Una storia a due: Gesù Crocifisso e Fra Leopoldo

Alla meta per partire

Luigi ritorna a Casale, dai Camilliani, dove rimane a lavorare come cuoco fino a tutto ottobre del 1900.

Frequenta ancora il convento dei Francescani, per confessarsi e pregare.

Si intensifica il desiderio di entrare da loro per farsi religioso.

Comprende che quella è la via di Dio, la sua via.

C'è un chierico in convento, a Casale, Francesco Maccono, che un giorno, scrivendone la biografia, dirà: " Ricordo di aver visto Luigi Musso durante l'ottobre 1900 ...

Aveva già manifestato il desiderio di entrare nell'Ordine di S. Francesco.

Vestiva un abito grigio ...

Aria sorridente, modesto, disinvolto, distinto e gentilissimo di modi.

Noi chierici lo osservavamo con un po' di curiosità, perché, oltre aver saputo che egli sarebbe forse entrato nell'Ordine, ci avevano detto che era un cristiano fervente e fra Bernardo ( cui aveva insegnato a cucinare ) non aveva parole bastanti per cantarne le lodi " (  F. Maccono, p. 61 ).

Modello per il laicato cattolico per i primi 50 anni della sua esistenza, ora lo sarà anche per i consacrati.

Seguirà Gesù, povero, casto e obbediente, sulle orme di S. Francesco d'Assisi, in semplicità e letizia.

" La divina Provvidenza mi portò a Torino, nel medesimo anno della morte della mamma, ai primi giorni di novembre 1900.

Giunto a Torino, mi recai presso i Padri Francescani e supplicai il Padre provinciale di volermi fare la bella carità di prendermi tra i suoi figli di S. Francesco. ".

È alla meta, là dove lo vuole Dio.

E parte, perché ora tutto comincia.

La sua singolare missione.

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