Una storia a due: Gesù Crocifisso e Fra Leopoldo

Incontro con Teodoreto

In quel tempo, presso l'Istituto dei Fratelli delle Scuole Cristiane, in via delle Rosine 14, a Torino, è assai attivo nell'apostolato in mezzo alla gioventù, fratel Teodoreto, al secolo Giovanni Garberoglio, nato a Vinchio d'Asti, nel 1871.

Da alcuni anni, precisamente dal 1906 - l'anno in cui Gesù Crocifisso ha iniziato i suoi colloqui con fra Leopoldo, - fratel Teodoreto, sta pensando a realizzare qualche iniziativa per la santificazione dei giovani migliori, affinché siano testimoni e apostoli di Gesù nel mondo

Teodoreto è dotto e saggio, fervente religioso, educatore esemplare, ardente di amore al Signore Gesù, attento alle domande del mondo in cui vive.

Nel novembre 1911, alcune terziarie francescane che diffondono la Divozione a Gesù Crocifisso, che fra Leopoldo ha scritto e fa diffondere, si presentano a fratel Teodoreto e gli dicono: "Ecco una pratica di pietà molto efficace; è stata scritta da un Frate sotto la guida di Gesù Crocifisso, che gli parla familiarmente nell'orazione: se lei ha bisogno di qualche grazia, pratichi questa Divozione e ne sperimenterà l'efficacia".

In quell'anno scolastico 1911-1912, Teodoreto si trova nel pericolo di perdere il diritto di dare in casa gli esami con valore legale ai 1050 alunni delle elementari del suo Istituto: "Pensai quindi - scriverà Teodoreto - di mettere alla prova quella Divozione e ricorsi al mio superiore per praticarla nella comunità e nelle scuole".

Il 31 gennaio 1912, il Superiore generale consente alla richiesta.

Così i Fratelli delle Scuole Cristiane cominciano a praticare la Divozione a Gesù Crocifisso e a propagarla tra i confratelli, nelle classi, nelle famiglie.

La grazia degli "esami in casa con valore legale" è subito ottenuta e insieme altre numerose grazie assai importanti, come il dono di una villa a Pessinetto in Val di Lanzo, che sarà in seguito luogo di villeggiatura per i religiosi stessi, e anche assai adatto ad aprire un oratorio festivo per i ragazzi della zona e per portarvi gruppi di giovani per ritiri ed esercizi spirituali.

In quei mesi fratel Teodoreto sente parlare con ammirazione del piccolo Frate laico privilegiato da Dio, ma senza saperne né il nome né la residenza.

Il 25 ottobre 1912, durante un funerale che riunisce i diffusori della divozione al Crocifisso, Teodoreto sente un tale che dice: "Sono stato al convento di S. Tommaso, ma fra Leopoldo non è potuto venire".

Intuisce che quello è il Frate in questione e desidera conoscerlo.

Non sapendo decidersi, entra nella chiesa di S. Francesco d'Assisi e fa la "divozione" davanti al Crocifisso.

Ogni perplessità svanisce e Teodoreto si reca subito a "S. Tommaso" a chiedere di Leopoldo.

È il primo incontro: cordialissimo, ma di poche parole, perché il frate cuciniere è occupato.

Gli fissa però un incontro per il 30 ottobre 1912 alle ore 16.

Nel frattempo, Gesù dice a Leopoldo: "Sii umile e abbi confidenza".

Il 30 ottobre 1912 segna il primo lungo incontro tra Leopoldo e Teodoreto, presso il convento di S. Tommaso.

Scriverà Teodoreto: "La sua conversazione, in quel colloquio e in quelli che seguirono, ebbe sempre un'unzione speciale e un'efficacia soprannaturale da potersi paragonare a quella prodotta da un corso di esercizi spirituali ben fatti". ( Nella intimità del Crocifisso Cap 14,3 )

Da questo momento comincia l'amicizia, la comprensione, la fusione e la santa alleanza di due anime elette che il Signore destina ad un apostolato speciale sotto il vessillo del Crocifisso, così che la storia che stiamo scrivendo, potrebbe intitolarsi "Leo e Teo… e Gesù, storia di tre amici!".

Ma lasciamo la parola a fratel Teodoreto: "Nella primavera del 1913, pensai di approfittare dell'intimità che avevo con fra Leopoldo per esporgli un'idea che ebbi fin dal 1906, al secondo Noviziato, quella cioè di formare un'associazione di giovani veramente buoni e zelanti nell'apostolato catechistico, come quelle istituite dai miei confratelli a Madrid, a Parigi e a Lione".

"Il giorno 23 aprile 1913, alle ore 17, gli esposi l'idea sopra accennata e aggiunsi: "Abbia la bontà di pregare il Signore, perché si degni di far conoscere se un'opera di tal genere può sussistere, chè mi spiacerebbe iniziarla e poi dopo breve tempo doverla sciogliere".

" Fra Leopoldo pregò con molto fervore e la stessa sera alle ore 21, mentre pregava Gesù Sacramentato, udì queste parole: "Dirai al Fratello Teodoreto che faccia ciò che ha in mente" " (da: Fr. Teodoreto, Nella intimità del Crocifisso Cap 14,4. Fra Leopoldo Musso, Torino, 1944, p.120).

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