Una storia a due: Gesù Crocifisso e Fra Leopoldo

Si diffonde l'Adorazione

Da quel giorno l'Unione del SS. Crocifisso comincia a crescere, guidata da fratel Teodoreto, ma in realtà è Gesù stesso che la guida e la forma parlando a fra Leopoldo, in una sempre più grande intimità d'amore.

"Dirai - è Gesù che parla - ai Fratelli delle Scuole Cristiane, che davanti ai figlioli della pia Unione del SS. Crocifisso si contengano come corpi di Santi, esemplarissimi".

"L'anno venturo ci sarà un numero di giovani maggiore di quanto si aspetti" ( 3 giu. 1914 )

"Il Crocifisso è la via che conduce fino a me, alla gloria! ( … )

Ma che cosa fantastichi? Non sai che Io voglio lavorare intorno a te in modo meraviglioso? Ma tu lavora per Me!" ( 16 giu. 1914 ).

Leopoldo il 21 giugno 1914, domanda a Gesù: "Che cosa pensi, mio Signore? Li fai santi i figlioli della Pia Unione?"

Gesù risponde: "Tutti no, alcuni sì. Di' al fratel Teodoreto che non si perda di coraggio, se qualcuno ci abbandona".

Leopoldo ribatte: "Mio Signore SS.mo, Tu dici che non tutti sono santi, ma io non voglio assolutamente che li lasci scappare!"

Gesù sorride: "Ma dimmi un po', Leopoldo, ho proprio da ubbidirti in tutto?".

Dunque - è evidente - il primo compito dell'Unione è l'adorazione al Crocifisso e la sua diffusione nel mondo, non solo la pia pratica come è scritta sulla pagellina, ma la vita intesa e vissuta come adorazione al Crocifisso.

Intanto, nel 1912, i foglietti della "Divozione" erano esauriti.

Dal suo primo incontro, Teodoreto si assume l'incarico di curarne la nuova edizione e di diffonderla ancora di più.

Fino al 1914 si stampano immagini del Crocifisso di diversi autori.

Ma da quanto Leopoldo ha narrato a Teodoreto la visione avuta a Viale d'Asti nel 1893, del Crocifisso con l'anima a Lui avvinta, Teodoreto ricorre a un pittore di Milano e prepara un'immagine molto bella che rappresenta questa visione.

Leopoldo, quando la vede, ne è felice e ne approva la stampa.

Nel 1912 della "Divozione" se ne erano stampate 174 mila copie.

Nel 1913 era stata tradotta in sette lingue e stampate in 663 mila copie.

Era già una diffusione grandissima.

Nel 1914, con l'immagine che sarà definitiva, inaugurata l'Unione del Crocifisso, l'Adorazione ha una diffusione ancora più grande, per opera dei Fratelli delle Scuole Cristiane, dei Soci dell'Unione, di zelatori e zelatrici.

"Si tenne nascosta da venti e più anni - commenta Leopoldo il 29 giugno 1914 - finalmente, come piace al Signore, quest'anno 1914, nel mese di maggio, la santa Adorazione andò a metter radici nella Congregazione delle Scuole Cristiane, e sarà una vera benedizione di Dio.

Il Signore toglie sensibilmente il velo e si manifesta un po'; ogni cosa ha il suo tempo".

Tuttavia egli sa che ci sono personaggi che non vogliono l'adorazione al Crocifisso e contrastano non solo la pia pratica, ma il Crocifisso stesso: "Ora è il più turpe vituperio contro il Creatore, autore della luce e della vita, contro il Cristo redentore dell'umanità, contro i carissimi amici del suo amore santissimo.

Noi ci meritiamo il castigo, come avvenne a Messina ( con il terremoto del 1908 ) che brutalmente sfidò Dio con ingiurie e derisioni: il Signore nella sua misericordia non vorrebbe castigare ma vuole che noi ci emendiamo.

E amorevolmente ci presenta la Croce invitando le anime innocenti a riformare il mondo per mezzo della Croce" ( 29 giu. 1914 ).

Leopoldo, con queste parole, pensa ai membri dell'Unione del Crocifisso e a tutti coloro che nella società vorranno collaborare con loro: "Le anime di buona volontà - aggiunge quel giorno - vengano in nostro aiuto a diffondere la santa Adorazione, a riformare i costumi, glorificando Dio Crocifisso.

Poiché le colpevoli iniquità si danno la mano, l'unico rimedio è ricorrere con amore alla Croce, unica speranza di pace e di salvezza".

A lui, povero frate, non resta che pregare, con insistenza e fiducia: "Riforma, Gesù, il mondo da tanta iniquità!

Sostieni i cari figli tuoi dell'Unione tua santa, preservali tutti dal peccato e fa' che tutti ti diano gloria" ( 7 lug. 1914 ).

Dal 14 al 28 luglio 1914, Leopoldo si reca a Terruggia, suo paese natale: "Là un piccolo lavoro mi stava a cuore, abbellire un po' la statua della Gran Madre di Dio, che poveramente stava da molti anni nella confraternita di S. Grato, dimenticata …

Ma Dio riserverà la direzione a qualche religioso che prenderà le redini della parrocchia della mia Terruggia, per conservare la fede cattolica".

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