Maestro di vita oltre la scuola

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Le esequie

Alle sue spoglie, composte in un trionfo di fiori, accorreva la gente a far toccare una Divozione, un Crocifisso, una Corona, come avesse il potere di trasmettere ancora un po' della fede e della santità, che lo aveva animato.

Dal Cardinale Arcivescovo al Sindaco, al Presidente della Provincia, unitamente alle persone d'ogni ceto sociale, era tutto un affluire ininterrotto di oranti, ammirati e fiduciosi.

Il Sindaco volle i funerali a spese del Comune, considerando Fr. Teodoreto quale insigne benefattore della Città, per il lungo servizio prestato alla R.O.M.I. e per il bene che continua a fare alla gioventù operaia mediante la Casa di Carità Arti e Mestieri.

La Messa funebre fu solenne e divota.

Poi l'accompagnamento che avrebbe dovuto farsi a piedi, pregando fino al Cimitero, si trasformò in una lunga teoria di macchine e di pullman.

Infatti, il cielo diluviava quasi volesse contenere nell'umiltà quelle esequie solenni.

Per tutto il tempo dei funerali, l'acqua scrosciò uggiosa e fredda.

E non n'ebbe requie, non uno spiraglio di sole; no, neppure per la morte di un santo.

Cosi diceva la gente, che ne ignorava forse il nome: ma tutta la città lo sapeva «che era morto un santo».

Fratel Teodoreto, anche in morte se ne è andato più rapidamente e più nascosto, come nel nascondimento operoso e umile aveva trascorso la vita.

Ora sentiamo che Fratel Teodoreto è ancora vivissimo in mezzo a noi.

Qui c'è il suo posto. C'è la sua scuola.

Anzi, le sue scuole, poiché sono sorte altre scuole serali per gli operai come le voleva lui.

Di più, egli è rientrato nella amata Casa di Carità: la sua spoglia vi è stata traslata il 27 febbraio 1959, dal Cimitero Generale di Torino e riposa tra i suoi Catechisti, accanto all'altare, presso la Cappella.

La fama della sua santità e della potenza della sua intercessione è documentata in una lunga serie di grazie e di autentici miracoli, raccolti in volumetti, che attestano quanto sia fondata la voce di tutti coloro che auspicano e sperano la prossima universale glorificazione del Servo di Dio Fratel Teodoreto.

A soli 6 anni dalla sua morte, l'11 gennaio 1961, fu iniziata la Causa di Beatificazione, presso la Curia Diocesana di Torino.

Conclusa la Causa in Diocesi il 31 gennaio 1977, gli Atti furono trasmessi alla Sacra Congregazione per le Cause dei Santi in Roma il 2 febbraio 1977, festa della Presentazione del Signore.

Proprio quel giorno, 2 febbraio, alle ore 11 all'Udienza Generale nella Basilica di S. Pietro, il S. Padre Paolo VI cosi parlò:

«...Vogliamo ricordare un anniversario che ricorre oggi: trent'anni fa il 2 febbraio 1947, la Chiesa riconobbe una forma nuova di vita consacrata... gli Istituti Secolari.

Trent'anni non sono molti, ma la presenza degli istituti Secolari è già significativa nella Chiesa».

La Causa di Fratel Teodoreto giungeva a Roma con una provvidenziale lettera di presentazione: la fondazione di uno dei primi cinque Istituti Secolari approvati dalla Chiesa: l'Unione Catechisti del SS. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata.

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