offerta, è l'annuncio, ben lo sappiamo: Andate, dunque, istruite tutte le genti, ( Mt 28,19 ) è l'estremo mandato di Cristo ai suoi Apostoli.
Questi nel nome stesso di Apostoli definiscono la propria indeclinabile missione.
Noi daremo a questo interiore impulso di carità, che tende a farsi esteriore dono di carità, il nome, oggi diventato comune, di dialogo.
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