Regole di buona creanza e di cortesia cristiana

La schiena, le spalle, le braccia e i gomiti

105 Non sta bene curvare la schiena, come se si portasse un grosso fardello sulla spalle.

Bisogna abituarsi a tenere il corpo eretto e bisogna far prendere questa abitudine ai bambini.

Si deve anche evitare accuratamente di alzare le spalle o di curvarle, di metterle di traverso e di tenerle una più alta dell'altra.

106 Quando si cammina, la buona educazione esige di non dondolare le spalle a destra e a sinistra, come il pendolo di un orologio, né di avanzare prima l'una dell'altra: ciò darebbe l'impressione di animo superbo e di persona che si da delle arie.

Quando si parla con qualcuno o qualcuno conversa con noi non bisogna voltargli la schiena, né girargli le spalle.

È grave maleducazione stirarsi ed allungare le braccia, contorcerle da un lato o dall'altro, metterle dietro la schiena o sui fianchi, come fanno alcune volte le donne quando sono arrabbiate o si insultano.

Neppure è educato agitare le braccia quando si cammina, col pretesto di andare più veloci per recuperare il tempo perduto.

107 Non bisogna tenere le braccia incrociate, perché è un atteggiamento più da religiosi che da secolari.

La posizione richiesta dalla buona educazione è che i secolari tengano le braccia davanti, leggermente appoggiate sul corpo e con le mani una nell'altra.

108 Così è grande maleducazione appoggiarsi sui gomiti ascoltando qualcuno che ci parla; ancora di più farlo quando si sta a tavola, ed è grave mancanza di rispetto verso Dio tenere questa posizione quando si prega.

109 Ci si guardi bene dall'urtare qualcuno o spingerlo col gomito, eccetto che per familiarità o per scherzo.

Non si deve fare mai così quando si vuoi parlare con qualcuno, nemmeno bisogna prenderlo per il braccio.

È un modo rozzo quello di respingere qualcuno che viene da noi per parlarci, alzando il braccio come per picchiarlo o per allontanarlo da noi o spingerlo grossolanamente col gomito.

La dolcezza, la moderazione e il rispetto per il prossimo, debbono sempre caratterizzare il nostro comportamento.

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