Filocalia

Seconda centuria sull'amore

2. La mente che indugia a lungo in qualche oggetto sensibile, può esser certa che rimarrà presa da un movimento passionale nei suoi riguardi, o desiderio, o rimpianto, o inquietudine, o rancore.

Non sarà libera da passioni finchè non lo contemplerà con distacco, come di niuna importanza.

3. La passione, prendendo possesso della mente, la fa aderire alle realtà materiali, separandola da Dio, la costringe ad occuparsi di esse.

Quando l'amore di Dio s'impossessa della mente, tronca tutti i legami con le creature esteriori, convincendola del nullo valore di esse e della loro dipendenza dal tempo.

4. L'operazione dei comandamenti è di rendere semplice la rappresentazione delle cose materiali; l'operazione della lettura sacra e della contemplazione, è di liberare la mente dalla materia e dalla forma; il resultato di esse operazioni è la preghiera senza distrazione.

5. L'operazione della via ascetica, non è sufficiente a liberare in maniera tale la mente dalle forze passionali cosicchè possa pregare senza distrazione; è necessario il compimento della contemplazione spirituale.

La prima via, libera la mente dall'intemperanza e dalla perfidia, la seconda dalla dissipazione e dall'ignoranza; in questo modo l'uomo raggiunge il potere della preghiera vera.

6. Due sono gli stati supremi della preghiera pura: uno proprio degli uomini impegnati nella via ascetica, l'altro appartiene ai contemplativi.

Il primo nasce nell'anima dal timore di Dio e dalla santa speranza; l'altro dall'amore di Dio e dalla perfetta mondezza del cuore.

I segni del primo stato sono: l'unificazione della mente mediante la liberazione da tutti i pensieri mondani, la preghiera libera da distrazioni e da turbamenti mediante la sensazione della presenza effettiva, com'è in realtà, di Dio.

I segni del secondo stato sono: il rapimento in spirito nell'infinita luce divina durante l'elevazione della preghiera, e la perdita di ogni sensazione sia di se stessi come di ogni altra creatura nell'immersione cosciente in Dio che, mediante l'amore, opera questa illuminazione.

In questo stato, sollecitato l'orante a comprendere le parole che concernono Dio, riceve una conoscenza pura e luminosa di Lui.

8. Chi respinge da se stesso l'egoismo, padre di tutte le passioni, con l'aiuto di Dio potrà facilmente vincere tutti gli impulsi passionali: l'ira, la tristezza, il rancore e gli altri.

Chi è ancora schiavo dell'egoismo, soffrirà del pungiglione delle passioni, anche contro il suo volere.

L'egoismo, in ultimo, non è che l'amore appassionato del proprio corpo.

9. L'uomo ama gli altri, siano essi giusti o ingiusti, per queste cinque ragioni:

per amore di Dio, come l'uomo virtuoso ama tutti gli uomini ed è riamato anche da chi non è virtuoso;

per istinto naturale, come i genitori amano i figli e ne sono riamati;

per vanità, come chi e lodato ama chi l'applaude;

per interesse, come il ricco e amato dai suoi clienti;

per sensualità, chi serve il ventre ama l'imbanditore di festini.

Il primo amore è degno d'encomio, il secondo è amore intermedio, gli altri sono il frutto di movimenti passionali.

10. Se tu hai odio per qualcuno, nè amore nè odio per altri, e amore moderato per qualcuno e intenso per altri, questa ineguaglianza - t'insegna che sei ancora lontano dall'amore perfetto che accoglie tutti gli esseri con eguale calore.

15. La mente che si volge verso il sensibile apprende le cose attraverso i sensi, nè la mente, nè l'apprensione naturale delle cose, nè le cose stesse, nè i sensi sono il male, tutto viene da Dio.

Cos'è allora il male?

Ovviamente è la passione che viene aggiunta all'apprensione naturale delle cose.

Quando la mente è in stato di vigilanza, la passione non entra nella apprensione naturale delle cose.

16. La passione è un movimento non conforme alla natura dell'anima; essa nasce dall'amore insensato, o dalla contrarietà irrazionale verso qualcosa di sensibile, o a motivo di qualcosa di sensibile; l'amore insensato del cibo, della donna, del possesso, della gloria effimera, o di qualcos'altro di sensibile; oppure dalla contrarietà irrazionale delle stesse cose ora menzionate, o a motivo di esse.

17. Il male è il giudizio errato sulle cose apprese e l'uso non giusto di esse.

Così negli scambi commerciali, per esempio, il giusto discernimento ne vede chiaramente lo scopo fin da principio.

Se uno non vede in essi altro che un piacere voluttuoso, erra nel suo giudizio, prendendo il male come bene, e commette abuso …

26. La via ascetica affina la mente nel giusto discernimento; la via contemplativa accresce la conoscenza spirituale.

La prima termina nella capacità di distinguere la virtù dal vizio; la seconda introduce l'uomo nella conoscenza delle proprietà degli esseri visibili ed invisibili.

