Discorsi sui tempi Liturgici

Indice

Natale del Signore

1.1 - Il Verbo di Dio rimane un mistero
2.2 - Il Verbo eterno per noi è nato nel tempo
3.3 - Il Verbo maestro d'umiltà
3.4 - Verginità di Maria e della Chiesa

1.1 - Il Verbo di Dio rimane un mistero

Non c'è da meravigliarsi se qualunque pensiero umano, qualunque discorso diventa insufficiente qualora tentassimo di lodare il Figlio di Dio in maniera adeguata al suo essere presso il Padre, uguale e coeterno a lui, nel quale sono state create tutte le cose esistenti nei cieli e sulla terra, le visibili e quelle invisibili, Verbo di Dio e Dio stesso, vita e luce degli uomini. ( Gv 1,3-4 )

In che modo sarà capace la nostra lingua di lodare degnamente colui che neanche la nostra mente è ancora in grado di vedere?

Eppure nella nostra mente egli stesso ha messo un occhio con il quale poter essere veduto, purché da parte nostra si elimini l'iniquità, si risani l'infermità e si diventi beati dal cuore puro, perché costoro vedranno Dio. ( Mt 5,8 )

Non c'è da meravigliarsi, ripeto, se non possiamo trovare parole adeguate per cantare degnamente quell'unico Verbo, nel quale siamo stati chiamati all'esistenza; ( Gv 8,58 ) se non sappiamo che cosa dire di lui.

È la nostra mente infatti che sta pensando queste parole e le esprime, ma a sua volta essa stessa è stata formata per mezzo di quel Verbo.

L'uomo non forma le parole allo stesso modo in cui egli stesso è stato formato per mezzo del Verbo; perché neanche il Padre ha generato l'unico Verbo allo stesso modo in cui per mezzo del Verbo ha creato tutte le cose.

Dio infatti ha generato Dio: ma sia il generante che il generato sono un unico Dio.

Dio invece ha creato il mondo: il mondo passa e Dio rimane.

E come le realtà che sono state create non si sono create da sole, così da nessuno è stato creato colui per mezzo del quale tutte le cose poterono essere create.

Non c'è da meravigliarsi dunque se l'uomo, una tra le tante creature, non può descrivere adeguatamente il Verbo, per mezzo del quale tutte le cose sono state create.

2.2 - Il Verbo eterno per noi è nato nel tempo

Rivolgiamo pertanto un poco la nostra attenzione su questo: se siamo capaci di dire qualcosa di adeguato e di conveniente non sul fatto che In principio era il Verbo e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio, ( Gv 1,1 ) ma sul fatto che il Verbo si è fatto carne; se possiamo dire qualcosa riguardo al fatto che abitò in mezzo a noi; ( Gv 1,14 ) se almeno si potrà dire qualcosa sulla sua natura umana, nella quale volle rendersi visibile.

Proprio per questo infatti celebriamo solennemente questo giorno, nel quale egli si è degnato di nascere da una vergine.

Questa sua nascita l'ha fatta in qualche maniera raccontare da uomini.

Ma chi narrerà la sua nascita ( Is 53,8 ) in quella eternità, nella quale in quanto Dio è nato da Dio?

Lì non c'è un giorno specifico che possa essere solennemente celebrato.

Né è giorno che passi per ritornare dopo un ciclo annuale; ma rimane senza tramonto perché ha avuto inizio senza alba.

Quell'unico Verbo di Dio, quella vita, quella luce degli uomini è il giorno eterno.

Mentre questo giorno nel quale egli si è unito alla carne umana, divenuto come uno sposo che esce dalla stanza nuziale, ( Sal 19,6 ) ora è oggi, domani sarà ieri.

Il giorno odierno ricorda l'Eterno nato dalla Vergine, poiché l'Eterno nato dalla Vergine consacrò il giorno odierno.

Quali lodi potremo dunque cantare all'amore di Dio, quali grazie potremo rendere?

Ci ha amato tanto che per noi è nato nel tempo lui, per mezzo del quale è stato creato il tempo; nel mondo fu più piccolo di età di molti suoi servi, lui che è eternamente anteriore al mondo stesso; è diventato uomo, lui che ha fatto l'uomo; è stato formato da una madre che lui ha creato; è stato sorretto da mani che lui ha formato; ha succhiato da un seno che lui ha riempito; il Verbo senza il quale è muta l'umana eloquenza ha vagito nella mangiatoia, come bambino che non sa ancora parlare.

3.3 - Il Verbo maestro d'umiltà

Osserva, uomo, che cosa è diventato per te Dio: sappi accogliere l'insegnamento di tanta umiltà, anche in un maestro che ancora non parla.

Tu una volta, nel paradiso terrestre, fosti così loquace da imporre il nome ad ogni essere vivente; ( Gen 2,19-20 ) il tuo Creatore invece per te giaceva bambino in una mangiatoia e non chiamava per nome neanche sua madre.

Tu in un vastissimo giardino ricco di alberi da frutta ti sei perduto perché non hai voluto obbedire; lui per obbedienza è venuto come creatura mortale in un angustissimo riparo, perché morendo ritrovasse te che eri morto.

Tu che eri uomo hai voluto diventare Dio e così sei morto; ( Gen 3 ) lui che era Dio volle diventare uomo per ritrovare colui che era morto.

La superbia umana ti ha tanto schiacciato che poteva sollevarti soltanto l'umiltà divina.

3. 4 - Verginità di Maria e della Chiesa

Celebriamo perciò con gioia il giorno in cui Maria partorì il Salvatore, una sposa il creatore delle nozze, una vergine il principe delle vergini.

Sposa di un uomo ma madre senza la partecipazione dello sposo; vergine prima delle nozze, vergine nelle nozze; vergine quando è incinta, vergine quando allatta.

Il Figlio onnipotente nel nascere non tolse alla sua santa madre la verginità, che s'era scelta per nascere.

È un bene la fecondità nel matrimonio, è però un bene migliore l'integrità nella vita consacrata.

Il Cristo uomo, che in quanto Dio poteva dare tutti e due i beni - era infatti uomo e Dio insieme - mai avrebbe donato alla madre il bene che gli sposi desiderano - la fecondità - togliendole però quel bene migliore - l'integrità - per avere il quale le vergini preferiscono non diventare madri.

La vergine santa Chiesa celebra pertanto oggi il parto della Vergine.

Ad essa si riferisce l'Apostolo quando dice: Vi ho fidanzati ad un solo sposo, per presentarvi a Cristo come una vergine casta. ( 2 Cor 11,2 )

Come mai vergine casta riferito a tanta gente di ambo i sessi, riferito non solo ai giovani consacrati e alle vergini ma anche agli sposati, padri e madri?

Come mai vergine casta se non per l'integrità della fede, della speranza e della carità?

Cristo, che avrebbe ricostituito la verginità nel cuore della Chiesa, prima l'ha conservata nel corpo di Maria.

Nelle nozze umane la donna è consegnata allo sposo e perde la sua verginità; la Chiesa invece non potrebbe essere vergine se lo sposo a cui viene consegnata non fosse figlio di una vergine.

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