Una storia a due: Gesù Crocifisso e Fra Leopoldo

" Il flagello "

"Leopoldo - si lamenta Gesù - ce ne sono molti che mi perseguitano …

Mi perseguitano e mi abbandonano" ( 6 giu. 1914 ).

Tra il giugno e il luglio 1914, divampa in Europa l'immane incendio della guerra.

Appena eletto, l'8 settembre 1914 Papa Benedetto XV alza la voce contro "l'inutile strage" e invoca la fine della guerra.

Ma la carneficina è solo all'inizio e con essa l'epoca della grande persecuzione anti-cristiana: è nel 1915 che viene perpetrato dai turchi musulmani il genocidio degli armeni cristiani: più di un milione le vittime e con loro 48 vescovi.

Di lì a poco la guerra divampa ancora più selvaggiamente.

È il primo vero conflitto mondiale, il primo in cui la tecnologia è messa al servizio della strage, così che moriranno 9 milioni di soldati e più di 29 milioni saranno i feriti e i dispersi.

È la fine dell'impero asburgico, ultima forma del Sacro Romano Impero, la fine della Russia cristiana ( fra il 12 e il 17 marzo 1917 lo zar Nicola II è costretto ad abdicare da una rivoluzione massonica e socialista ) ed è l'inizio della follia collettiva del comunismo; il 16 aprile 1917 Lenin e Trotzki arrivano a S. Pietroburgo dove prendono la guida della sollevazione, che li porterà al potere con la rivoluzione d'ottobre del 1917.

Gesù si lamenta con Leopoldo: "Segna che Io sono trafitto giorno e notte" ( 1 agosto 1914 ).

Leopoldo domanda a Gesù: "Signore mio Dio, è per la brutalità degli uomini che hai permesso tanto flagello?

Dopo tante chiamate e tanto pazientare, chiamandoci alla via retta? Ma invano!

Il mondo è sordo alla voce di Dio, di Te, mio Signore e mio Tutto: le colpe, il numero immenso delle iniquità è il pane quotidiano!

In luogo dell'ubbidienza regna la superbia, l'apostasia, la fede è derisa, i pochi fedeli a Dio tenuti come idioti e cretini, i massoni prepotenti d'inferno vanno a perseguitare i religiosi e a disperderli, derisioni contro il nostro santo Pontefice ( Pio X ), giornali pieni di nefandità le più spudorate, la licenza di costumi, vera corruzione diabolica.

E che bene possiamo aspettarci da Dio altissimo per tutta questa roba?

Il flagello, questi terribili avvenimenti prevenuti dal SS.mo Crocifisso la sera del 21 febbraio 1914".

Gesù gli chiede: "Leopoldo, in questi tempi di guerra stammi vicino più che tu puoi!

Con la mente abbandona ogni tumulto del mondo: odi la mia voce sola!" ( 8 agosto 1914 ).

Leopoldo intensifica la sua preghiera, la sua adorazione al Crocifisso e davanti al Tabernacolo: una continua offerta di riparazione e di intercessione per tutti, per la conversione del mondo, per le famiglie, per i soldati al fronte, per la pace.

Sempre, per la santificazione dei sacerdoti e dei religiosi, per il trionfo di Gesù Crocifisso su tutti gli errori.

"Mio amato Gesù, - scrive il 2 settembre 1914 - ci addolora vedere i tuoi figli snaturati dare la caccia spietata all'amabile santissimo tuo Nome, con mille insulti di ogni colore; e Tu permetti, per misericordia tua, la guerra terribile per colpa nostra …

Siamo mille volte colpevoli! Gli insulti più spudorati e nefandi ogni dì, ogni ora vengono fatti a Te, mio Dio amabilissimo, mia salvezza e mia gloria.

Gesù, salva queste anime che muoiono a migliaia! Nemmeno una vada perduta!

Ricordati, mio Dio, mio Gesù, della tua dolorosa passione, che soffristi la morte di croce per noi, per la salvezza nostra.

Mio Salvatore santissimo, abbi pietà di noi, salvaci tutti!".

Gesù gli risponde: "Fin quando il mondo non si avvicina alla mia Croce, non ci sarà mai pace" ( 2 sett. 1914 ).

"Francia scandalosa, pagherai cara la sorte che ti sei meritata!

Fa' tesoro, abbandona il mondo, ma sii fedele a Dio e al suo Vicario, e sarai benedetta" ( 7 sett. 1914 ).

"Che cosa vale la mia passione, se molti non mi vogliono più, mi negano e spingono altri ad insultarmi e bestemmiarmi?

Non l'ho voluto Io il flagello, ma sono gli uomini! Sei ancora tu, Leopoldo, che mi vuoi bene e che mi fai compagnia" ( 12 ott.1914 ).

L'Italia, per quei mesi, è rimasta neutrale, ma il clima è rovente mentre si sta preparando il suo triste ingresso nella guerra.

"Ah, l'Italia, l'Italia!", si lamenta Gesù, "C'è da piangere, c'è da piangere" ( 29 nov. 1914 ).

"Verrà grande flagello, distruggendo parte dell'Italia".

"Tutto va in rovina, Leopoldo, tutto va in rovina" ( 2 dic. 1914 ).

"Anche l'Italia, per la sua parte, ha grande colpa. Preparati a grande sventura" ( 18 dic. 1914 ).

"Per i peccati commessi dagli uomini, gli uomini si puniscono da se stessi" ( 18 gen. 1915 ).

Il 24 maggio 1915, anche l'Italia entra in guerra: contro l'Austria, a fianco di Francia e Inghilterra.

Sarà una carneficina. Iniziano anni terribili, carichi di azioni d'armi, di lutti a non finire, di miseria nelle città e nelle campagne, con la diffusione di odio e di violenza.

Fra Leopoldo moltiplica la sua preghiera e la sua offerta: "Mio amato Gesù, salva le anime dei poveri soldati uccisi in questa terribile guerra, e da' presto la pace".

Gesù lo istruisce: "La pace verrà quando l'uomo mi glorificherà".

"Vedi quanti sacerdoti Io ho mossi in questa guerra. Di' loro un po' che studino il perché".

"Di' ai Vescovi che siano più solleciti, diligenti insieme con i parroci, a interessarsi della gioventù, a nulla trascurare" ( 28 maggio 1915 ).

"Gesù, - domanda Leopoldo - di molta durata è il flagello?". "Sì, lungo e miserando!", risponde Gesù ( 11 sett. 1915 ).

Stupisce a leggere questi colloqui divini; ma Leopoldo appare ricco di una singolare lucidità, così da poter illuminare chi lo avvicina e da tracciare le linee d'azione per gli stessi Uomini di Chiesa: una forte presenza di Vangelo e di carità in mezzo ai soldati, alle famiglie, alla gioventù, un nuovo più intenso impegno di formazione cristiana dei ragazzi e dei giovani, per rispondere alle nuove gravi urgenze del tempo, per iniziare, innalzando il Crocifisso, un mondo a sua immagine.

Di singolare attualità, oggi.

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