La mente ottiene il dono della parola di Dio quando sorpassa tutto sulle ali dell'amore e fissa la sua dimora in Dio.

Allora la mente, nella misura concessa alle possibilità umane, contempla gli attributi divini.

27. Se vuoi possedere la parola di Dio, non cercare cosa sia Dio in se stesso, ciò non è concesso nè a mente umana nè a mente angelica.

Indica per quanto ti è possibile i suoi attributi: la presenza eterna, l'infinità, l'indescrivibilità, la bontà, la sapienza, e la sua potenza nella creazione, la sua Provvidenza e il suo aspetto di Giudice di tutti.

È già un gran teologo chi scopre qualcosa, anche limitata, di questi attributi divini.

30. L'uomo che ha raggiunto l'amore perfetto e la sommità della liberazione dalle passioni non fa più distinzione tra connazionali e stranieri, credenti e non credenti, schiavi e liberi, uomo e donna.

Essendo emerso dalla tirannia delle passioni e vedendo solo l'umana natura osserva con imparzialità gli uomini ed ha le stesse disposizioni verso tutti.

In lui "non c'è più nè giudeo nè greco, nè schiavo o libero, nè maschio o femmina, ma tutto in tutti c'è Cristo" ( Gal 3,23 ).

32. Tre energie ci muovono verso il bene: i germi di bontà che sono nella nostra natura, i Poteri sacri, la nostra determinazione volontaria al bene.

I germi sono, per esempio, il trattare gli altri come vogliamo esser trattati noi; la naturale compassione per chi è nel bisogno o nella sofferenza.

I Poteri sacri, sono quelle presenze che assistono il sorgere e l'attuarsi dei nostri impulsi verso il bene.

La volontaria determinazione al bene, quando vedendo il bene ed il male scegliamo il bene.

33. Tre forze ci spingono al male: le passioni, i demoni, la determinazione volontaria al male.

Le passioni, quando desideriamo qualcosa contro la ragione, come il cibo fuori del tempo dovuto o senza averne necessità; quando desideriamo la donna senza intenzione di procreare figli, oppure contro la legge; quando siamo irritati o amari ingiustamente con qualcuno …

I demoni, quando, in un momento di scarsa vigilanza da parte nostra, scelgono l'opportunità di assalirci e provocano in noi le sopraddette passioni o altre simili.

Infine la determinazione volontaria al male, quando conoscendo il bene scegliamo il male.

36. In ogni nostra azione Dio guarda le intenzioni, cioè se essa è compiuta per vero amore o per altro motivo.

42. Se in modo inaspettato ti piomba addosso una prova, non te la prendere con chi ne è la causa immediata, cerca la ragione per cui ti è capitata, e ne avrai un bene.

Perchè, nonostante sia tramite questa persona o un'altra, tu devi bere l'amaro calice dei giudizi di Dio.

61 . Lo stato perfetto della preghiera, dicono, è quando nell'orazione l'anima abbandona la carne e il mondo e si trova liberata da ogni forma materiale.

Chi mantiene intatto tale stato è sicuramente giunto alla preghiera senza interruzione.

68. La mente dell'uomo che ha fame, sogna il cibo;

quella dell'assetato, la bevanda;

la mente del ghiottone, visualizza vari generi di vivande;

quella dell'uomo sensuale, figure di donne;

quella del vanitoso, plausi umani;

dell'avaro, il profitto;

dell'uomo maligno, la vendetta per chi l'ha offeso;

dell'invidioso, sciagure per chi è oggetto dell'invidia.

La stessa cosa capita per le altre passioni; la mente agitata dalle passioni forma immagini passionali, sia in stato di veglia che nel sonno.

69. Quando le onde del desiderio crescono, la mente nel sonno vede le cose che le danno soddisfazione; quando invece cresce la irascibilità vede le cose che le danno timore.

Le passioni sono irrobustite dagli spiriti dissacrati che, aiutati dalla nostra negligenza, le stimolano.

Le passioni perdono la forza di attacco per l'intervento dei santi Angeli che ci spingono a superarle.

70. Lo stimolo ripetuto del pungiglione del desiderio produce nell'anima un'abitudine invincibile ai piaceri sensuali, e la frequente eccitazione del potere irascibile, rende timida e priva di coraggio la mente.

La prima abitudine si vince con il lungo esercizio del digiuno, della vigilia e della preghiera; la seconda con la gentilezza, la comprensione, l'amore e la misericordia.

72. Siccome è più facile peccare col pensiero che con le azioni, così è più difficile combattere contro le rappresentazioni che contro le cose stesse.

73. Le cose sono al di fuori della mente, mentre le loro rappresentazioni sono interiori.

Così appartiene alla mente l'uso giusto o errato di esse.

L'uso errato delle rappresentazioni è seguito dall'uso sbagliato delle cose.

