Il potere della croce

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Premessa

C'è un giorno dell'anno in cui, per una volta, il centro della liturgia della Chiesa e il suo momento culminante non è l'Eucaristia, ma la croce; cioè non il sacramento, ma l'evento, non il segno ma il significato.

È il Venerdì Santo.

In esso non si celebra la Messa, ma solo si contempla e si adora il Crocifisso.

Pur commemorando unitariamente, nella veglia di Pasqua, sia la morte che la risurrezione di Cristo, come momenti dell'unico mistero pasquale, la Chiesa ha sentito ben presto il bisogno di dedicare alla memoria della Passione un tempo a parte, per mettere in luce l'inesauribile ricchezza di quel momento in cui « tutto fu compiuto ».

Nacquero così, fin dal IV secolo, i riti dell'adorazione della croce del Venerdì Santo, destinati a esercitare nei secoli un influsso così determinante sulla fede e la pietà del popolo cristiano.

C'è una grazia tutta speciale che circola in quel giorno attraverso la Chiesa.

È il giorno in cui « rifulge il mistero della croce - fulget crucis mysterium », come canta un venerando inno della liturgia.

Le riflessioni proposte in queste pagine sono nate appunto in questo clima e per questo momento.

Si tratta di commenti alla lettura della Passione, tenuti nella Basilica di San Pietro, alla presenza del Papa, durante la liturgia del Venerdì Santo, dal 1980 al 1998.

L'ordine - cronologico - è quello con cui le meditazioni sono state tenute, eccetto per quella su Gesù "Signore", tenuta nel 1986, ma posta all'inizio come una specie di chiave di lettura di tutto il libro.

Messe insieme, esse costituiscono come una prolungata meditazione sul Crocifisso, in tono ora kerigmatico, di annuncio, ora più contemplativo, quasi altrettante stazioni di una speciale via crucis tutta centrata sulla parola di Dio.

Possono servire per un duplice scopo: come meditazioni sulla Passione e come spunti per la nuova evangelizzazione.

È certo infatti che anche oggi, come all'inizio della Chiesa, il Vangelo non si farà strada nel mondo per « la sapienza dei discorsi », ma per la potenza misteriosa della croce.

Conserva tutto il suo significato programmatico la frase dell'Apostolo, di cui questo libro non vuole essere che una piccola eco: « I giudei chiedono miracoli e i greci cercano la sapienza; ma noi predichiamo Cristo crocifisso, scandalo per i giudei, stoltezza per i pagani, ma per coloro che sono chiamati, sia giudei che greci, predichiamo Cristo potenza di Dio e sapienza di Dio » ( 1 Cor 1,22-24 ).

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