Costantino I

il grande

Imperatore romano ( Naisso ca 285 - Nicomedia 337 ).

Figlio di Costanzo Cloro ( cesare di Diocleziano e augusto dopo la sua abdicazione ), alla morte del padre, nel 306, venne proclamato "augusto" dall'esercito.

Entrato in conflitto per la successione con Massenzio, lo sconfisse definitivamente nel 312 al Ponte Milvio.

In questa occasione, secondo lo storico cristiano Eusebio di Cesarea, prima della battaglia Costantino e i suoi soldati ebbero una visione del segno luminoso della Croce sopra il sole, con accanto le parole "Con questo segno vincerai"; in sogno Cristo sarebbe apparso a Costantino e gli avrebbe ingiunto di fare della Croce un vessillo di campo.

Questa esperienza ebbe un ruolo decisivo nell'orientarlo dal culto del Sole, fino ad allora da lui seguito, verso il cristianesimo.

Nel febbraio del 313, assieme a Licinio suo cognato e imperatore d'Oriente, promulgò a Milano "una legge ottima ed esauriente in favore dei cristiani" ( Eusebio ), che riconobbe a questi piena libertà di culto, mentre disponeva la restituzione alle loro comunità, alle quali venne attribuita personalità giuridica, degli edifici ecclesiastici e delle terre precedentemente confiscate.

Ormai unico imperatore ( 324 ), condusse una politica religiosa che lo portò a ritenersi "vescovo" nelle questioni che riguardavano la Chiesa dall'esterno.

In Occidente affrontò lo scisma del donatismo ( v. ), in Oriente la controversia ariana, per la cui soluzione convocò il concilio di Nicea ( v. ).

La sua intransigenza contro gli ariani, dichiarati eretici dal concilio, a poco a poco si affievolì, cosi che poco prima di morire venne battezzato dall'ariano Eusebio di Nicomedia.

La sua figura, venerata in Oriente alla stregua dei santi e degli apostoli ( "tredicesimo apostolo" ), rimane emblematica di una svolta fondamentale nella storia del cristianesimo.