74. Tre sono le vie attraverso le quali le rappresentazioni passionali delle cose entrano nella mente: i sensi, le condizioni del fisico, la memoria.

Attraverso i sensi, quando una data cosa risveglia la nostra passionalità, impressionando i sensi risveglia i pensieri passionali nella mente.

Mediante le condizioni del corpo, quando per l'intemperanza nel cibo, o per l'azione dei demoni, o per qualche infermità la nostra parte fisica cambia e ci induce a pensieri passionali o alla ribellione contro la Provvidenza.

Attraverso la memoria quando la memoria rivivendo le rappresentazioni delle cose che in noi hanno prodotto sentimenti passionali, produce pensieri morbosi nella mente.

75. Le cose che Dio ha concesso a noi uomini sono alcune nell'anima, altre nel corpo, altre attorno al corpo.

Nell'anima sono le potenze; nel corpo i sensi e le membra; attorno al corpo, il cibo, le possessioni, il denaro ecc.

L'uso giusto o errato di queste cose, e gli effetti che ne derivano, mostrano se siamo virtuosi o no.

76. Alcuni dei sopraddetti effetti si producono nell'anima, altri nel corpo, altri attorno al corpo.

Nell'anima, la conoscenza e l'ignoranza, la memoria e la dimenticanza l'amore e l'odio, la paura e il coraggio, la gioia e la tristezza.

Nel corpo, il sollievo e la stanchezza, i sensi vigili e torbidi, la salute e l'infermità e così via.

In ciò che è attorno al corpo, l'onore e il disonore, la fecondità e la sterilità, le ricchezze e la povertà, e così via.

Alcune di queste cose son reputate un male dagli uomini, altre un bene, in realtà nessuna di esse è male, ma diventa male o bene secondo l'uso diverso che ne fa l'uomo.

77. La scienza in se stessa è buona come la salute.

Per molti è dimostrato esser più utile il suo contrario.

La scienza conduce al male l'uomo incosciente, quantunque in se stessa sia cosa buona.

Cosi la salute, la ricchezza, la gioia non condurranno a nulla di buono il malvagio.

Per tali esseri è molto più utile che abbiano il contrario di queste cose, nota che anche i contrari non sono un male in se stessi, quantunque appaiano tali.

78. Non far cattivo uso dei pensieri, altrimenti sarai costretto ad abusare delle cose; perchè se prima non commetti peccato col pensiero non lo potrai commettere con l'azione.

79. L'immagine dell'uomo terreno comprende i vizi principali: leggerezza, viltà, intemperanza, ingiustizia.

L'immagine dell'uomo celeste esprime le virtù migliori: giusto discernimento, coraggio, castità, giustizia.

"Noi che abbiamo portato la prima immagine dobbiamo assimilare anche quella celeste" ( 1 Cor 15,49 )

82. Alcuni affermano che non esisterebbe il male nelle creature, se un potere estraneo ad esse non le allettasse al peccato.

A ben considerare le cose, questo potere non è altro che la nostra negligenza nell'uso conforme a natura dell'attività mentale.

Chi ha cura di questa attività, sempre compie il bene e mai il male.

Se tu vuoi fare altrettanto, liberati da ogni negligenza e sarai libero dal male che è l'uso errato del pensiero, seguito dall'uso errato delle cose.

83. Secondo la natura l'ordine è questo: la nostra mente obbedisca alla parola di Dio, la parte irrazionale del nostro essere sia controllata dalla mente.

Se sempre questo ordine verrà eseguito, non ci sarà nelle creature il male, e nulla esisterà per trascinarle al male.

84. Alcune forme di pensiero sono semplici, altre complesse.

La forma semplice è immune da passionalità, quella complessa è passionale risultando essa composta da una semplice rappresentazione e da un movimento passionale …

92. È opinione comune che quattro siano le cause che cambiano lo stato del corpo e producono nella mente pensieri passionali o liberi da passionalità: gli angeli, i demoni, l'aria e il cibo.

Gli Angeli cambiano lo stato del corpo con la parola; i demoni con il contatto; l'aria con le sue variazioni; il cibo con la qualità di ciò che vien mangiato o bevuto, il suo eccesso o la sua insufficienza.

Inoltre, la memoria può provocare dei cambiamenti, ciò avviene quando l'anima mediante l'udito e la vista fa esperienza di gioia o di dolore.

Il ricordo delle reazioni spiacevoli o piacevoli produce un cambiamento nella temperie del corpo, e nella mente sorgono pensieri corrispettivi.

97. La mente pura vede le creature nella loro realtà; la parola evocata dall'esperienza sensibile comunica agli altri ciò che la mente vede; l'orecchio libero da passione riceve la parola nella sua purezza.

Chi è manchevole di queste tre cose non può fare altro che biasimare chi parla.

100. L'anima purificata dalle passioni e illuminata dalla contemplazione delle cose ultime, dimora in Dio e la sua preghiera è vera.

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