Lettera ai reggitori dei popoli

[210] A tutti i podestà e consoli, magistrati e reggitori d'ogni parte del mondo, e a tutti gli altri ai quali giungerà questa lettera, frate Francesco, vostro servo nel Signore Dio, piccolo e spregevole, a tutti voi augura salute e pace.

[211] Considerate e vedete che il giorno della morte si avvicina ( Cfr. Gen 47,29 ).

Vi supplico perciò, con tutta la reverenza di cui sono capace, di non dimenticare il Signore, assorbiti come siete dalle cure e preoccupazioni di questo mondo e di non deviare dai suoi comandamenti, poiché tutti coloro che dimenticano il Signore e si allontanano dai comandamenti di lui, sono maledetti ( Cfr. Sal 119,21 ) e saranno dimenticati da lui ( Ez 33,13 ).

E quando verrà il giorno della morte, tutte quelle cose che credevano di possedere saranno loro tolte ( Cfr. Lc 8.18 ).

E quanto più sapienti e potenti saranno stati in questo mondo tanto maggiori saranno i tormenti che dovranno patire nell'inferno ( Cfr. Sap 6,7 ).

[212] Perciò io con fermezza consiglio a voi, miei signori che, messa da parte ogni cura e preoccupazione, riceviate volentieri il santissimo corpo e sangue del Signore nostro Gesù Cristo in sua santa memoria.

[213] E siete tenuti ad attribuire al Signore tanto onore fra il popolo a voi affidato, che ogni sera si annunci, mediante un banditore o qualche altro segno, che siano rese lodi e grazie all'onnipotente Signore Iddio da tutto il popolo.

E se non farete questo, sappiate che dovrete renderne ragione ( Cfr. Mt 12,36 ) a Dio davanti al Signore vostro Gesù Cristo nel giorno del giudizio.

Coloro che riterranno presso di sé questo scritto e lo metteranno in pratica, sappiano che saranno benedetti dal Signore Iddio.